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Storia: “Il cambiamento del panorama femminile”
Italiano: “Una Donna” Sibilla Aleramo
Storia delle arti visive: Il Cubismo Orfico “Sonia Delaunay”
Economia: Il Testimonial
Educazione Visiva: “La figura femminile nella pubblicità”
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INDICE
Mappa Concettuale………………………………………………………………………………pag.3
Introduzione……………………………………………………………………………………...pag.4
Storia: “Il cambiamento del panorama femminile”……………………………………………...pag.5
Italiano: “Una Donna” Sibilla Aleramo………………………………………………………….pag.6
Storia delle arti visive: Il Cubismo Orfico “Sonia Delaunay”…………………………………...pag.8
Economia: Il Testimonial………………………………………………………………………pag.10
Educazione Visiva: “La figura femminile nella pubblicità”…………………………………..pag.12 2
Il suo ruolo e i diritti della donna nella
società
Storia “Il cambiamento del panorama femminile”
Italiano “Una Donna” Sibilla Aleramo
Storia delle arti visive Il Cubismo Orfico “Sonia Delaunay”
Economia Il Testimonial
Educazione visiva “La figura femminile nella pubblicità” 3
INTRODUZIONE
Il tema del ruolo e i diritti della donna nella società è sempre stato oggetto di
discriminazione e dibattito.
Per questo ho deciso di esprimere la mia idea e di approfondire l’argomento facendo
riferimento ad alcune materie scolastiche.
Ho voluto ripercorrere l’evoluzione della donna in alcune delle sue fasi e in diversi
campi.
Partendo da storia ripercorro la sua evoluzione in campo storico e sociale e spiego i
diritti acquisiti con il tempo, che ancora oggi nonostante le varie lotte fatte nel corso
della storia in alcuni paesi i diritti non sono pari a quelli del sesso maschile, poi
continuo spiegando il fenomeno del femminismo.
Il percorso, poi, si espande nelle altre materie, con italiano, facendo riferimento al
romanzo “Una Donna” di Sibilla Aleramo, uno dei primi libri femministi.
Percorro, poi, storia delle arti visive con Il Cubismo Orfico in particolare Sonia
Delaunay( insieme al marito Robert Delaunay una delle principali esponenti della
nascita di questo movimento).
Continuando a parlare della tesina, arrivo ad affrontare il ruolo della donna come
testimonial nelle pubblicità, dove oggi l’immagine della figura femminile ricopre un
ruolo importantissimo per la commercializzazione di qualsiasi tipo di prodotto.
Per concludere parlo dei vari aspetti visivi che la figura femminile può assumere in
qualsiasi spot pubblicitario più o meno importante( dalla donna domestica, fino alla
raffinata passando per quella sportiva e seduttrice). 4
Il cambiamento del panorama femminile
I movimenti femministi si diffusero in breve tempo in molti paesi europei e negli stati uniti, rivendicando i diritti
dai quali le donne erano escluse a causa di una cultura predominante, che vedeva in essa individui meno
forti e intelligenti dell’uomo.
Le donne si battevano per l’estensione a tutti i diritti, senza differenza di sesso, del diritto all’istruzione, del
diritto al lavoro, del suffragio universale e per conquistare uguali diritti nella famiglia.
L’eguaglianza sociale, economica e politica fra uomini e donne è ancora lontana dall’essere raggiunta, anche
se nella maggior parte dei paesi del mondo la donna ha ottenuto negli ultimi decenni il riconoscimento
formale di molti diritti.
Il 2 giugno 1946 moltissime italiane sono finalmente cittadine a pieno titolo, e possono votare per la prima
volta.
Nelle liste dei candidati dei principali partiti appaiono nomi femminili.
Nei primi anni 70 esplode anche in Italia il femminismo; le femministe sono giovani donne con più di 30 anni,
proveniente in maggioranza dal vasto strato sociale dei ceti medi.
Dalla fine degli anni 70 il panorama sociale femminile cambia aspetto, nuove professioni infatti aumentano la
speranza: ci fu un aumento delle occasioni di lavoro legate soprattutto al terzo settore, in modo particolare
per l’espansione dell’impiego pubblico.
