Concetti Chiave
- Cartesio suggerisce di semplificare problemi complessi e poi risalire al complesso, utilizzando un metodo ordinato per capire la natura.
- Il filo di Teseo è una metafora per il metodo ordinato necessario a navigare il labirinto della natura e evitare un approccio casuale.
- Cartesio crede che l'ordine nella natura debba essere costruito dall'uomo, simile alla costruzione geometrica, piuttosto che essere intrinseco.
- Critica astrologi, tecnici e filosofi per seguire metodi errati che non portano a vera conoscenza, mancando la base scientifica o empirica.
- Cartesio non è categorico tra episteme e ontologia, ma sottolinea l'importanza di un metodo esatto per ottenere conoscenza reale.
Indice
Il metodo di Cartesio
Cartesio descrive come procedere rendendo semplici le cose complesse, per poi salire di grado. Quindi l’utilizzo della seconda e terza regola: da complesso al semplice e dal semplice al complesso. Questa regola ci dice alcuni concetti molto generali ancora.
La metafora del filo di Teseo
Il filo di Teseo viene utilizzato come metafora, per ritrovarsi nel labirinto della natura al cui interno è difficile orientarsi, e quindi bisogna utilizzare un filo conduttore, un ordine che ci metta sulla giusta via e ci eviti di dover procedere a tentoni.
L'ordine della natura secondo Cartesio
Se la natura è un labirinto, allora significa che non è orientata in termini matematici come dice Galilei, oppure bisogna trovarlo questo ordine? L’ordine della natura è ontologico o va costruito? Cartesio propende per la seconda, dobbiamo noi costruire un ordine, proprio come i matematici costruivano le figure e risolvevano i problemi. L’idea di costruibilità è alla base della geometria euclidea, l’artificiale. Ma Cartesio non è così netto nel giudizio tra episteme e ontologia nella natura.
Critica ai metodi non scientifici
Fa tre esempio di chi si comporta non secondo il suo ideale: astrologi, che cercano di indicare gli effetti senza conoscere le cause; chi studia la meccanica senza la fisica, adoperandosi negli strumenti della tecnica senza però conoscerne le leggi fisiche alla base; i filosofi, che non osservano e trascurano la realtà e gli esperimenti pensando che siano sufficienti i loro sillogistici ragionamenti a priori che non conducono a nuove conoscenze. Tre esempi di trascuratezza del metodo esatto che non ottengono la vera conoscenza. Seguono un ordine oscuro, causale, falso. O da iniziati che non serve alla ragione universale.