Elisa P.
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Concetti Chiave

  • L'Illuminismo, nato in Europa nel '700, promuove l'uso della ragione per esaminare criticamente tutte le realtà, rifiutando l'irrazionalità del passato.
  • Il movimento affonda le sue radici nel pensiero di Locke, che valorizza l'esperienza nella conoscenza, e nel razionalismo cartesiano applicato all'uguaglianza e alla tolleranza.
  • Gli illuministi respingono l'autorità e le tradizioni, promuovendo l'autonomia morale e una critica alle istituzioni passate, soprattutto del Medioevo.
  • Valori chiave dell'Illuminismo includono il cosmopolitismo, il filantropismo, l'ottimismo verso la conoscenza razionale e la tolleranza delle opinioni diverse.
  • L'intellettuale del '700 guadagna autonomia, svolgendo spesso ruoli legislativi o economici, con un focus sull'indipendenza e l'impegno disinteressato.

L’ ILLUMINISMO

Indice

  1. Lotta contro l'irrazionalità
  2. Radici culturali dell'illuminismo
  3. Rifiuto dell'autorità e critica
  4. Cosmopolitismo e filantropismo
  5. Critica alle religioni tradizionali
  6. Sensismo e ricerca dell'equilibrio
  7. Condizione dell'intellettuale nel 1700

Lotta contro l'irrazionalità

Movimento sviluppatosi in Europa nella seconda metà del ‘700 che si propone di lottare contro tutti i residui irrazionali perdurati nel passato, mediante la ragione→ secondo gli illuministi è necessario sottoporre al LIBERO ESAME CRITICO della ragione tutte le manifestazioni della realtà accettandole o respingendole a seconda che esse reggano o meno a tale esame,

punto di contatto con la rivoluzione scientifica→ con Galileo la matematica diventa strumento di interpretazione della realtà tramite la sperimentazione concreta.)

Radici culturali

Radici culturali dell'illuminismo

Locke è il principale teorico che attribuisce all'esperienza il ruolo cardine del percorso di conoscenza.

Razionalismo cartesiano→ viene applicato alla tolleranza e porta ad affermare l’uguaglianza tra gli uomini.

Territorio di sviluppo dell'illuminismo è la Francia, ma gli intellettuali francesi si sono ispirati al sistema politico inglese, ai suoi istituti sociali e culturali.

Rifiuto dell'autorità e critica

RIFIUTO DELL’AUTORITA’→ la verità è raggiungibile tramite la ragione e senza la guida di alcuna autorità di nessun tipo; l’uomo deve essere autonomo dal punto di vista morale.

CRITICA AL PASSATO→ passato (soprattutto Medioevo) in cui vi sono stati una lunga serie di errori; ne criticano tutte le Istituzioni politiche, giuridiche, culturali e religiose; respingono tutto ciò che è fondato solo sulla tradizione, sull’autorità e sulla fede.

Cosmopolitismo e filantropismo

COSMOPOLITISMO: uomo razionale come cittadino del mondo→ ragione: prerogativa presente in tutti gli uomini, per questo motivo tutti gli uomini razionali vengono posti sullo stesso livello.

FILANTROPISMO: disponibilità ad amare e a soccorrere gli altri uomini.

OTTIMISMO→ la conoscenza razionale può migliorare la realtà.

TOLLERANZA delle opinioni e delle mentalità altrui, seppur non condivise.

Critica alle religioni tradizionali

CRITICA ALLE RELIGIONI TRADIZIONALI: nei secoli hanno favorito il dilagare del dogmatismo e del fanatismo. Secondo gli illuministi la religiosità deve scaturire dal convincimento razionale: l’ idea della divinità si manifesta naturalmente alla ragione dell’ uomo, non alla sua fede. Dio = Essere Supremo regolatore del mondo→ DEISMO: - mette in dubbio la tendenza, delle diverse religioni storiche, ad inserire i contenuti della fede all’interno di vaste costruzioni dottrinali; - propone una concezione del divino ispirata al mondo della Natura

Sensismo e ricerca dell'equilibrio

SENSISMO→ la filosofia sensista riconduce ogni contenuto e atto del conoscere all’esperienza sensibile→ veniva chiamata Natura. Esperienza = criterio di verità, qualunque idea che non si fondi su di essa (es. teologia e metafisica) non produce alcuna conoscenza

RICERCA EQUILIBRIO TRA NATURA E RAGIONE→ tra di esse gli illuministi non vedono conflitto.

Condizione dell’ intellettuale

Condizione dell'intellettuale nel 1700

1700→ professionalizzazione dell’attività dell’intellettuale; nel rapporto con il sovrano e con gli apparati statali, l’intellettuale guadagna sempre più autonomia e forza. Gli intellettuali illuministi vengono spesso incaricati di realizzare interventi legislativi o economici necessari al funzionamento dello Stato.

Difficoltà di sostentamento→ la maggior parte dei letterati italiani provengono da famiglie agiate e coltivano l’attività letteraria come passatempo. Eccezioni: Baretti e Goldoni. Alfieri rinunciò, in cambio di un vitalizio, al titolo e al godimento delle rendite feudali per liberarsi dagli obblighi personali che lo legavano; secondo Alfieri solamente un uomo agiato e libero dalla necessità di provvedere al proprio sostentamento possa godere dell’ indipendenza necessaria a un impegno intellettuale disinteressato , non sottomesso al potere.

Domande da interrogazione

  1. Qual è l'obiettivo principale dell'Illuminismo?
  2. L'Illuminismo mira a combattere i residui irrazionali del passato attraverso l'uso della ragione, sottoponendo tutte le manifestazioni della realtà a un libero esame critico.

  3. Quali sono le radici culturali dell'Illuminismo?
  4. Le radici culturali includono il pensiero di Locke, che attribuisce all'esperienza un ruolo centrale nella conoscenza, e il razionalismo cartesiano applicato alla tolleranza e all'uguaglianza tra gli uomini.

  5. Come gli illuministi vedono il rapporto tra religione e ragione?
  6. Gli illuministi criticano le religioni tradizionali per il dogmatismo e il fanatismo, proponendo una religiosità basata sul convincimento razionale e il deismo, che vede Dio come un Essere Supremo regolatore del mondo.

  7. Qual è la visione degli illuministi sull'uomo e la società?
  8. Gli illuministi promuovono il cosmopolitismo, vedendo l'uomo razionale come cittadino del mondo, e il filantropismo, con un'ottimistica fiducia nella capacità della conoscenza razionale di migliorare la realtà.

  9. Qual è la condizione degli intellettuali durante l'Illuminismo?
  10. Nel 1700, l'attività intellettuale si professionalizza, con gli intellettuali che guadagnano autonomia e forza, spesso incaricati di interventi legislativi o economici, sebbene molti letterati italiani provengano da famiglie agiate e coltivino la letteratura come passatempo.

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