Il tema della parità tra uomo e donna non rimase solo motivo di riflessione, ma pose l’attenzione
dell’opinione pubblica sull’affermazione femminile in ogni campo: dalla formazione primaria al giornalismo,
dalla libera professione alla carriera nelle imprese.
Nel 1970 Nilde Iotti diventa Presidente della camera dei deputati, è la prima donna a ricoprire una carica così
importante a livello istituzionale.
Gli ultimi decenni di questo secolo sono caratterizzati da una confusione del mondo femminile, caos che ha
modificato significativamente le condizioni esistenziali delle donne, dando loro una maggiore capacità di
rivendicare i propri diritti.
Questo fenomeno che prende il nome di Femminismo è un movimento ideologico diffuso in tutta Europa
negli anni 60, con l’intento di ottenere una parificazione dei diritti della donna a quelli dell’uomo, in tutti i
settori della società, della quale veniva contestata l’aspetto ed il carattere fortemente maschilista ed il fatto di
essere sostenuta da imprescindibili e discriminazioni di sesso. 5
Sibilla Aleramo
Rina Faccio, conosciuta con il nome di Sibilla Aleramo, nasce ad Alessandria il 14 Agosto del 1876. Per
motivi di lavoro del padre cambiò spesso città fino a stabilirsi a Porto Civitanova Marche dove cominciò a
lavorare presso uno stabilimento industriale. All'età di quindici anni viene sedotta da un collega e per riparare
al danno nel 1893 si sposano. Ciò segnò in modo indelebile la sua esistenza e nella sua autobiografia "Una
Donna" critica il rapporto coniugale e lo definisce oppressivo e frustrante. Tentò il suicidio e quando si riprese
cominciò a concretizzare le sue aspirazioni umanitarie e socialistiche e cominciò a scrivere racconti e articoli
giornalistici. Erano gli anni 1898-1910. Sibilla scrisse che il femminismo si concentrava ora nella letteratura e
nella spiritualità, nella rivendicazione della diversità femminile, credeva infatti in una spiritualità femminile e
cioè nel fatto che tra uomo e donna c'è una spiritualità diversa. Le donne sono intuitive e hanno un contatto
più rapido con l'universo producendo così una poesia sconosciuta al mondo maschile. Nel 1899 si
trasferisce a Milano dove dirige il giornale "L'Italia Femminile".
Nel 1902 la sua relazione amorosa con il poeta Damiani la spinse ad abbandonare la famiglia e a trasferirsi
a Roma. Qui entrò in contatto con l' ambiente intellettuale e artistico (come Grazia Deledola).
Nel 1906 pubblicò "Una Donna" che rappresentava un concentrato di tutti i modi positivi e negativi che lei nel
corso della sua carriera modulerà in forme diverse; a partire dall'autobiografismo pieno di
autocontemplazione.
Conobbe Emilio Cecchi, con il quale mantenne una grande amicizia, e poi Marinetti e D'Annunzio col quale
instaurò una corrispondenza. Ebbe delle relazioni più o meno lunghe con intellettuali e artisti fino a quando
non incontrò il giovane Matacotta al quale restò legata dal 1936 al 1946.Parlò di tutti i suoi amori nelle sue
opere evidenziando il fatto che la vita e la letteratura fossero legate in modo inscindibile.
Nel 1919 venne pubblicato il suo secondo romanzo "Il Passaggio". Continuò a pubblicare altri libri e raccolte
di poesie e spesso parlava della sorte di donna-poeta.
Scrisse anche un poema drammatico in tre atti "Endimione" in cui rappresenta la relazione che lei aveva
avuto con Tullio Bozza e che era finita tragicamente con la morte di lui.
Le sue condizioni economiche erano cattive in quanto era alla continua ricerca di mezzi di sostentamento.
Negli anni della guerra le sue condizioni peggiorarono. Nel 1946,finita la guerra, si iscrisse al PCI e iniziò
un'attività di conferenze e congressi. Continuò il suo impegno politico e a scrivere i suoi Diari in cui dava
sempre più immagini di se. Sibilla Aleramo morì a Roma il 13 Gennaio 1960 dopo una lunga malattia.
