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Concetti Chiave

  • Giordano Bruno vede la natura come il fulcro della speculazione filosofica, rappresentata dal mito di Atteone che diventa un tutt'uno con essa.
  • La sua filosofia culmina nella visione magica dell'unità e dell'inesauribilità della vita naturale, ricercata dal filosofo assetato di infinito.
  • L'eroico furore è l'espressione dell'amore platonico per l'infinito, traducendo la sete umana di conoscenza in un'identificazione con la natura.
  • Bruno promuove una morale attivistica, valorizzando il lavoro e l'ingegnosità come strumenti per dominare la materia e affermare l'unicità umana.
  • Contemplazione e azione sono inseparabili per Bruno, con la contemplazione di Dio che ispira la creatività e la produzione di nuove realtà.

Indice

  1. Il mito di Atteone e la natura
  2. L'eroico furore e l'infinito
  3. Morale attivistica e contemplazione

Il mito di Atteone e la natura

La natura nella sua infinità è al tempo stesso il movente, il tema e lo scopo della speculazione bruniana. Il simbolo di ciò è il mito di Atteone che giunge a contemplare Diana nuda e viene trasformato in cervo diventando preda anzichè cacciatore, è la metafora dell'anima umana che andando in cerca della natura e giunta finalmente a vederla, diventa essa stessa natura.

L'eroico furore e l'infinito

Per Bruno il grado più alto della speculazione filosofica è la visione magica dell'unità della natura e della sua vita inesauribile. Infatti per Bruno il filosofo è assetato di infinito e lebbro di Dio. L'eroico furore è la traduzione naturalistica del concetto platonico di amore, in quanto mostra come l'uomo vada in cerca dell'infinito.

Morale attivistica e contemplazione

Ora questo identificarsi dell'uomo con la natura riguarda anche il campo politico e morale. Bruno si dichiara a favore di una morale attivistica che esalta i valori della fatica, dell'ingegnosità e del lavoro umano. Egli critica il mito dell'età dell'oro, cioè un'epoca felice in cui all'uomo era dato il necessario per la vita ed esalta il lavoro come attività che assoggetta la materia all'intelligenza e fonda la unicità della nostra specie. Giordano Bruno: natura, morale e contemplazione nell'eroico furore articoloQualche studioso ha visto una specie di contrasto tra l'etica della contemplazione filosofica e l'etica del lavoro e dell'impegno, ritenendo che esse finiscano per escludersi a vicenda. In realtà la reciproca implicanza di queste due morali è fortissima poichè Bruno stesso vuole che l'uomo non contempli senza azione e non operi senza contemplazione. Per Bruno la contemplazione di Dio non è fine a se stessa, poichè rappresenta un incentivo a fare come Dio, ossia a realizzarsi come creatività ed energia produttrice, dando luogo ad altre nature, altri corsi ed altri organi.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il significato del mito di Atteone secondo Bruno?
  2. Il mito di Atteone simboleggia l'anima umana che, cercando la natura e giungendo a contemplarla, diventa essa stessa natura.

  3. Come interpreta Bruno l'eroico furore?
  4. Bruno vede l'eroico furore come la ricerca dell'infinito, una visione magica dell'unità della natura e della sua inesauribile vita.

  5. Qual è la posizione di Bruno riguardo alla morale attivistica e alla contemplazione?
  6. Bruno sostiene una morale attivistica che valorizza il lavoro e l'ingegnosità, integrandola con la contemplazione, poiché entrambe si implicano reciprocamente e non si escludono.

Domande e risposte

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