Concetti Chiave
- Cartesio sviluppa il dubbio metodico, una critica radicale di tutto il sapere per trovare un fondamento certo.
- Il dubbio metodico coinvolge le conoscenze sensibili e matematiche, invitando a dubitare anche delle verità matematiche.
- Il dubbio iperbolico estende il dubbio a ogni cosa, concludendo che solo "io esisto" è una proposizione certa.
- La celebre frase "Cogito ergo sum" significa che il dubbio stesso prova l'esistenza del soggetto pensante.
- Il Cogito conferma l'esistenza come cosa pensante, ma non garantisce la certezza dell'esistenza corporea o delle altre cose pensate.
Le regole del metodo cartesiano
Cartesio nella formulazione del metodo Cartesiano ha stilato quattro regole, queste quattro regole però non hanno in loro la propria giustificazione.
Il dubbio metodico
Per Trovare il fondamento di un metodo bisogna operare una critica radicale di tutto il sapere già dato e dubitare di tutto. Questa pratica è chiamata dubbio metodico e comprende il dubitare delle conoscenze sensibili (essendo i sensi ingannevoli e essendo durante il sonno simili a quelli diurni). Nel dubbio metodico le conoscenze matematiche sono considerate vere sia nella veglia che nel sonno ma bisogna dubitarne data la loro origine (Dio, essere infinito)
Il dubbio iperbolico
Il Dubbio successivamente si estende ad ogni singola cosa e diventa universale, prende il nome di dubbio iperbolico. Esso è derivante dalla nostra ignoranza sulla nostra origine e si ricade a poter ritenere come unica proposizione vera, la frase "Io esisto" perché noi dubitiamo, e solo chi esiste può dubitare.
Da questo deriva la celebre frase "Cogito ergo sum", "Penso dunque sono".
Non è possibile esprimersi sulla propria esistenza come corpo ma solo come cosa pensante inoltre la propria esistenza è certa esattamente come non lo è l'esistenza di nessuna delle cose che si pensano.