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Concetti Chiave

  • Cartesio sostiene che la facoltà di giudicare, data da Dio, impedisce l'inganno, poiché Dio è perfetto e non può ingannare.
  • L'errore deriva dalla discrepanza tra l'intelletto e la volontà umana; l'intelletto è limitato, mentre la volontà è illimitata.
  • Il rapporto tra corpo e anima è visto come una mescolanza piuttosto che una coabitazione, con la ghiandola pineale come punto centrale di interazione.
  • L'anima interagisce con il corpo attraverso percezioni e volizioni, influenzando i movimenti corporei e le sensazioni.
  • La morale di Cartesio include massime di conformismo, perseveranza e autodominio, per vivere in modo pratico e sereno.

II problema della verità e dell'errore

Indice

  1. Il problema della verità e dell'errore
  2. Cause dell'errore
  3. Origine pratica dell'errore
  4. Rapporto tra corpo e anima
  5. Influenza reciproca tra corpo e anima
  6. Ghiandola pineale e percezione unitaria
  7. Movimento corporeo e azioni dell'anima
  8. Tipi di azioni e percezioni
  9. Morale provvisoria e massime

Il problema della verità e dell'errore

- Applicando la “facoltà di giudicare” che ho ricevuto da Dio, non potrò mai ingannarmi; questo perché dietro all’inganno c’è imperfezione e se Dio è perfetto non può ingannarmi.

Cause dell'errore

- Sul piano metafisico l’errore è l’esperienza del non essere come costitutivo della realtà finita dell’uomoà l’errore non è qualcosa di reale, ma solo un difetto: mi inganno perché - Le due possibili cause dell’errore sono: l’intelletto (facoltà di conoscere) e la volontà (facoltà di scegliere).

Intelletto: con esso si concepiscono le idee delle cose; non si afferma o nega nulla; nell’intelletto non sussiste possibilità di errore: che la realtà sia infinitamente più ampia delle mie idee non è un errore, ma solo un limite della mia conoscenza.

Volontà: la mia libertà che non ha limiti; essa consiste nel poter fare o non fare una cosa (cioè nel poter affermare o negare un oggetto), in modo da non sentirci determinati da alcuna forza esterna.

Origine pratica dell'errore

- L’origine pratica dell’errore: la sfera della volontà è più ampia di quella dell’intelletto e cioè voler affermare più di quello di cui ho l’evidenza: ciò per cattiva volontà, per precipitazione o per prevenzioneà l’errore ha un’origine pratica (extrateoretica), che non intacca il valore dell’intelletto, ma testimonia l’imperfezione della mia libertà.

IL PROBLEMA DEL RAPPORTO TRA CORPO E ANIMA

Rapporto tra corpo e anima

- Il rapporto tra corpo e anima va concepito come “mescolanza” e non “coabitazione”: infatti, se fosse vero il secondo caso, quando il mio corpo è ferito non sentirei dolore, ma “percepirei questa ferita per mezzo del solo intelletto, come un pilota percepisce con la vista se qualcosa si rompe nel suo vascello”.

Influenza reciproca tra corpo e anima

- Il corpo è influenzato dall’anima (nei moti volontari, per esempio) e questa dal corpo (nelle sensazioni, nelle passioni ecc.).

Ghiandola pineale e percezione unitaria

- Essendo l’anima inestesa e indivisibile, è difficile dire dove essa si trovi, ma estende la sua influenza in tutto il corpo; tuttavia c’è un posto dove esercita la sua funzione più che nelle altre parti: la ghiandola pineale (ipofisi); perché la ghiandola pineale? Perché ci deve essere un luogo in cui i dati doppi (quelli della vista, udito ecc.) venissero coordinati in modo da consentire all’anima una percezione unitaria degli oggetti.

Movimento corporeo e azioni dell'anima

- Il movimento corporeo nell’uomo: tra la stimolazione nervosa dell’organo periferico e la risposta del cervello si inserisce l’azione dell’anima; quando essa subisce i moti che le terminazioni nervose portano al cervello, si hanno le percezioni (passioni dell’anima); quando fa pervenire le sue risposte al sistema nervoso si hanno le volizioni (azioni dell’anima).

Tipi di azioni e percezioni

- Le azioni sono di due tipi: quelle che hanno il loro termine nell’anima stessa (come amare Dio) e quelle che hanno il termine nel nostro corpo (come muovere le gambe per camminare)

- Le percezioni sono di due tipi: quelle che hanno per causa l’anima e quelle che hanno per causa il corpo (da corpi esterni, dal nostro corpo, dall’anima).

Morale provvisoria e massime

- La morale provvisoria: se nella teoria posso sospendere il giudizio fino ad avere prove più concrete di una questione teorica, nella pratica non posso perché mentre dubito io devo comunque continuare a vivere basandomi su determinati principi.

- 1° massima: conformismo in fatto di opinioni religiose, politiche e di costumi se si vuole vivere una vita tranquilla e serena.

- 2° massima: perseveranza nelle decisioni assunte, per quanto incerte o opinabili.

- 3° massima: autodominio in materia di desideri e la rinuncia a voler cambiare l’ordine del mondo (meglio cambiare me stesso).

il pensiero filosofico di Cartesio

Domande da interrogazione

  1. Qual è la causa principale dell'errore secondo Cartesio?
  2. L'errore deriva dalla discrepanza tra la volontà, che è illimitata, e l'intelletto, che è limitato. L'errore si verifica quando si afferma più di quanto l'intelletto possa comprendere.

  3. Come descrive Cartesio il rapporto tra corpo e anima?
  4. Cartesio descrive il rapporto tra corpo e anima come una "mescolanza" piuttosto che una "coabitazione", con l'anima che influenza il corpo e viceversa.

  5. Qual è il ruolo della ghiandola pineale secondo Cartesio?
  6. La ghiandola pineale è il luogo dove i dati sensoriali vengono coordinati per consentire all'anima una percezione unitaria degli oggetti.

  7. Quali sono le due tipologie di azioni e percezioni secondo Cartesio?
  8. Le azioni possono terminare nell'anima stessa o nel corpo, mentre le percezioni possono essere causate dall'anima o dal corpo.

  9. Quali sono le massime della morale provvisoria di Cartesio?
  10. Le massime includono il conformismo in opinioni religiose e politiche, la perseveranza nelle decisioni e l'autodominio nei desideri.

Domande e risposte

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