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Concetti Chiave

  • L'eclettismo è un approccio antico che promuove la varietà di esperienze, originato in epoca ellenistica con filosofi e letterati.
  • In architettura ottocentesca, l'eclettismo si manifesta nell'uso di stili diversi, distinguendosi dai semplici revival storici.
  • Herder è considerato il primo a concepire una visione globale delle culture, anticipando l'idea di globalizzazione estetica.
  • L'eclettismo implica l'esperienza della varietà come varietà, indipendentemente dall'artisticità delle forme coinvolte.
  • La sfera estetica si definisce attraverso la fruizione e l'apparenza della varietà, contemplando una "rotazione delle culture".

Indice

  1. L'eclettismo nella sfera estetica
  2. Eclettismo e sincretismo
  3. Herder e la visione panoramica
  4. Globalizzazione e bazar estetico
  5. Rotazione delle culture e varietà

L'eclettismo nella sfera estetica

Un ingrediente essenziale della sfera estetica moderna è certamente la sua configurazione eclettica. L’eclettismo è un fenomeno molto antico, definibile come la predisposizione a passare da una cosa all’altra, ad accumulare esperienze diverse, che nasce in età ellenistica con la figura del filosofo, o del letterato, eclettico; le grandi scuole di pensiero tardo-antiche avevano a disposizione una tavolozza di forme filosofiche, letterarie, artistiche ormai molto vasta, un repertorio al quale diventa facile attingere scegliendo con una certa disinvoltura.

Eclettismo e sincretismo

L’eclettismo è, per un verso, un atteggiamento soggettivo, per un altro presuppone una situazione oggettiva di varietà molto ricca. La forma corrispondente all’eclettismo religioso è il sincretismo, quando si assemblano elementi di tradizioni diverse (la forma simbolica, direbbe Cassirer, è eclettica). Per la prima volta nella storia delle forme artistiche, l’architetto ottocentesco “gioca” con diversi stili, attraverso l’introduzione di elementi appartenenti a diverse tradizioni: questa forma di eclettismo non è un fenomeno di revival (categoria storico-artistica che recupera, riattiva, riporta in auge una forma, un determinato stile; neoclassicismo→il rivivere del classico), in quanto all’eclettismo non basta un interesse, deve bensì disporre di una varietà di interessi. Presi singolarmente, i vari revival dell’architettura ottocentesca (gotico, romanico, etc.) non sono qualcosa di essenzialmente diverso dal neoclassicismo (Canova, Schinkel).

Herder e la visione panoramica

Herder è il primo autore dell’età moderna a concepire una visione panoramica della cultura universale, cioè di quel grande repertorio di forme (religiose, letterarie, filosofiche, mitologiche, artistiche) a cui attingere in piena libertà; in un passo del Giornale di viaggio (1769) egli cerca di toccare con mano l’ebbrezza della novità, quale sensazione di imminente scoperta. In un preciso momento Herder realizza di poter attingere a tutte le culture, pensiero sostenuto da un estremo entusiasmo; come se, per la prima volta, l’Europa appare a se stessa come la coscienza del mondo, un panottico , ossia il luogo in cui la totalità delle culture, delle forme e delle tradizioni può essere panoramicamente abbracciata.

Globalizzazione e bazar estetico

Forse, quella di Herder è la prima intuizione di quella prospettiva che oggi è stata definita globalizzazione, fenomeno certamente anche culturale ed estetico (esaltato dai media); da un punto di vista estetico la globalizzazione tende a proporre la varietà delle forme umane in una specie di bazar eclettico (→Schlegel). Il bazar estetico che Herder scopre con meraviglia durante il suo viaggio contiene forme che in parte sono artistiche in senso proprio (museo), in parte lo sono in senso improprio ed in parte non lo sono affatto; quello che conta non è quindi l’artisticità delle forme in questione, quanto la forma eclettica, cioè l’esperienza della varietà-come-varietà, prescindendo dal contenuto specifico: l’eclettismo, nella sua accezione più generale, come ingrediente essenziale della sfera estetica, è l’esperienza della varietà-come-varietà.

Rotazione delle culture e varietà

Frequentare assiduamente un’unica forma non è una vera esperienza estetica, l’esteticità presuppone quella che Kierkegaard chiama “rotazione delle culture”, una metafora agraria che si riferisce al modo estetico in cui conviene rapportarsi alle cose in generale; tale metafora suggerisce il primato della varietà sulla monotonia di una frequentazione assidua e fedele, ma noiosa, di un’unica forma. Una rotazione che ha la sua forma simbolica nel museo, cioè nella collezione, oppure nel ritmo spezzato delle immagini pubblicitarie, televisive, in tutte quelle forme che privilegiano la pura apparenza e che in questo senso vanno “degustate”, atto che si giustifica a partire dalla facilità con cui si accede a queste forme e si passa da una all’altra. A questo punto, è possibile definire la dimensione della sfera estetica come la fruizione della varietà in quanto varietà e perciò in quanto apparenza.

Domande da interrogazione

  1. Che cos'è l'eclettismo e come si manifesta nella sfera estetica moderna?
  2. L'eclettismo è la predisposizione a passare da una cosa all'altra, accumulando esperienze diverse. Nella sfera estetica moderna, si manifesta come un ingrediente essenziale che permette di attingere a una vasta gamma di forme e tradizioni, creando una varietà di esperienze estetiche.

  3. Qual è la differenza tra eclettismo e revival nell'architettura ottocentesca?
  4. L'eclettismo nell'architettura ottocentesca implica l'introduzione di elementi di diverse tradizioni, mentre il revival si concentra sul recupero e la riattivazione di un determinato stile. L'eclettismo richiede una varietà di interessi, non solo un interesse specifico.

  5. Come Herder ha contribuito alla concezione dell'eclettismo culturale?
  6. Herder è stato il primo a concepire una visione panoramica della cultura universale, vedendo l'Europa come un panottico di culture e tradizioni. Ha intuito la possibilità di attingere liberamente a tutte le culture, anticipando la prospettiva della globalizzazione culturale ed estetica.

  7. In che modo la globalizzazione influisce sull'eclettismo estetico?
  8. La globalizzazione propone la varietà delle forme umane come un bazar eclettico, esaltato dai media. Questo bazar estetico include forme artistiche e non, valorizzando l'esperienza della varietà-come-varietà, indipendentemente dal contenuto specifico.

  9. Qual è il significato della "rotazione delle culture" secondo Kierkegaard?
  10. La "rotazione delle culture" è una metafora che suggerisce il primato della varietà sulla monotonia. Indica che l'esperienza estetica autentica richiede il passaggio tra diverse forme, piuttosto che la frequentazione assidua di una sola, promuovendo la fruizione della varietà come apparenza.

Domande e risposte

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