Concetti Chiave
- Giordano Bruno crede nell'infinità dell'universo, con molteplici mondi abitati da forme di vita potenzialmente più intelligenti della terrestre.
- L'universo è visto come un essere animato, dove la natura è guidata da un principio vitale interno che è Dio stesso, in un'ottica panteistica.
- Bruno, influenzato da Cusano e dal neoplatonismo, considera Dio non trascendente ma immanente, presente in tutte le cose della natura.
- Bruno rigetta la distinzione aristotelica tra forma e materia, considerando la materia come energia attiva che assume diverse forme nel tempo.
- Nel suo approccio etico-conoscitivo, Bruno esalta il sacrificio per la ricerca della verità, rappresentato simbolicamente dalla farfalla che si avvicina alla fiamma.
Indice
Influenza di Cusano e Telesio
Influenza di Cusano e di Telesio. Autore terribilmente audace.
Concetto di infinito e mondi abitati
Bruno ritiene che esistono molti mondi abitati. Il concetto d'Infinito viene applicato in molti campi.
Ritiene che l'universo è infinito, dunque esistono non uno ma più mondi immersi in un unico spazio infinito, dove non esiste né destra né sinistra, alto né basso, ma ogni punto può venire considerato come centro dell'universo.
Non esiste solo la forma terrestre, ma ce ne sono altre, forse anche più intelligenti.
Per quanto siano lontani questi mondi, gli elementi base sono sempre gli stessi, per questo Bruno ritiene che la verità è una.
L'universo è infinito e uno e ha in sé la forza che lo dirige Dio (forza insita, agente, dell'universo, quella che lo fa muovere).
Universo animato e natura
Bruno dice che l'universo è come un immenso essere animato, il cui aspetto esteriore cioè la natura “natura naturata” (frutto dell'azione della natura naturante) è mosso e fatto vivere da un principio vitale interno “natura naturante” (forza che crea che dirige, forza attiva). Queste due nature non possono esistere singolarmente. L'universo non può esistere senza Dio e nemmeno il contrario, come un'anima senza corpo, o un corpo senza anima.
Dio e natura secondo Bruno
Mentre il Dio di Cusano è un essere trascendente il mondo, quello di Bruno, invece, ne è l'artefice interno, causa e principio di tutti i fenomeni naturali.
Proprio l'influenza neoplatonica conduce Bruno a ricercare Dio non come essere antologicamente separato (e come tale inconoscibile) ma piuttosto le tracce divine nella natura.
La natura o è Dio stesso o è la virtù divina che si manifesta nelle cose stesse.
Intelletto universale e ordine
Bruno afferma che Dio si rivela nel mondo innanzi come intelletto universale, e conclude su questa base che tutte le cose sono animate. Questo intelletto si manifesta essenzialmente come principio d'ordine immanente alla natura, ordine secondo il quale si realizza ogni cosa.
Materia e forma nell'universo
La distinzione aristotelica tra forma e materia può valere per i singoli essere che dell'universo sono forme particolari, ma non può valere per l'universi nella sua tonalità, proprio perché rispetto ad esso il principio e la causa del moto non è estrinseco ma intrinseco. Da questo deriva che la materia è a sua volta principio attivo, vera e propria energia produttrice.
L'universo, come ha una sola forma (l'anima di cui l'intelletto è principio ordinatore) così è composto da un'unica materia, che può di volta in volta assumere tutte le forme, onde i singoli esseri della natura non sono reali in sé, ma solo come formazioni temporanee dell'unica realtà universale.
Coincidenza degli opposti
Per Cusano la coincidentia appositorum ha luogo soltanto in Dio; per Bruno nella natura e non soltanto in Dio. Al radicale mutamento del rapporto Dio – mondo, Bruno dice che all'infinità della causa deve corrispondere l'infinità dell'effetto, altrimenti Dio non realizzerebbe tutto l'essere che contiene in sé.
La maggior parte dell'umanità non capisce il concetto panteistico di Dio. Bruno ritiene che la logica Aristotelica non ci dà la realtà ma la logica della coincidenza degli opposti. Noi possiamo capire la logica degli opposti.
Amore – odio coincide, nascita – morte coincidono.
Se noi elaboriamo i dati sensibili, noi vediamo che quelli che sembrano opposti coincidono, si fondono.
Gli eroici furori e sacrificio
Applicazione del concetto d'infinito. Opera più famosa: Gli eroici furori.
L'uomo se non si impegna con tutte le forze se non rischia anche la vita non è un uomo. Realizza la sua superiorità rispetto a altre forme viventi.
es. la farfalla sa che la verità è nella fiamma ma sa anche che avvicinandosi si brucerà, però si avvicina per conoscere la verità e brucia, si sacrifica per la verità. Se l'uomo si ferma, quando ha ottenuto una certa cosa, non si ferma solamente sui risultati ottenuti, ma li perde tutti.
Domande da interrogazione
- Qual è la visione di Giordano Bruno sull'universo?
- Come interpreta Giordano Bruno il concetto di Dio?
- In che modo l'influenza neoplatonica si riflette nel pensiero di Bruno?
- Qual è il concetto di coincidenza degli opposti secondo Bruno?
- Qual è il messaggio etico di Bruno riguardo alla ricerca della verità?
Bruno ritiene che l'universo sia infinito e che esistano molti mondi abitati, tutti immersi in un unico spazio infinito senza direzioni assolute, dove ogni punto può essere considerato il centro dell'universo.
Bruno vede Dio panteisticamente, come un principio vitale interno che anima l'universo, non separato dalla natura ma presente in tutte le cose, unendo l'aspetto esteriore e interiore della natura.
L'influenza neoplatonica porta Bruno a cercare Dio nelle tracce divine della natura, vedendo l'universo come un'entità animata da un intelletto universale che ordina e manifesta la virtù divina nelle cose stesse.
Bruno sostiene che la logica della coincidenza degli opposti, come amore-odio e nascita-morte, ci permette di comprendere la realtà, superando la logica aristotelica che non coglie la vera natura dell'universo.
Bruno crede che l'uomo debba impegnarsi completamente e rischiare anche la vita per conoscere la verità, come la farfalla che si avvicina alla fiamma, altrimenti perde i risultati ottenuti e non realizza la sua superiorità rispetto ad altre forme viventi.