Concetti Chiave
- Niccolò Cusano, filosofo neoplatonico del Quattrocento, esplora la conoscenza umana attraverso l'opera "De docta ignorantia".
- Secondo Cusano, l'uomo può conoscere solo ciò che è finito, mentre Dio è infinito e quindi non conoscibile.
- Utilizza un paragone geometrico per spiegare come l'uomo possa avvicinarsi a Dio senza mai raggiungerlo completamente.
- Cusano introduce il concetto di "coincidentia oppositorum", dove Dio rappresenta l'armonia degli opposti della realtà.
- Rigetta il panteismo, sostenendo che Dio è presente in ogni parte del cosmo, ma non coincide con l'universo stesso.
Indice
Niccolò Cusano: vita e opere
Niccolò Cusano fu un illustre filosofo neoplatonico, teologo, cardinale e scienziato del Quattrocento. Nacque nel 1401 a Cusa, non lontano da Treviri, con il nome tedesco di Nikolaus Krebs. Condusse la sua vita intellettuale ed ecclesiastica tra Germania e Italia. Fu vescovo a Bressanone.
Morì a Todi nel 1464. Durante la sua esistenza, ebbe l`opportunità di fare un viaggio in Grecia, dove poté conoscere meglio la filosofia greca ed entrare in diretto contatto con quella di Platone.La dotta ignoranza e la conoscenza
L`opera che meglio rispecchia il pensiero di Cusano è il "De docta ignorantia", pubblicata nel 1440. Secondo il filosofo, la conoscenza umana può avvenire solo se c'è proporzione tra ciò che si sa e quello che si desidera sapere. L`uomo conosce solo ciò che è finito e limitato, in quanto la sua stessa natura è tale e gli oggetti che lo circondano hanno queste caratteristiche. Dio, al contrario, è infinito. Pertanto, non essendoci proporzione tra gli ambiti del finito e dell infinito, Dio non è conoscibile all` uomo. Per illustrare più chiaramente tale concezione, si può fare riferimento a un paragone tratto dalla geometria. Infatti, all` aumentare del numero di lati di un poligono inscritto in una circonferenza, essi tenderanno ad avvicinarsi indefinitamente ad essa, ma non coincideranno mai totalmente con questa. Allo stesso modo, l` uomo può soltanto avvicinarsi sempre di più a Dio, senza mai raggiungerlo. A fronte di questo iter gnoseologico, l` essere umano deve riconoscere i propri limiti e non può fare altro che proclamare la propria DOTTA IGNORANZA, fondata su un socratico sapere di non sapere.
Dio e l'universo secondo Cusano
Il pensatore di Cusa elabora una propria considerazione di Dio, che per lui è Armonia di tutte le caratteristiche opposte della realtà. È in Lui che si annullano tali opposti. Dio, quindi, è coincidentia oppositorum.
Inoltre, Cusano, rigettando le accuse di panteismo che gli venivano mosse, sostiene che Dio non è l` universo, ma si trova in ogni parte del cosmo. Se Dio è metafisicamente infinito ed è presente in tutte le cose del mondo, allora anche l` universo sarà spazialmente e materialmente infinito. La Terra, quindi, non è al centro del cosmo perchè esso ha il centro ovunque, un raggio infinito e una circonferenza in nessun luogo. Se Dio è presente allo stesso modo in ogni parte dell`universo, allora tutte le sue parti hanno lo stesso valore. Cusano non ammette la differenza tra i mondi sopralunare e sublunare elaborata da Aristotele. I movimenti terrestri hanno solo la finalità di preservare l` integrità del Tutto.
Contributi scientifici di Cusano
Infine, da un punto di vista scientifico, il Cusano, nella sua opera "Il gioco della palla", elabora la teoria dell'impetus e anticipa da un punto di vista teorico Cartesio e Galilei, gli elaboratori del Principio d` inerzia.
Domande da interrogazione
- Qual è l'opera principale di Niccolò Cusano e quale concetto centrale esprime?
- Come Niccolò Cusano descrive la conoscenza di Dio rispetto alla conoscenza umana?
- Qual è la concezione di Dio secondo Cusano e come si relaziona con l'universo?
- Quali sono le implicazioni scientifiche del pensiero di Cusano?
L'opera principale di Niccolò Cusano è il "De docta ignorantia", pubblicata nel 1440, che esprime il concetto che la conoscenza umana è limitata e che l'uomo deve riconoscere la propria "dotta ignoranza", basata sul sapere socratico di non sapere.
Niccolò Cusano sostiene che Dio è infinito e, poiché non c'è proporzione tra il finito e l'infinito, Dio non è conoscibile all'uomo. L'uomo può solo avvicinarsi a Dio senza mai raggiungerlo completamente, simile a un poligono che si avvicina a una circonferenza senza mai coincidere con essa.
Cusano concepisce Dio come l'Armonia di tutte le caratteristiche opposte della realtà, definendolo "coincidentia oppositorum". Rigetta il panteismo, affermando che Dio non è l'universo ma è presente in ogni parte del cosmo, rendendo l'universo spazialmente e materialmente infinito.
Cusano, nella sua opera "Il gioco della palla", elabora la teoria dell'impetus, anticipando teoricamente il Principio d'inerzia di Cartesio e Galilei, contribuendo così allo sviluppo della scienza moderna.