domitilladandrea
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Concetti Chiave

  • Galileo integra l'induzione e la deduzione nel suo metodo scientifico, basato su esperimenti e matematica, per formulare leggi scientifiche.
  • Bacone enfatizza il metodo induttivo attraverso l'esperimento e l'osservazione, con un focus sulla comprensione della natura per dominarla.
  • Cartesio propone un metodo universale per tutte le scienze, fondato su regole di evidenza, analisi, sintesi ed enumerazione, senza dipendere dall'esperimento.
  • I tre filosofi condividono il razionalismo ma differiscono nei loro obiettivi: Galileo cerca leggi, Bacone forme, e Cartesio una conoscenza valida.
  • Galileo e Cartesio valorizzano la matematica nel loro approccio scientifico, mentre Bacone ne riduce l'importanza nel suo metodo.

Indice

  1. I protagonisti della rivoluzione scientifica
  2. Il metodo scientifico di Galilei
  3. Il metodo induttivo di Bacone
  4. Le tavole e le istanze di Bacone
  5. Le differenze tra i tre filosofi
  6. Il metodo universale di Cartesio
  7. Le regole del metodo di Cartesio

I protagonisti della rivoluzione scientifica

Galilei, Bacone e Cartesio sono i maggiori esponenti della rivoluzione scientifica. Si accomunano per il loro razionalismo, poiché cercano una conoscenza oggettiva, intersoggettivamente valida.

Il metodo scientifico di Galilei

Galilei è da considerare un induttivista, uno scienziato che dall’osservazione degli avvenimenti naturali giunge a scoprire leggi che regolano i fenomeni; o allo stesso tempo è considerato un deduttivista, in quanto crede nelle capacità della mente anziché in quelle dell’osservazione. Galilei è da considerarsi entrambi. Nelle sue scoperte e nel suo metodo si nota un momento sperimentale osservativo-induttivo o uno teorico ipotetico-deduttivo. Egli ha elaborato un metodo scientifico alla cui base c’è l’esperimento. L’esperienza di cui parla non è quella immediata, ma quella che nasce dall’elaborazione teorico-matematica di dati, che si conclude con una verifica.

Il suo metodo è diviso in sensate esperienze(1) e necessarie dimostrazioni(2): (1) ha evidenziato il momento induttivo della scienza, sono le esperienze guidate dal ragionamento matematico; (2) ha evidenziato il momento deduttivo razionale, e consistono nel formulare un’ipotesi da dimostrare matematicamente. Poi è verificata l’ipotesi e, se confermata, si ha la formulazione di una legge scientifica. Come Cartesio, cerca una conoscenza valida nella quale ci sia una corrispondenza tra dato e oggetto reale, per entrambi è fondamentale la matematica; infine sono anche meccanicistici, ritenendo che ogni ente della realtà abbia una sua funzione.

Il metodo induttivo di Bacone

Bacone è simile a Galileo per quanto riguarda la conoscenza, unico mezzo per poter avere una visione giusta della realtà. Bacone è interessante per il suo atteggiamento verso la natura. Per i filosofi rinascimentali la natura è un insieme ordinato e armonico, per Bacone essa è una forza estranea, resistente che deve essere dominata dall’uomo. Così l’esperimento non è più un’osservazione ripetuta. La filosofia baconiana è caratterizzata dal metodo induttivo e lo vede non come un’enumerazione di certi dati, ma come una serie di quesiti che l’uomo pone alla natura.

Le tavole e le istanze di Bacone

Il dominio umano si esprime nella tecnica. Il suo metodo si articola in fasi. Innanzitutto si raccolgono e descrivono determinati fatti, la cosiddetta storia naturale o sperimentale, in quanto non va immaginata, ma deve essere dettata dall’esperienza. Questa è varia, confonderebbe la mente, e appunto ci sono delle tavole, cioè catalogazioni delle istanze, certi aspetti di un fenomeno. Ci sono 3 tavole: tavole della presenza, dell’assenza e dei gradi. Sulla base di queste si avvia una fase negativa nella quale si escludono le cause incompatibili con il fenomeno studiato. Poi elaboriamo la prima ipotesi, ipotesi di lavoro che guida lo sviluppo della ricerca, seguendo diversi esperimenti, chiamati istanze prerogative. Di queste istanze Bacone enumera molte specie, quella che prende in considerazione è l’istanza cruciale, cioè quando si è in dubbio sulle cause, poiché il fenomeno studiato entra in rapporto con molti altri fenomeni, l’istanza cruciale dimostra il suo legame con uno dei fenomeni separandosi dagli altri, mettendo in risalto la causa vera del fenomeno. Il suo scopo è di giungere all’essenzialità caratteristica del fenomeno, la forma.

