Concetti Chiave
- Giordano Bruno criticava il cristianesimo per la sua ignoranza e superstizione, usando la satira per evidenziare queste debolezze.
- Criticava entrambi i rami del cristianesimo, con il luteranesimo visto come peggiore per motivi politici e teologici, inclusa la predestinazione che promuove l'ozio.
- Bruno propone un'etica del lavoro, esaltando l'attività umana come distintiva e nobilitante, in contrasto con la vita contemplativa medievale.
- Vede il lavoro umano come una continuazione dell'opera creatrice di Dio, con un ruolo centrale per la divinità nella sua visione del mondo.
- La visione di Bruno è panteistica, identificando Dio con la natura, un'organismo vivente che è l'anima di tutte le cose.
Indice
La religiosità di Giordano Bruno
Giordano Bruno, non era ateo ma eretico, aveva una sua religiosità non coincidente con nessuna religione positiva, cioè quelle basate su dogmi che non possono essere dimostrati dalla ragione, un insieme di credenze e superstizioni.
Critica al cristianesimo e al luteranesimo
Per mettere in evidenza l'assurdità e la superstizione del cristianesimo usa la satira; secondo lui la chiesa alimentava l'ignoranza e la superstizione, due strumenti di potere per asservire il popolo, addirittura definisce il papa 'santa asinità'. Inoltre, critica entrambi i rami del cristianesimo: quello protestante (luterano) e quello cattolico (paolino). Ma afferma anche che il luteranesimo è peggiore del cattolicesimo perchè:
1) MOTIVO POLITICO introduce lo scisma (divisione);
2) MOTIVO TEOLOGICO nega la libertà, (predestinazione).
L'etica del lavoro di Bruno
Questo concetto di predestinazione spinge l'uomo all'ozio, in quanto essendo il destino già scritto vi è una giustificazione per fede, in questo modo l'uomo non è attivo poichè è proiettato nell'aldilà, tipica visione medievale (morale ascetica e vita contemplativa). Mentre Bruno, come Moro e Campanella, ha una visione tipicamente rinascimentale; elabora infatti un etica del lavoro (morale attiva), nell'opera "Lo spaccio della bestia trionfante", cioè esalta il lavoro e condanna l'ozio, poichè rende l'uomo simile alle bestie. Per lui, il lavoro nobilita l'uomo è diviene la sua specificità, ciò che lo distingue da tutti gli altri esseri viventi e lo rende uomo. Egli, domina la natura (regno dell'uomo) con la mano (pratica) e l'intelletto (teoria), binomio inscindibile; è sia homo sapiens che homo faber e la classe sociale che lo identifica meglio è la fiorente borghesia mercantile. LAVORO = UMANIZZARE LA NATURA
La visione di Dio secondo Bruno
Inoltre, c'è un legame con l'opera creatrice di Dio in quanto l'uomo con la sua opera la continua: lavora e plasma la civiltà. Egli, nonostante avesse una sua religiosità, Dio occupa comunque un ruolo centrale nella sua visione. Definisce Dio in due modi:
1) MENS SUPER OMNIA (mente sopra tutte le cose)
Essendo 'sopra tutte le cose' è trascendente, quindi inconoscibile se non attraverso la fede ed è causa perchè ha prodotto il mondo ne resta fuori.
2) MENS INSITA OMNIBUS (mente dentro tutte le cose)
Essendo 'dentro tutte le cose' è immanente, quindi conoscibile attraverso la ragione ed è principio perchè diviene parte di ciò che ha prodotto.
Bruno ha una visione: panteistica 'Dio in tutto'; organicistica 'Dio parte di un tutto'; pampsichistica 'Dio anima di tutto'; così, in questo modo fa un identificazione tra Dio e natura ed essendo la natura è un grande organismo vivente Dio è parte di essa e visto che Dio è l'anima del mondo ne consegue che c'è un un anima in tutte le cose. DIO=NATURA
Domande da interrogazione
- Qual era la visione di Giordano Bruno riguardo al cristianesimo e alla religione?
- Perché Giordano Bruno considerava il luteranesimo peggiore del cattolicesimo?
- Come vedeva Giordano Bruno il lavoro e l'ozio?
- Qual era la concezione di Dio secondo Giordano Bruno?
Giordano Bruno non era ateo ma eretico, con una religiosità personale non allineata a nessuna religione basata su dogmi indimostrabili. Criticava il cristianesimo, sia cattolico che protestante, per alimentare ignoranza e superstizione.
Bruno riteneva il luteranesimo peggiore per due motivi: politico, perché introduceva divisione, e teologico, perché negava la libertà attraverso la predestinazione, spingendo l'uomo all'ozio.
Bruno esaltava il lavoro e condannava l'ozio, considerandolo degradante. Credeva che il lavoro nobilitasse l'uomo, distinguendolo dagli altri esseri viventi, e fosse un modo per umanizzare la natura.
Bruno definiva Dio come "MENS SUPER OMNIA" e "MENS INSITA OMNIBUS", vedendolo sia trascendente che immanente. Aveva una visione panteistica, identificando Dio con la natura, considerandolo l'anima del mondo.