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Concetti Chiave

  • La Seconda Meditazione di Cartesio segna una svolta nella filosofia moderna, cercando una verità universale non soggetta a dubbio.
  • Cartesio afferma che il fatto di poter dubitare dimostra l'esistenza dell'io pensante, oltre ogni inganno.
  • Nonostante le critiche, si concentra sulla ghiandola pineale come possibile connessione tra anima e corpo.
  • L'esempio del pezzo di cera illustra come l'intelletto riconosca l'identità costante della materia attraverso le sue modifiche fisiche.
  • Cartesio sottolinea che i sensi e l'immaginazione sono limitati, mentre l'intelletto comprende l'essenza delle cose al di là delle loro apparenze.

Indice

  1. La svolta nella filosofia moderna
  2. Critiche e spiegazioni filosofiche
  3. Il pezzo di cera e l'intelletto

La svolta nella filosofia moderna

Rappresenta una svolta nella filosofia moderna, fino a quel momento infatti ha dubitato di tutto, ora deve trovare una realtà universale non posta al dubbio: posso dubitare di qualcosa, ma il fatto che io possa dubitare indica che io esiti, più dubito più esisto.

Critiche e spiegazioni filosofiche

Le critiche si focalizzano sul sillogismo ma non si può costruire senza una premessa iniziale, non è possibile a dubbio, neanche il genio più maligno può ingannare su questo: se io penso una cosa che pensa, ho un’anima pensante.

Non riesce a trovare però come anima e corpo siano collegate, lui ne è convinto ma le critiche lo spingono a trovare spiegazione nella ghiandola pineale, l’unico organo che può unificare le sensazioni degli organi di senso.

Il pezzo di cera e l'intelletto

Un pezzo di cera può variare a seconda delle condizioni fisiche come l’essere umano, che nonostante le varie modifiche la materia rimane sempre uguale, noi essi umani abbiamo l’intelletto che ci consente di giudicare che due cose apparentemente diverse siano varie manifestazioni della stessa cosa. L’intelletto comprende l’esistenza di un elemento più generale che congiunge le varie modifiche, l’estensione è quella ma prende varie forme. I sensi no perché mostrano cose diverse e no immaginazione perché le possibili trasformazioni sono infinite, ma l’immaginazione è finita.

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