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Concetti Chiave

  • Giordano Bruno, nato nel 1548 a Nola, fu un prodigioso pensatore della memoria e dell'ingegno, e iniziò presto a sfidare le idee religiose del tempo.
  • Bruno integrava elementi del neoplatonismo e della magia, diventando un sostenitore del panteismo e un martire della libertà intellettuale.
  • Credeva che la verità fosse un ritorno alle antiche conoscenze e considerava l'universo un organismo infinito, in linea con le idee astronomiche moderne.
  • Bruno vedeva Dio sia come una mente trascendente sia come un principio immanente, unendo filosofia e religione in un'unica visione.
  • L'immaginazione, l'astronomia e la filosofia erano per lui indivisibili, portandolo a concepire un universo infinito basato su principi teologici.

Indice

  1. Infanzia e prime opere
  2. Filosofia e magia
  3. Arresto e condanna
  4. Amore per la vita
  5. Concezione di Dio e universo
  6. Eroici furori e morale
  7. Immaginazione e universo infinito

Infanzia e prime opere

Bruno nacque nel 1548 a Nola, in Campania, era un prodigio per memoria e ingegno, a 18 anni iniziò ad avere idee contrarie a quelle della chiesa cristiana, nel 1582 per riparare pubblicò la commedia Il candelaio e il suo primo scritto filosofico, Le ombre delle Idee.

Filosofia e magia

Egli recupera elementi del neoplatonismo e della magia, è un martire della libertà. Diventa maestro dell’arte lulliana della memoria (un insieme di tecniche). Un anno dopo, in Inghilterra, scrive “dialoghi italiani” (sulla sua filosofia naturale) in italiano, poi ritorna a Parigi dove incontra ostilità con gli ambienti aristotelici e conclude i poemi latini.

Arresto e condanna

Nel 1590, invitato dal patrizio Giovanni Mocenigo, va a Venezia ma viene denunciato da questo stesso, arrestato dall’Inquisizione con l’accusa di interpretare il divino come principio attivo della materia e non come soprannaturale e venne trasferito nel carcere a Roma per sette anni per poi essere arso vivo nel 1600 nel Campo dei Fiori dove oggi c’è una statua in bronzo.

Amore per la vita

Al centro dei suoi scritti c’è l’amore per la vita nella sua infinita espansione che sfociò in un impeto lirico e religioso di tipo poetico. Bruno si allontana dalla prospettiva scientifica per abbracciare la magia segnando quindi una battuta d’arresto del naturalismo scientifico, la magia si fondava sul panpsichismo universale e utilizzava la mnemotecnica. Per lui la religione era un sistema di credenze ripugnante e assurdo, utile solo a chi non sa penetrare autonomamente la natura (panteismo, il divino è in tutto), inoltre crede che lo sviluppo storico della verità sia in realtà un rinascere e un rigermogliare della verità antica, si rifà quindi ai presocratici interessati alla natura.

Concezione di Dio e universo

Bruno considera Dio come mente al di sopra di tutto (mens super omnia) ossia si rifà al concetto neoplatonico di trascendenza fuori dalla razionalità umana come oggetto di fede ovvero per chi crede e lo vede così, mentre lo considera come mente presente in tutte le cose (mens insita omnibus) ossia un principio immanente accessibile agli umani e quindi Anima del mondo come oggetto di filosofia ovvero in-mania (dentro le cose). Dio è causa e principio dell’essere: causa in quanto energia produttrice e principio in quanto elemento costitutivo. L’universo è un immenso organismo con un’unica forma e materia. Per Bruno la materia non è pura potenza o assoluta passività e non è neanche qualcosa di separato dalla forma, bensì costituisce un tutt’uno globale con essa e da qui ne deriva l’infinità dell’universo, un importante punto di incontro tra questo filosofo e la moderna rivoluzione astronomica: la terra non è al centro e possono esistere altri mondi popolati da creature razionali (2 tesi).

Eroici furori e morale

Nell’opera degli Eroici furori Bruno presenta il mito greco di Atteone: durante una battuta di caccia Atteone sorprese Artemide (Diana, dea della natura per i romani) nuda, mentre faceva il bagno, l’ira di lei lo trasformò in cervo, costringendolo a fuggire braccato dai suoi stessi cani che lo sbranarono.

Atteone è la metafora dell’anima umana che alla ricerca della natura, quando la trova diventa essa stessa natura. Per Bruno la più alta speculazione filosofica è la visione magica dell’unità della natura, il filosofo è il “furioso”, l’assetato di infinito e l’ebbro di Dio. L’eroico furore è un trasporto dettato dall’amore, la traduzione naturalistica del concetto platonico di amore. Il rifarsi dell’uomo nella natura riguarda anche l’aspetto pratico e morale: Bruno crede in una morale attivistica che esalta la fatica, l’ingegnosità e il lavoro; contemplare Dio significa cercare di fare come Dio e quindi realizzarsi come creatività ed energia produttrice. Questo pensiero ha una certa impronta aristocratica, infatti egli pensa che solo pochi possano attraversare i vari gradi d’amore e ricongiungersi con la natura, al contrario i “rozzi popoli” devono essere diretti dai preti delle varie Chiese.

Immaginazione e universo infinito

(1 tesi) Per Giordano Bruno immaginazione, astronomia e filosofia formano un tutt’uno che porta alla conclusione di un universo infinito dedotto dal principio teologico (ultima scolastica) secondo cui il mondo, avendo la sua causa in un essere infinito, deve per forza essere infinito. Gli uomini per lui non lo capiscono in quanto abituati a vivere in una realtà murata che però a livello celeste non esiste. Bruno supera il dualismo tolemaico(3 tesi) in quanto se Dio ha un’unica volontà non può esserci una gerarchia tra le varie zone del creato.

Domande da interrogazione

  1. Quali furono le idee di Giordano Bruno che lo portarono in conflitto con la Chiesa?
  2. Giordano Bruno sviluppò idee contrarie alla Chiesa, come l'interpretazione del divino come principio attivo della materia e non come soprannaturale, e il suo panteismo che vedeva il divino in tutto.

  3. Come Giordano Bruno concepiva l'universo e la materia?
  4. Bruno vedeva l'universo come un immenso organismo con un'unica forma e materia, dove la materia non è separata dalla forma ma costituisce un tutt'uno globale, portando all'idea di un universo infinito.

  5. Qual è il significato del mito di Atteone secondo Bruno?
  6. Il mito di Atteone rappresenta l'anima umana che, nella ricerca della natura, diventa essa stessa natura, simbolizzando la visione magica dell'unità della natura.

  7. Qual era la visione di Bruno sulla religione e la morale?
  8. Bruno considerava la religione un sistema di credenze ripugnante e assurdo, mentre credeva in una morale attivistica che esaltava la fatica, l'ingegnosità e il lavoro come mezzi per realizzarsi creativamente.

  9. Come si relazionano immaginazione, astronomia e filosofia nel pensiero di Bruno?
  10. Per Bruno, immaginazione, astronomia e filosofia formano un tutt'uno che porta alla conclusione di un universo infinito, dedotto dal principio teologico che un mondo causato da un essere infinito deve essere infinito.

Domande e risposte

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