Concetti Chiave
- La vita estetica, secondo Kierkegaard, è centrata sull'istante e la ricerca del piacere, evitando la noia e la monotonia.
- Kierkegaard descrive figure concrete, come Johannes e Don Giovanni, per illustrare la vita estetica come un'opera d'arte.
- Johannes rappresenta il seduttore intellettuale, che cerca piacere spirituale attraverso il controllo psichico della partner.
- Don Giovanni incarna la sensualità pura, seguendo il desiderio fisico e la conquista materiale delle donne.
- Kierkegaard ritiene la vita estetica insufficiente, portando alla dispersione della personalità e alla perdita del significato esistenziale.
Indice
La vita estetica secondo Kierkegaard
La vita estetica è propria dell’uomo che vive nell’istante e nella ricerca continua del piacere, rifuggendo da tutto ciò che gli appare noioso, ripetitivo e monotono.
Per spiegare il suo pensiero, Kierkegaard non propone un’argomentazione astratta, ma descrive figure concrete di uomini che vivono assaporando fino in fondo le bellezze dell’esistenza, facendo di quest’ultima un’opera d’arte.
Figure emblematiche della vita estetica
La vita estetica è illustrata attraverso la figura di Johannes e di Don Giovanni. Il primo è il seduttore intellettuale, che vuole godere “spiritualmente” dei momenti in cui la partner si concede; il suo obbiettivo non è quello di possedere una donna fisicamente, bensì psichicamente. Il suo godimento è frutto di un egoismo raffinato e sottile, in quanto consiste non nel far godere la donna, ma nel condurla a uno stato di soggiogamento totale, senza però essere a sua volta soggiogato in quest’opera di seduzione.
Don Giovanni, protagonista dell’opera di Mozart, si presenta invece come l’incarnazione della sensualità allo stato puro, colui che gode del piacere fisico, della conquista materiale delle donne. La sua strategia di seduzione non si fonda sul ragionamento, bensì si basa unicamente dalla forza di attrazione emanata dalla passionalità. Egli dunque segue solo l’impulso del desiderio che lo spinge a conquistare non tanto una donna singola, quanto piuttosto tutte le donne.
Limiti della vita estetica
In ogni caso, Kierkegaard è convinto che la vita estetica sia insufficiente. Chi si dedica solo al piacere disperde la propria personalità nelle mille esperienze che gli si presentano, arrivando a svuotare il proprio essere e a smarrire il significato dell' esistenza, cadendo infine nella noia e nella disperazione.