silvia.vallenari
Ominide
3 min. di lettura
Vota 5 / 5

Concetti Chiave

  • I Rinascimentali consideravano l'anima umana immortale, con influenze dal pensiero platonico, mentre alcune critiche furono mosse ad Aristotele.
  • Pietro Pomponazzi, sostenendo la mortalità dell'anima, riteneva che la virtù fosse un premio intrinseco nella vita terrena, opponendosi alla morale dipendente dall'immortalità.
  • Pomponazzi evidenziava i limiti della conoscenza umana, incapace di comprendere concetti puri e universali, e si concentrava sulla conoscenza del particolare.
  • La teoria della doppia verità di Pomponazzi concilia la filosofia, che vede l'anima come mortale, con la religione cattolica, che la considera immortale.
  • Secondo Pomponazzi, la filosofia e la religione offrono vie diverse per raggiungere la verità, senza che ciò costituisca una contraddizione.

Indice

  1. L'immortalità dell'anima nel Rinascimento
  2. Critiche e teorie sull'intelletto
  3. Pomponazzi e la mortalità dell'anima
  4. La conoscenza umana secondo Pomponazzi
  5. La doppia verità di Pomponazzi

L'immortalità dell'anima nel Rinascimento

Per i Rinascimentali l'anima umana è immortale, dato che consideravano l'uomo il centro del mondo. Anche Platone considerava l'anima dell'uomo immortale. Alcuni Rinascimentali fecero delle critiche su Aristotele.

Critiche e teorie sull'intelletto

Averroè di Cordova: l'intelletto universale sganciato dal corpo, dalla materialità e dunque è immortale.

Alessandro d'Afrodisia: Aristotele ci parla di una funzione non di un'entità. Non esiste l'intelletto universale. Ma esistono solo intelletti singoli, passivi che sono legati ai corpi e dunque l'anima è mortale.

Pomponazzi e la mortalità dell'anima

Pietro Pomponazzi: era un seguace della tesi sull'immortalità dell'anima esclusa da Alessandro D'afrodisia. La sua più grande opera fu Immortalitate animae, problema conoscitivo. Non si può arrivare al concetto puro perché l'anima non si può dividere dal corpo.

La conoscenza umana secondo Pomponazzi

La conoscenza umana è limitata, non riesce a comprendere tutto.

I critica mossa a Pomponazzi :

Se noi giungiamo alla conclusione che l'anima umana è mortale, questo concetto stroncherebbe le basi alla morale.

Risposta di Pomponazzi :

Credendo alla mortalità dell'anima abbiamo una base migliore della moralità. La virtù è premio a se stesso. Se un uomo è virtuoso, viene premiato subito, nella vita terrena.

Se un mercante aumenta sempre i prezzi perderà la sua clientela e dunque viene punito nel momento in cui compie un peccato.

L'intelletto umano non può raggiungere la conoscenza vera. Pomponazzi dice che è una fortuna, perché il concetto puro dunque smaterializzato non può essere vero perché non esiste il concetto di gatto, virtù, cavallo ma esistono i gatti, le azioni virtuose, i cavalli, ecc.....

L'uomo essendo legato alla materialità non può possedere la conoscenza dell'universale, ma si ha la conoscenza del particolare. Nessuno ci dice che il concetto puro è veramente vero, perché noi conosciamo il particolare ma non l'universale.

La doppia verità di Pomponazzi

Pomponazzi era un cattolico e dunque con la sua tesi della mortalità dell'anima poteva scontrarsi con la sua dimensione religiosa per quanto riguarda l'immortalità . Per raggiungere la verità abbiamo due vie: quella filosofica (logica) e quella religiosa. Dicendo che c'è un suono ma non c'è un colore, non si cade in contraddizione. Se seguo la via filosofica giungo alla conclusione che l'anima è mortale. Ma se seguo la via religiosa io credo fermamente che l'anima è immortale. Per Pietro Pomponazzi la teoria della doppia verità non è una contraddizione.

Domande da interrogazione

  1. Qual era la visione dei Rinascimentali sull'immortalità dell'anima?
  2. I Rinascimentali consideravano l'anima umana immortale, vedendo l'uomo come il centro del mondo, in linea con il pensiero di Platone.

  3. Qual è la critica principale mossa a Pietro Pomponazzi riguardo alla mortalità dell'anima?
  4. La critica principale è che se l'anima umana è mortale, questo concetto potrebbe minare le basi della morale, ma Pomponazzi risponde che la virtù è un premio in sé e si manifesta nella vita terrena.

  5. Come affronta Pomponazzi la questione della conoscenza umana e della teoria della doppia verità?
  6. Pomponazzi sostiene che l'intelletto umano non può raggiungere la conoscenza vera e che la teoria della doppia verità permette di conciliare la visione filosofica della mortalità dell'anima con la fede religiosa nella sua immortalità.

Domande e risposte

Hai bisogno di aiuto?
Chiedi alla community