Una Donna
Una donna è un romanzo di Sibilla Aleramo composto tra il 1901 e il 1904 che ebbe immediata fortuna
soprattutto per il tema affrontato. Si tratta infatti di uno dei primi libri femministi apparsi in Italia.
Il romanzo è chiaramente autobiografico ed è composto di due capitoli ed in esso la protagonista narra in
prima persona la sua vita, partendo dagli anni della fanciullezza fino alla maturità.
Nelle prime pagine emerge la figura paterna e l'autrice rievoca il suo rapporto con il padre che ha per lei una
grande preferenza e che le trasmette gli ideali di forza e indipendenza nei quali egli crede.
Il contatto con la madre appare invece più sbiadito perché con lei la fanciulla non riesce ad entrare
pienamente in contatto e ne giudica il carattere debole e sottomesso. 6
Quando Sibilla ha circa otto anni, il padre, che è ingegnere, decide di lasciare Milano per andare a dirigere
una fabbrica di bottiglie nel meridione, Portocivitanova, ora Civitanova Marche, e così tutta la famiglia si
trasferisce.
Sibilla è felice e con tutto l'entusiasmo e la curiosità dei suoi dodici anni collabora in modo attivo alla fabbrica
come segretaria suscitando nella gente del paese meraviglia e critiche per il suo atteggiamento
anticonvenzionale e sprezzante tra gli operai.
Tra il padre e la madre della protagonista intanto si accumulano le tensioni già esistenti nel periodo milanese
che sfociano in un tentato suicidio della madre, la quale sopravvive, ma rimane vittima di una demenza
progressiva che la porterà ad essere ricoverata nel manicomio di Macerata, dove vivrà fino alla morte,
abbandonata da tutta la sua famiglia.
La ragazza scopre poi che il padre ha una relazione extraconiugale e da quel momento prende verso di lui
una posizione aperta e giudicante che causerà la rottura del rapporto affettivo con lui.
Questa brusca realtà e l'inizio di una storia amorosa con un giovane impiegato della fabbrica e la violenza
sessuale della quale è vittima, fanno entrare con durezza la protagonista nel mondo adulto.
Costretta al matrimonio, che accetta senza gioia, vive l'esperienza come un'ulteriore perdita di libertà anche
perché il marito si dimostra ben presto una persona meschina e molto lontana dai suoi interessi.
Nascerà un bambino che non servirà a modificare la situazione tra i coniugi.
Per aver risposto alle attenzioni di un uomo, il marito la maltratta brutalmente e la chiude in casa per un certo
periodo durante il quale lei si rende conto che il suo vero ed unico affetto è il bambino, ma la depressione
aumenta e, in un momento di sconforto, tenta il suicidio.
A causa di un dissapore con il suocero, il marito decide di lasciare la fabbrica e di trasferirsi a Roma, con
l'amante e due dei suoi figli, per intraprendere un'attività commerciale.
L'avvio di una collaborazione giornalistica con una rivista femminile rende maggiormente cosciente la
protagonista che una donna deve poter esprimere anche al di fuori della famiglia la sua identità e
conquistarsi una vita indipendente.
Il pensiero della madre, che ha sacrificato ai figli e ad un uomo-padrone la sua esistenza infelice, l'aiuta a
ripercorrere un cammino difficile ma necessario di rigenerazione.
Conosce un uomo che ha intrapreso un cammino di ricerca
spirituale e trova conforto nella conversazione con lui, ma il marito,
sospettoso di quella relazione, la maltratta nuovamente e l'unico
motivo che la trattiene dal lasciare il tetto coniugale è il timore di
non riuscire a portare con sé il bambino.
Ma quando scopre che il marito è affetto da una malattia venerea,
contratta evidentemente da altre donne, e oppressa dalle sue
continue scenate di gelosia, prende la decisione di andarsene per
non ripetere una via di secolare soggezione e per dignità verso sé
stessa. Dopo un doloroso percorso interiore, decide quindi di
abbandonare la casa e il bambino al quale è dedicato il libro nella
speranza che possa comprendere la tormentata strada che
l'autrice-protagonista ha sentito di dover percorrere.
Il romanzo rappresenta molto fedelmente la vita dell'autrice, che si
firma per la prima volta con il nome di Sibilla Aleramo, ma pur
essendo una autobiografia è strutturato con un impianto letterario