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Concetti Chiave

  • Galileo Galilei, nato a Pisa nel 1564, abbandonò la medicina per dedicarsi a matematica e arti a Firenze.
  • Ottenuta la cattedra di matematica a Pisa, si scontrò con l'ambiente accademico conservatore, trasferendosi poi a Padova.
  • A Padova, Galileo unì osservazione empirica e conoscenze matematiche, perfezionando strumenti come il cannocchiale.
  • Le osservazioni col cannocchiale confermarono il sistema copernicano, portandolo a scontri con la Chiesa e processi inquisitori.
  • Condannato nel 1633, Galileo visse agli arresti domiciliari ad Arcetri, dove morì nel 1642, segnato dalla cecità e lutto familiare.

Indice

  1. Infanzia e formazione di Galileo
  2. Inizio della carriera accademica
  3. Contributi scientifici a Padova
  4. Conflitti con la Chiesa

Infanzia e formazione di Galileo

Galileo Galilei nacque a Pisa nel 1564 da padre musicista e compositore. La famiglia si trasferì a Firenze e Galileo fu novizio e allievo presso il monastero di Vallombrosa, dove insieme alle letture di latino e greco, imparò il liuto e studiò disegno.

Nel 1581 tornò a Pisa, a diciassette anni s’iscrisse alla facoltà di medicina, presso la quale studiò anche filosofia. Ma abbandonò questa facoltà e, tornato a Firenze, studiò matematica e si iscrisse all’Accademia del Disegno, dove era viva la tradizione degli artisti-ingegneri del Rinascimento italiano.

Filippo Brunelleschi (1377-1446), Lorenzo Ghilberti (1378-1455), Leon Battista Alberti e soprattutto Leonardo da Vinci avevano unito, ciascuno a suo modo, arte, scienza e tecnica e avevano dato inizio a un nuovo stile nelle arti figurative e nell’architettura, influenzando anche lo sviluppo del pensiero matematico e scientifico.

Inizio della carriera accademica

Per intercessione dei Medici, Galileo ottenne la cattedra di matematica all’Università di Pisa (1589), dove insegnò per tre anni, fino al ’92. A questo periodo appartengono le prime osservazioni, scoperte e deduzioni, come quelle sul movimento della lampada del Duomo di Pisa (nel 1590 scrisse il breve trattato De motu) e sulla legge di gravità dei corpi solidi.

L’ambiente pisano non lo accolse bene: Galileo era un docente molto giovane (aveva solo venticinque anni), ironizzava sulla mentalità, sui comportamenti e sulle abitudini degli accademici più anziani, che non condividevano le sue osservazioni sperimentali, le sue scoperte scientifiche e, tanto meno, il suo spirito satirico. Così si dette da fare per ottenere l’insegnamento di matematica a Padova e l’ottenne. La Repubblica veneta concedeva libertà di studio e di pensiero ai docenti e perfino un trattamento economico migliore.

Contributi scientifici a Padova

A Padova la grandezza di Galilei potè così esprimersi. Questo periodo determinò una svolta nella sua vita di scienziato, nella quale sempre più l’osservazione empirica e la sperimentazione si univano alle sue conoscenze matematiche. A Padova insegnò astronomia e cosmografìa, tenne un corso su Euclide; perfezionò il compasso militare; commentò l’Almagesto di Tolomeo; nel 1604 scoprì la stella del Serpentario; nel 1609 scoprì e perfezionò la legge del cannocchiale, ne propose subito un primo esperimento a Venezia dalla cima del campanile di San Marco e ne donò un esemplare al Doge. Nel 1610 col cannocchiale osservò le macchie lunari, la via Lattea e i quattro satelliti di Giove (che dedicò ai Medici). Il primo frutto di questo lavoro fu, nel 1610, il Sidereus Nuncius, in cui riferiva i risultati delle sue osservazioni. Di fatto, per mezzo del cannocchiale potè condurre osservazioni astronomiche nuove e precise che gli fornirono la prova evidente della verità del sistema copernicano. In quello stesso anno si trasferì di nuovo a Firenze, in quanto il granduca Cosimo II (1590- 1621), venuto a conoscenza del lavoro che stava conducendo a Padova, aveva deciso di finanziarlo in modo che potesse dedicarsi solo ai suoi studi.

Conflitti con la Chiesa

Ma la sua attività di ricerca lo portò allo scontro con la Chiesa cattolica. Nel 1613 scrisse una lunga lettera all’amico padre Benedetto Castelli (1577-1643) per chiarire la sua posizione sui rapporti tra scienza e religione.

Fu accusato due volte dall’Inquisizione di portare avanti tesi contrarie alle Sacre Scritture e subì due processi, nei quali gli fu estorta un’abiura, cioè un disconoscimento delle sue affermazioni; la seconda volta nel 1633 fu condannato al carcere a vita. La fama di cui godeva come scienziato gli consentì di ottenere la liberazione, a condizione di rimanere nella sua villa di Arcetri sulle colline di Firenze. Qui morì nel gennaio del 1642, cieco da qualche anno e affranto per la perdita della figlia, Suor Maria Celeste, che aveva tenuto col padre un lungo epistolario.

Domande da interrogazione

  1. Quali furono i primi studi e interessi di Galileo Galilei?
  2. Galileo iniziò i suoi studi a Pisa, iscrivendosi alla facoltà di medicina e studiando filosofia, ma abbandonò per dedicarsi alla matematica e al disegno a Firenze.

  3. Come influenzò l'ambiente di Padova la carriera di Galileo?
  4. A Padova, Galileo poté esprimere la sua grandezza scientifica grazie alla libertà di studio e pensiero concessa dalla Repubblica veneta, perfezionando strumenti e facendo importanti scoperte astronomiche.

  5. Quali furono alcune delle scoperte astronomiche di Galileo?
  6. Galileo scoprì la stella del Serpentario, perfezionò il cannocchiale, osservò le macchie lunari, la via Lattea e i quattro satelliti di Giove, confermando il sistema copernicano.

  7. Quali furono le conseguenze delle sue scoperte per Galileo?
  8. Le sue scoperte portarono Galileo a scontrarsi con la Chiesa cattolica, subendo due processi dall'Inquisizione e una condanna al carcere a vita, poi commutata in arresti domiciliari.

  9. Come terminò la vita di Galileo Galilei?
  10. Galileo morì nel gennaio del 1642 nella sua villa di Arcetri, cieco e affranto per la perdita della figlia, Suor Maria Celeste, con cui aveva mantenuto una corrispondenza epistolare.

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