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Concetti Chiave

  • La rivoluzione scientifica del Cinquecento ha trasformato la visione dell'universo e l'autopercezione dell'uomo.
  • Galileo ha giocato un ruolo chiave nel progresso sociale e culturale con il metodo sperimentale, cambiando le cosmologie medievali.
  • La curiosità è vista da Galileo come una motivazione intrinseca per la ricerca scientifica, indipendente da benefici pratici.
  • Galileo valorizza l'impegno per la conoscenza per soddisfare la curiosità intellettuale, piuttosto che per scopi utilitaristici o religiosi.
  • Il desiderio di autorealizzazione guida la ricerca scientifica, secondo Galileo, al di là delle motivazioni estrinseche.

Indice

  1. La rivoluzione scientifica
  2. Protagonisti del cambiamento
  3. La motivazione di Galileo
  4. Curiosità e motivazione intrinseca

La rivoluzione scientifica

La rivoluzione scientifica iniziata nel Cinquecento ha modificato radicalmente la visione dell’universo e la percezione che l’uomo ha di sé al suo interno.

Tra i vari mutamenti indotti da questa straordinaria rivoluzione culturale abbiamo anche le forme e i modi di conoscere la realtà Maturale e sociale.

Protagonisti del cambiamento

Protagonisti di questa svolta filosofica ed epistemologica sono stati pensatori, scrittori e uomini politici come Cartesio, Bacone, Harvey e Galileo. Quest’ultimo, in particolare attraverso l’elaborazione e la pratica del metodo sperimentale, ha contribuito, in maniera determinante e irreversibile, sul piano del progresso sociale e culturale a costruire un’immagine del mondo radicalmente diversa rispetto alle cosmologie e alle filosofie della natura di matrice medioevale.

La motivazione di Galileo

Alla base della ricerca di Galileo non c’è solo il tentativo, ampiamente riuscito, di applicare nuovi strumenti epistemologici per riuscire a leggere il libro del mondo attraverso l’alfabeto delle forme e dei numeri. Esiste, infatti, una motivazione psicologica alla base del processo di conoscenza della realtà. Nel brano che ti proponiamo emerge, come motore interiore che spinge gli uomini a conoscere il mondo, un tipo di motivazione disinteressata rispetto a eventuali usi pratici di quanto si scopre.

Curiosità e motivazione intrinseca

La curiosità, come illustra Galileo nell’opera II Saggiatore, può bastare per motivare un individuo nell’impegnarsi intensamente per capire i segreti della natura.

Se volessimo tradurre nel linguaggio della psicologia contemporanea questa concezione del “perché si fa scienza” potremmo dire che Galileo predilige la motivazione intrinseca rispetto a quella estrinseca. Ricordiamo che per motivazioni intrinseche si intendono quelle che hanno origine dal desiderio dell’individuo di autorealizzazione e la cui azione è ritenuta gratificante in se stessa; mentre le motivazioni estrinseche sono quelle che rimandano a un guadagno esterno all’azione, dove l’individuo agisce per ottenere qualcos’altro.

Per il grande scienziato italiano conoscere la natura semplicemente per soddisfare una curiosità intellettuale è una ragione più che sufficiente per impegnarsi e investire energie psichiche e materiali. Non necessariamente si deve conoscere per ottenere delle immediate ricadute pratiche o per confermare le proprie visioni religiose o filosofiche dell’universo.

Domande da interrogazione

  1. Qual è stato il contributo di Galileo alla rivoluzione scientifica del Cinquecento?
  2. Galileo ha contribuito in maniera determinante e irreversibile al progresso sociale e culturale attraverso l'elaborazione e la pratica del metodo sperimentale, costruendo un'immagine del mondo radicalmente diversa rispetto alle cosmologie medioevali.

  3. Qual è la motivazione psicologica alla base della ricerca scientifica secondo Galileo?
  4. Secondo Galileo, la curiosità è una motivazione disinteressata che spinge gli uomini a conoscere il mondo, sufficiente per impegnarsi intensamente nella comprensione dei segreti della natura, senza necessità di usi pratici immediati.

  5. Come si differenziano le motivazioni intrinseche ed estrinseche nella concezione di Galileo?
  6. Le motivazioni intrinseche, preferite da Galileo, derivano dal desiderio di autorealizzazione e sono gratificanti in se stesse, mentre le motivazioni estrinseche sono legate a un guadagno esterno, dove l'individuo agisce per ottenere qualcos'altro.

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