Concetti Chiave
- Cartesio dimostra l'esistenza dell'io pensante e utilizza Dio per dimostrare l'esistenza del mondo esterno, sostenendo che senza Dio il mondo potrebbe non esistere.
- Le idee innate, come quella di Dio e della perfezione, sono chiare e superano il dubbio, contrariamente alle idee avventizie e fittizie che portano all'errore.
- Cartesio sostiene che il mondo esterno esiste perché nella nostra mente c'è l'idea che i corpi occupino uno spazio, un'idea innata introdotta da Dio.
- Le passioni sono affezioni che derivano dal corpo e influenzano l'anima, che si trova nella ghiandola pineale, ma Cartesio non spiega chiaramente come corpo e anima comunichino.
- Nel libro "Le passioni dell'anima", Cartesio invita a vigilare sulle passioni, poiché possono ingannare, e tratta delle passioni in modo provvisorio nel "Discorso sul metodo".
Passaggio dall’io al mondo esterno
Cartesio arriva a dimostrare l’esistenza dell’io che pensa (gli animali non hanno un’io), ossia resta il problema del mondo esterno all’io. Il secondo passaggio è che, una volta stabilito l’io, bisogna stabilire il mondo esterno. Il passaggio dall’io al mondo esterno, in Cartesio avverrà attraverso l’esistenza di Dio e la sua dimostrazione porta alla dimostrazione dell’esistenza del mondo. L’io è certo dell’esistenza del mondo poiché è certo dell’esistenza di Dio. Nella visione cartesiana, se non esistesse Dio, il mondo esterno potrebbe non esistere e ognuno potrebbe vivere un sogno. Deduce l’esistenza di Dio rimanendo nell’io che pensa: se è certo che io esisto perché dubito, è anche certo che sono imperfetto perché dubito (se fossi certo avrei la conoscenza assoluta e non dovrei dubitare). Se io sono imperfetto ma trovo in me l’idea di Dio, questa viene introdotta nella nostra mente da Dio stesso (così ho l’idea di dio e della perfezione). L’idea stessa di Dio è una dimostrazione della sua esistenza, perché in Cartesio non dovrei averla essendo imperfetto e dunque è esterna e stata messa nella mente alla nascita. Cartesio apre in questo modo l’io a Dio e al mondo esterno. Ci sono delle idee innate che sono state messe da dio nella mente umana e ad esempio ci sono l’idea di perfezione e quella che i corpi devono occupare uno spazio (i corpi devono avere un’estensione; res extensa). Secondo Cartesio il mondo esterno a Dio esiste perché nella nostra mente c’è l’idea innata che i corpi occupino uno spazio. Siccome abbiamo l’idea della perfezione, deve esistere dio e siccome abbiamo l’idea che i corpi devono occupare uno spazio, deve esistere il mondo esterno. Dato che dio esiste non può ingannarci perché non avrebbe senso che permettesse l’esistenza dell’idea dell’estensione se non esistesse il mondo esterno. L’uomo si basa raramente sulle idee innate, ma bensì su quelle fittizie e avventizie ed esse portano agli errori, alla falsità, a vicoli ciechi e paradossi… Le idee avventizie sono quelle che derivano dai sensi, dunque quelle empiriche e le idee fittizie sono un’elaborazione delle precedenti, ossia prodotti della fantasia. Le idee innate invece sono chiare ed evidenti e superano il metodo del dubbio. Dall’esperienza non si può ottenere una conoscenza certa e per questo la vera conoscenza oggettiva è costruita a priori (come la matematica che non è legata alla realtà).
Le passioni
L’anima, ossia l’io, non può sempre impedire che insorgano le passioni. Le passioni derivano dal corpo e lui le immette nell’anima. Cartesio cercherà di spiegare come anima (sostanza immateriale; res cogitans) e corpo (sostanza materiale; res estensa) comunicano tra loro. L’anima si trova nella ghiandola pineale nel cervello e quella è la sede dell’io e il corpo comunicherebbe con essa attraverso degli spiriti mandati e controllati da Dio. Cartesio non risolve il problema di come il corpo possa comunicare con l’anima ma poi il discorso verrà ripreso da Spinoza. Chiama le passioni affizioni, in maniera negativa, ed afferma che derivano dal corpo che condiziona l’anima. Tutto ciò viene detto nel libro “le passioni dell’anima” e afferma che è dovere dell’uomo vigilare, sapendo che tutto ciò che si presenta nella nostra immaginazione, tende a ingannarci. Nell’opera “discorso sul metodo” tratta le passioni in maniera provvisoria, elencando alcune regole. Ha creato queste idee morali provvisorie perché si soffermerà dopo sul discorso. Con la seconda opera invece, le passioni dell’anima, giustifica queste prime regole.Domande da interrogazione
- Qual è il ruolo di Dio nella dimostrazione dell'esistenza del mondo esterno secondo Cartesio?
- Come Cartesio distingue tra idee innate, avventizie e fittizie?
- In che modo Cartesio spiega la comunicazione tra anima e corpo?
- Qual è la visione di Cartesio sulle passioni e il loro impatto sull'anima?
- Qual è la differenza tra le opere "Le passioni dell'anima" e "Discorso sul metodo" riguardo alle passioni?
Secondo Cartesio, l'esistenza di Dio è fondamentale per dimostrare l'esistenza del mondo esterno. L'io è certo del mondo esterno perché è certo dell'esistenza di Dio, che non potrebbe ingannarci permettendo l'idea dell'estensione senza un mondo esterno.
Le idee innate sono chiare, evidenti e superano il dubbio, come l'idea di perfezione e l'estensione dei corpi. Le idee avventizie derivano dai sensi e sono empiriche, mentre le idee fittizie sono elaborazioni della fantasia basate sulle avventizie.
Cartesio afferma che l'anima risiede nella ghiandola pineale e comunica con il corpo attraverso spiriti controllati da Dio. Tuttavia, non risolve completamente il problema della comunicazione tra le due sostanze.
Cartesio vede le passioni come affizioni negative che derivano dal corpo e influenzano l'anima. Egli sostiene che l'uomo deve vigilare sulle passioni, poiché tendono a ingannare l'immaginazione.
Nel "Discorso sul metodo", Cartesio tratta le passioni in modo provvisorio, elencando alcune regole morali. In "Le passioni dell'anima", giustifica e approfondisce queste regole, spiegando l'origine e l'influenza delle passioni sull'anima.