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Ruoli e significati della dialettica
Hegel distingue tre momenti della dialettica:
-Astratto o intellettuale (tesi)= concepire l’esistente sotto forma di una molteplicità di determinazioni statiche e separate le une dalle altre. Il momento intellettuale(grado più basso della ragione) in cui il pensiero si ferma alle determinazioni rigide e isolate della realtà ,limitandosi a considerarle nelle loro differenze reciproche e secondo il principio d’identità e non contraddizione.
-Negativo-razionale (antitesi)= (il momento “dialettico”) mostrare come tali^ determinazioni siano unilaterali e necessitino di essere relazionate con altre determinazioni-->il pensiero nega le determinazioni astratte dell’intelletto, mettendole in rapporto con le determinazioni opposte.
-Positivo-razionale (sintesi)=(il momento “speculativo”) cogliere l’unità delle determinazioni opposte, rendersi conto che esse sono aspetti unilaterali di una realtà più alta che li ricomprende, li sintetizza entrambi.
La dialettica globalmente considerata consiste:
- nell’affermazione di un concetto astratto e limitato -->tesi
- nella negazione di questo concetto come alcunché di limitato e di finito e nel passaggio a un concetto opposto --> antitesi
- nell’unificazione della precedente affermazione e negazione in una sintesi positiva comprensiva di entrambe.
Ruoli e significati della DIALETTICA
Astratto o intellettuale (tesi)= molteplicità di determinazioni
concepire l’esistente sotto forma di una
Vedi scheda 913-914-915 statiche e separate le une dalle altre. Il momento intellettuale in cui il
(grado più basso della ragione)
pensiero si ferma alle determinazioni rigide e isolate della realtà ,
limitandosi a considerarle nelle loro
differenze reciproche e secondo il principio d’identità e non contraddizione.
)=
Negativo-razionale (antitesi (il momento “dialettico”) unilaterali
mostrare come tali^ determinazioni siano
H. distingue tre momenti della dialettica: e necessitino di essere relazionate con altre determinazioni il pensiero nega le determinazioni
astratte dell’intelletto, mettendole in rapporto con le determinazioni opposte.
Positivo-razionale (sintesi)=(il momento “speculativo”) l’unità delle determinazioni opposte,
cogliere
rendersi conto che esse sono aspetti unilaterali di una realtà più alta che li ricomprende, li sintetizza
entrambi.
La dialettica globalmente considerata consiste:
- nell’affermazione di un concetto astratto e limitato tesi
- nella negazione di questo concetto come alcunché di limitato e di finito e nel passaggio a un concetto opposto antitesi
- nell’unificazione della precedente affermazione e negazione in una sintesi positiva comprensiva di entrambe.
La sintesi si configura come una ri-affermazione potenziata dell’affermazione iniziale (tesi), ottenuta tramite la negazione della
negazione intermedia (antitesi).
Riaffermazione che Hegel chiama AUFHEBUNG, per esprimere l’idea di un “superamento” che è al tempo stesso un
togliere(l’opposizione tra tesi e antitesi) e un conservare(la verità della tesi, dell’antitesi e della loro lotta).
Puntualizzazioni
1- la dialettica non comprende solo il momento che H. chiama di “dialettica in senso stretto”, bensì è la totalità dei tre momenti.
2- la dialettica illustra il principio fondamentale della filosofia hegeliana: la risoluzione del finito nell’infinito. Essa, infatti, mostra
come ogni finito non possa esistere da solo, in sé stesso(perché altrimenti sarebbe un assoluto, un infinito autosufficiente), ma
solo in un contesto di rapporti. per porre se stesso il finito è obbligato a opporsi a qualcos’altro, a entrare nella trama di
relazioni che forma la realtà e che coincide con il tutto infinto. Mostra il processo mediante cui i vari finiti(le parti o determinazioni
della realtà) perdono la loro rigidità e diventano momenti di un’unica idea infinita. mostra la crisi del finito e la sua necessaria
risoluzione nell’infinito.
3- la dialettica ha un significato globalmente ottimistico, poiché essa ha il compito di unificare il molteplice, conciliare le opposizioni,
pacificare i conflitti. il negativo, x H., sussiste solo come un momento del farsi positivo.
4- la dialettica hegeliana è a sintesi finale chiusa: x H., nonostante sia vero che ogni sintesi diviene a sua volta tesi di un’altra antitesi,
se la dialettica fosse un processo aperto si avrebbe il trionfo della “cattiva infinità”, perché questo processo, spostando
indefinitamente la meta da raggiungere, toglierebbe allo spirito il pieno possesso di se medesimo. Perciò H. opta per una dialettica
a sintesi finale chiusa, cioè per una dialettica che ha un ben preciso punto d’arrivo.