Lo scopo di questo metodo è di raggiungere un sapere che sia sapere e potere.

Le differenze tra i tre filosofi

I 3 filosofi si differenziano per lo scopo: Galileo ha come scopo la definizione di leggi dei fenomeni; Bacone da importanza alla definizione della forma del fenomeno e Cartesio cerca una conoscenza che sia valida.

Inoltre il metodo di Cartesio si distingue da quello di Bacone e Galileo per l’assenza dell'esperimento; Bacone rifiuta l'importanza della matematica abbracciata invece da Galileo e Cartesio.

Il metodo universale di Cartesio

Cartesio voleva elaborare un metodo che potesse servire all’uomo in ogni campo. Le scienze matematiche hanno già un loro metodo, quindi non basta saper le regole della matematica, astrarle da questa e formularle in generale per ogni branca del sapere. Doveva giustificare il metodo e la possibilità della sua applicazione ovunque. Quindi Cartesio doveva creare delle regole del metodo, tenendo conto del procedimento matematico, fondare con la ricerca metafisica il valore assoluto e universale del metodo, e renderlo fecondo.

Le regole del metodo di Cartesio

Nella seconda parte del Discorso sul metodo espone 4 regole: evidenza, cioè accogliere come vero ciò che risulta evidente ed escludere ogni elemento sul quale si possa avere un dubbio; analisi, suddividere i problemi complessi in altri più semplici, considerandoli separatamente per risolverla più facilmente; sintesi, risalire dal semplice al complesso quasi per gradi pensando che vi sia un ordine anche tra gli oggetti di cui non c’è alcuna precedenza naturale; enumerazione di tutti gli elementi trovati con l’analisi, e rivedere i passaggi della sintesi, unendo quindi le due regole precedenti, sicuro di non dimenticare niente.

Le regole di Cartesio non hanno in sé una propria giustificazione, bensì la matematica le applica nella sua utilità pratica con successo. Quindi le regole metodiche devono essere giustificate per essere applicate in tutti i campi, risalendo alla loro radice: “l’uomo come soggettività” o come ragione.

Domande da interrogazione

  1. Quali sono le principali differenze tra i metodi di Galilei, Bacone e Cartesio?
  2. Galilei si concentra sulla definizione di leggi dei fenomeni attraverso un metodo sperimentale che combina induzione e deduzione. Bacone enfatizza la definizione della forma del fenomeno tramite un metodo induttivo basato su esperimenti e catalogazioni. Cartesio, invece, cerca una conoscenza valida applicabile universalmente, senza l'uso dell'esperimento, e fonda il suo metodo su regole matematiche e metafisiche.

  3. In che modo Galilei combina induzione e deduzione nel suo metodo scientifico?
  4. Galilei utilizza un approccio che include sia l'osservazione sperimentale-induttiva che la formulazione teorica ipotetico-deduttiva. Il suo metodo si basa su "sensate esperienze" e "necessarie dimostrazioni", dove le esperienze sono guidate dal ragionamento matematico e le dimostrazioni consistono nel formulare e verificare ipotesi matematiche.

  5. Come Bacone concepisce il rapporto tra uomo e natura nel suo metodo scientifico?
  6. Bacone vede la natura come una forza estranea e resistente che deve essere dominata dall'uomo. Il suo metodo induttivo non si limita all'enumerazione di dati, ma si basa su una serie di quesiti posti alla natura, con l'obiettivo di giungere all'essenzialità del fenomeno, la sua forma, attraverso esperimenti e catalogazioni.

  7. Quali sono le quattro regole del metodo di Cartesio e qual è il loro scopo?
  8. Le quattro regole di Cartesio sono: evidenza, analisi, sintesi ed enumerazione. Queste regole mirano a garantire una conoscenza certa e valida, applicabile in ogni campo, attraverso un processo che parte dall'evidenza, scompone i problemi complessi, risale dal semplice al complesso e verifica tutti gli elementi trovati.

  9. Perché Bacone rifiuta l'importanza della matematica nel suo metodo, a differenza di Galilei e Cartesio?
  10. Bacone rifiuta l'importanza della matematica perché il suo metodo si basa sull'induzione e sull'esperienza diretta, piuttosto che su astrazioni matematiche. Egli ritiene che la conoscenza debba derivare dall'osservazione e dall'interazione con la natura, piuttosto che da modelli matematici.

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