pexolo
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Concetti Chiave

  • La Chiesa mise all'indice le opere di Copernico nel 1616, preoccupata dalle conclusioni cosmologiche di Bruno.
  • Il passaggio dal sistema eliocentrico di Copernico al sistema acentrico di Bruno rappresentava una sfida maggiore per la Chiesa.
  • La teoria di Bruno sulla pluralità dei mondi abitati sollevava problemi teologici riguardanti l'Incarnazione e la Redenzione.
  • Si ponevano domande su come la redenzione si applicasse a infiniti mondi, con possibili reinterpretazioni di verità bibliche.
  • Il Concilio di Trento affermava che le Scritture avevano un unico significato immutabile, in contrasto con le nuove teorie.

Difficoltà dogmatiche

Soltanto dopo che Bruno trasse tutte le sue radicali conclusioni cosmologiche la Chiesa, preoccupata, mise all’indice le opere di Copernico (1616), iniziando il duro scontro con Galileo. Infatti, il passaggio copernicano da un sistema geocentrico ad uno eliocentrico appariva assai meno grave e foriero di problemi del passaggio bruniano da un sistema eliocentrico ad uno acentrico e da un mondo chiuso ad un universo infinito.

In particolare, la teoria di una pluralità di mondi abitati tendeva a suscitare delle difficoltà in relazione al dogma di tutti i dogmi: l’Incarnazione. L’intero commovente dramma dell’Incarnazione e Redenzione sembrava evidentemente presupporre un solo mondo abitato (Lovejoy). Si doveva forse presupporre che:

1 ogni momento nella creazione infinita, avesse un’Eva, una mela, un serpente e un redentore? (L’età della Ragione, Thomas Paine)
2 la seconda persona della Trinità si era dunque incarnata di volta in volta su infiniti pianeti, oppure gli ipotetici abitatori di altre plaghe dell’universo non avevano avuto bisogno di redenzione?
3 se la precedente ipotesi fosse falsa, come sarebbe concepibile una molteplicità di cristianesimi non coincidenti con il “nostro”?

Quindi, se l’ipotesi della molteplicità e abitabilità dei mondi era esatta, alcune verità bibliche dovevano per forza essere abbandonate o essere interpretate in altro modo. Tuttavia, le parole del Concilio di Trento mettevano in chiaro che la Parola di Dio, depositata nelle Scritture, aveva un unico, preciso e immutabile significato.

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