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In questo appunto viene descritta la biografia dettagliata di Sigmund Freud, con analisi della sua formazione, dei suoi studi e dell'inizio della sua attività lavorativa. Si dà particolare attenzione alla psicoanalisi, al linguaggio del subconscio, alle pulsioni dell'ES e alle fasi di questo.
Biografia di Sigmund Freud
“Nel corso dei tempi l’umanità ha dovuto sopportare da parte della scienza due grandi mortificazioni del proprio ingenuo amor proprio”. La prima, da parte di Copernico, quando apprese che la Terra non è il centro dell’universo, bensì una minuscola particella di un sistema cosmico. La seconda, con Darwin che annientò la pretesa posizione di privilegio dell’uomo nella creazione dimostrandogli la sua provenienza dal regno animale. Ma la terza e più grande mortificazione, dice Freud, l’uomo deve subirla dall’odierna indagine psicologica, la quale tende a dimostrare che l’uomo non è neanche padrone di sé stesso, in quanto ignora ciò che avviene inconsciamente nella sua vita psichica. Questa “ferita” al nostro narcisismo viene portata a compimento alle soglie del 900 dalla psicoanalisi di Sigmund Freud.
Vita: Freud nasce nel 1856 nell’odierna Repubblica Ceca e si trasferisce con la famiglia a Vienna. Adolescente molto dotato, Sigmund Freud riceve un’educazione attenta alla storia biblica e ai valori etici dell’ebraismo; inoltre inizia a studiare da solo l’italiano e lo spagnolo che si aggiungono al latino, al greco, al francese, all’inglese e a qualche conoscenza dell’ebraico: questa notevole sensibilità per le lingue verrà confermata negli anni successivi con la geniale decifrazione e traduzione del “linguaggio” dell’inconscio in tutte le sue espressioni (sogni, sintomi, lapsus). Si iscrive alla facoltà di medicina; nell’ambiente universitario c’è un diffuso antisemitismo a cui reagisce con orgoglio e fermezza: questo scontro con i pregiudizi antisemiti rafforza la sua già spiccata indipendenza intellettuale. Fa un lungo tirocinio presso il neurofisiologo Bruke, dove conosce Breuer, suo collaboratore negli studi dell’isteria. Per motivi economici Freud abbandona il lavoro per dedicarsi alla pratica clinica, attività più redditizia. Tiene una conferenza alla Società di Medicina in cui sostiene l’origine non organica ma psicologica dell’isteria. Con l’avvento del nazismo è costretto a emigrare con la famiglia a Londra.
Psicoanalisi
Ramo della psicologia scientifica che al contrario di essa che studia il conscio, cioè il comportamento del soggetto, la psicoanalisi studia tutto ciò che sta sotto a ciò che appare. La coscienza viene infatti paragonata alla punta di un iceberg: anche se la parte che ci appare è molto piccola sappiamo che si basa su una massa di ghiaccio enorme, paragonabile al subconscio, oggetto di studio della psicoanalisi. Inizialmente Sigmund Freud compie con Breuer studi sull’isteria (malattia che la medicina tradizionale non riusciva a spiegare, attribuita alla donna: in greco Isteria=utero). Cerca di curare l’isteria con l’ipnosi durante la quale venivano inviati al paziente una serie di messaggi, si riusciva quindi a risalire per ogni sintomo alle cause per cui esso era insorto e spesso alla scomparsa del sintomo stesso sotto ipnosi. Ma il metodo ipnotico presentava diversi problemi quali l’assuefazione allo stimolo ipnotico e la completa incoscienza da parte di colui che agisce sotto ipnosi. Durante l’ipnosi Freud riesce a farsi raccontare fatti molto precedenti rispetto al momento attuale di cui i pazienti, da coscienti non avevano assolutamente ricordi. Sigmund Freud inizia così a parlare di un mondo inconscio dove si depositano le cose che dimentichiamo a partire dalla nascita. Ma vi sono altri momenti al di fuori dello stato ipnotico in cui il conscio cala la sua attenzione: lapsus, libere associazioni, sogni, atti mancati, psicosomatizzazioni, shock.
