vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
Marsilio Ficino
Marsilio Ficino è nato a Figline Valdarno il 19 ottobre 1433 e deceduto a Careggi l’1 ottobre 1499. E’ stato un filosofo e umanista italiano.
I suoi primi studi li iniziò a Firenze e poi continuò a Pisa nel periodo in cui sospese i suoi studi nel fiorentino. Appena riprese i suoi studi, ebbe come primo maestro di filosofia Niccolò Tignosi.
Ficino vive il periodo del Rinascimento (metà del XIV sec. fino al XVI sec.) e le situazioni che hanno consentito questo periodo artistico e culturale Europeo sono:
- Le nuove condizioni socio- economiche
- L’umanesimo che ha caratterizzato la prima metà del ‘400.
Il Rinascimento risponde a profonde trasformazioni economiche, sociali e politiche. Vi è un passaggio dalla campagna, ossia da un tipo di economia basata sull’agricoltura alle città, un nuovo tipo di economia invece basata sul commercio e sulla produzione artigianale, che ha cambiato la condizione dell’uomo, il rapporto tra uomo e società e il rapporto tra uomo e natura.
Nel Medioevo l’economia dipendeva dagli eventi naturali (pioggia, vento, calore solare) che sembravano dipendere a loro volta da Dio. Per questo l’uomo medievale per evitare carestie e la fame, l’unica cosa che doveva fare era pregare a Dio.
Nel Rinascimento invece l’economia dipendeva dalle capacità dell’uomo e soprattutto dalle abilità di gestire i rapporti sociali. Per questo cambia il rapporto con la natura e cambia il rapporto con Dio. L’uomo assumerà in questo modo un ruolo centrale nella propria vita.
Se Dio prima era al centro di tutto, ora è l’uomo a prendere il sopravvento. Quest’ultimo si assume le proprie responsabilità e diventa artefice del proprio destino, l’affermazione più caratteristica dell’umanesimo.
Per distinguere i due momenti nonostante i tratti comuni:
- Nell’umanesimo s’indicano gli studi letterari e filologici e il carattere imitativo dell’antichità classica;
- Nel Rinascimento si caratterizza un nuovo modo di pensare dell’uomo, guardando la natura e il mondo con occhi diversi.
Sul concetto di centralità dell’uomo nel mondo sussiste il pensiero più indicativo dell’umanesimo, vale a dire quello di Marsilio Ficino.
Ficino fu il fondatore dell’Accademia Neoplatonica Fiorentina, difatti il suo mecenate fu Cosimo de Medici.
Per Ficino tutta la realtà è divisa in cinque gradi:
- Dio
- L’angelo
- L’anima
- La qualità
- Il corpo
Il mondo è visto come un unico essere animato, un unico organismo vivente e fra tutti gli esseri distinti in questi cinque gradi, c’è un collegamento, ma i gradi superiori (Dio e l’angelo) che sono immobili e perfetti, non potranno mai congiungere in nessun modo con la materia e dunque i gradi inferiori (corpo e qualità). Eppure è rimasto un altro grado, l’anima, quella razionale e parte dell’uomo essendo al tempo stesso ragione e sensibilità, rappresenta il punto di unione tra la sfera celeste e quella terrestre, la cerniera spirituale e materiale. L’anima difatti si trova al centro ed è il terzo grado della scala sia in ordine ascendente sia discendente.
L’anima, secondo Ficino è Copula Mundi, cioè partecipa a entrambe le dimensioni. Al tempo stesso l’anima è divisibile e indivisibile, si amalgama alle cose mortali grazie al corpo, ma è immortale grazie alle cose divine. Per questo motivo all’uomo è stato assegnato un ruolo centrale nell’universo poiché vive una situazione privilegiata grazie alla sua anima che tocca il mondo spirituale e quello materiale, potendo scegliere di orientarsi verso l’uno o l’altro, tutto in virtù di una forza che guida la sua volontà, l’amore.
La teoria sull’amore di Ficino è di derivazione Platonica, esaltandone non l’aspetto gnoseologico ma quello orientativo, giacché l’amore guida nella scelta dei valori e porta l’uomo a scegliere il bene, in modo da suscitare sintonia e accordo tra i gradi superiori e quelli inferiori dell’essere.