Il linguaggio del subconscio
Le libere associazioni, i lapsus, gli atti mancati, i sogni. Sigmund Freud abbandona quindi l’ipnosi ritenendo che il soggetto nevrotico stesso debba essere il protagonista della propria analisi. Con le libere associazioni il paziente, partendo da un sintomo particolare è invitato a riferire qualsiasi contenuto si presenti alla mente: in questo modo si cerca di far uscire ciò che l’io ha rimosso dalla coscienza. Spesso il paziente tende a rifiutare le proprie associazioni, ma le stesse resistenze divengono materiale utile per l’analisi. La corretta interpretazione da parte dell’analista nasce da un lungo processo di elaborazione a cui deve collaborare attivamente il paziente. Ma ci sono anche altri aspetti di cui non siamo coscienti: i lapsus che possono essere verba o calami, quindi in forma orale e scritta, in cui il subconscio associa parole che a noi possono sembrare senza senso in un dato contesto. In modo simile con gli atti mancati il subconscio si esprime attraverso azioni i suoi desideri.
Sogni: ogni sogno è sempre la realizzazione di un desiderio, infatti i desideri dell’Es non realizzati durante il conscio a causa dei divieti del Superio, vengono apparentemente rimossi ma non cancellati e riposti nuovamente nell’Es. Attraverso il sogno si maschera il desiderio respinto: se io sognassi il desiderio in quanto tale questo si ripercuoterebbe su di me (causa sensi di colpa), invece mascherato produce in me piacere. Il desiderio celato sta nel contenuto latente (vero desiderio) ed è diverso dal contenuto manifesto (falso, mascherato); esempio: bambino, cioccolatino. Il sogno rappresenta la valvola di sicurezza rispetto alle tensioni in quanto ci permette di soddisfare i desideri che non potremmo realizzare da svegli. Solitamente non ricordiamo i nostri sogni...questo è in realtà un bene perché vuol dire che il desiderio si è pienamente realizzato nel sogno, viceversa se ricordiamo il sogno significa che non abbiamo soddisfatto il desiderio.

Pulsioni dell’ES
Abbiamo precedentemente visto che il mondo dell’inconscio è alimentato dalle pulsioni di aggressività e sessualità. La prima non è intesa solo in modo distruttivo ma come energia che mi permette di sopravvivere (es. camminando “aggredisco” la forza di gravità). Per quanto riguarda la sessualità, intesa come tutto ciò che provoca piacere, Sigmund Freud sostiene che si sviluppi dalla nascita (scandalo da parte della Chiesa) in diverse fasi:
- Prima fase (0-8 mesi) – Fase orale: la zona erogena del nostro corpo è la bocca (periodo allattamento). Oltre che dalla suzione del latte il piacere è dato dal contatto diretto col corpo del genitore, inoltre il bambino riconosce ciò che bene da ciò che è male portando gli oggetti alla bocca. Chi non ha superato questa fase (persone insicure) solitamente... fuma, mangia le unghie, cerca oggetti da tenere in bocca (lecca-lecca, chewing-gum, matite, ecc...)
- Seconda fase (8 mesi - 1 anno e mezzo) – fase anale: il bambino riesce a controllare l’uso degli sfinteri nella produzione delle feci. Il piacere è rappresentato dalla soddisfazione per il prodotto (feci) che il bimbo ha l’istinto di mangiare. Grande delusione da parte del bambino: il suo “prodotto” è in realtà una cosa immonda che va buttata. Chi non ha superato questa fase ha sempre paura di essere sporco (esempio: si lava continuamente le mani; anche la stipsi può essere una malattia psicosomatica: inconscia paura di sentirsi sporchi).
- Terza fase (1 anno e mezzo-3 anni) – fase fallica: la zona erogena in questo periodo è rappresentata dai genitali. Il bambino trova rassicurazione attraverso la manipolazione dei genitali. Queste prime 3 fasi sono propedeutiche alla quarta, la più importante in quanto si viene a formare l’io.
- Quarta fase (3-5 anni) – fase edipica: il bambino prova attrazione verso il genitore di sesso opposto e vede il genitore del suo stesso sesso come un rivale verso cui prova un desiderio di eliminazione. Ma capisce che se il suo oggetto del desiderio è legato al genitore “rivale” è perché quest’ultimo ha determinate caratteristiche che il bimbo cerca di emulare. Con l’identificazione del bimbo/a verso il genitore dello stesso sesso si viene a formare l’io. Se non si struttura la personalità... Nevrosi: data da un disadattamento nato in questa fase (hanno tutte origine in questa fase ma è comunque possibile curarla. Psicosi: il soggetto non è mai arrivato a questa fase, non ha quindi strutturato la propria personalità (pazzia).
- Quinta fase (5-11 anni) – periodo di latenza: momento di passaggio durante il quale non ci sono fasi particolari ma si ripresentano le fasi precedentemente affrontate con la possibilità di saturare i bisogni non soddisfatti.
FREUD E LA PSICOANALISI
“Nel corso dei tempi l’umanità ha dovuto sopportare da parte della scienza due grandi
mortificazioni del proprio ingenuo amor proprio”*. La prima, da parte di Copernico, quando
apprese che la Terra non è il centro dell’universo, bensì una minuscola particella di un sistema
cosmico. La seconda, con Darwin che annientò la pretesa posizione di privilegio dell’uomo nella
creazione dimostrandogli la sua provenienza dal regno animale. Ma la terza e più grande
mortificazione, dice Freud, l’uomo deve subirla dall’odierna indagine psicologica, la quale tende
a dimostrare che l’uomo non è neanche padrone di sé stesso, in quanto ignora ciò che avviene
inconsciamente nella sua vita psichica. Questa “ferita” al nostro narcisismo viene portata a
compimento alle soglie del 900 dalla psicoanalisi di S. Freud.
Vita: Freud nasce nel 1856 nell’odierna Rep.Ceca e si trasferisce con la famiglia a Vienna.
Adolescente molto dotato, Freud riceve un’educazione attenta alla storia biblica e ai valori etici
dell’ebraismo; inoltre inizia a studiare da solo l’italiano e lo spagnolo che si aggiungono al
latino, al greco, al francese, all’inglese e a qualche conoscenza dell’ebraico: questa notevole
sensibilità per le lingue verrà confermata negli anni successivi con la geniale decifrazione e
traduzione del “linguaggio” dell’inconscio in tutte le sue espressioni (sogni, sintomi, lapsus). Si
iscrive alla facoltà di medicina; nell’ambiente universitario c’è un diffuso antisemitismo a cui
reagisce con orgoglio e fermezza: questo scontro con i pregiudizi antisemiti rafforza la sua già
spiccata indipendenza intellettuale. Fa un lungo tirocinio presso il neurofisiologo Bruke, dove
conosce Breuer, suo collaboratore negli studi dell’isteria. Per motivi economici Freud
abbandona il lavoro per dedicarsi alla pratica clinica, attività più redditizia. Tiene una conferenza
alla Società di Medicina in cui sostiene l’origine non organica ma psicologica dell’isteria. Con
l’avvento del nazismo è costretto a emigrare con la famiglia a Londra.
PSICOANALISI
Ramo della psicologia scientifica che al contrario di essa che studia il conscio, cioè il
comportamento del soggetto, la psicoanalisi studia tutto ciò che sta sotto a ciò che appare. La
coscienza viene infatti paragonata alla punta di un iceberg: anche se la parte che ci appare è
molto piccola sappiamo che si basa su una massa di ghiaccio enorme, paragonabile al
subconscio, oggetto di studio della psicoanalisi.
Inizialmente Freud compie con Breuer studi sull’isteria (malattia che la medicina tradizionale
non riusciva a spiegare, attribuita alla donna: in greco ISTERIA = utero). Cerca di curare l’isteria
con l’ipnosi durante la quale venivano inviati al paziente una serie di messaggi, si riusciva quindi
a risalire per ogni sintomo alle cause per cui esso era insorto e spesso alla scomparsa del sintomo
stesso sotto ipnosi. Ma il metodo ipnotico presentava diversi problemi quali l’assuefazione allo
stimolo ipnotico e la completa incoscienza da parte di colui che agisce sotto ipnosi. Durante
l’ipnosi Freud riesce a farsi raccontare fatti molto precedenti rispetto al momento attuale di cui i
pazienti, da coscienti non avevano assolutamente ricordi. Freud inizia così a parlare di un
mondo inconscio dove si depositano le cose che dimentichiamo a partire dalla nascita.
Ma vi sono altri momenti al di fuori dello stato ipnotico in cui il conscio cala la sua attenzione: