Concetti Chiave
- Berkeley critica l'uso delle idee astratte, sostenendo che ogni idea è particolare con validità generale, come un campo che rappresenta tutti i campi attraverso la sua estensione.
- Contesta la distinzione tra qualità primarie e secondarie di Locke, affermando che tutte le qualità dipendono dalla percezione sensoriale e sono quindi soggettive.
- La realtà è costituita da idee percepite dai sensi o imposte da Dio, eliminando la necessità di una sostanza materiale e sostenendo l'esistenza di sostanze spirituali.
- Berkeley propone che la percezione di spazio e distanza coinvolge la collaborazione tra tatto e vista, negando l'identità percepita da un solo senso.
- Critica l'infinitesimalismo, affermando che solo ciò che è percepibile è reale, e che la realtà è ciò che percepiamo con uniformità e costanza, mantenuta nella mente di Dio.
Indice
Nuova teoria della visione
Nuova teoria della visione: è la risposta a quelli che cercano di spiegare il fatto ottico con argomentazioni geometriche e matematiche.
es. Un geometra vuole dimostrare il modo di operare per dividere in parti uguali una retta. Egli prende una retta particolare, ma pensa ad una generale, ma quindi possiamo dire che questa non esiste, perché opera su una particolare. Ogni idea astratta non rappresenta un'idea a sé, ma solo l'insieme delle entità singolari cui si riferisce: una linea, in sé per sé è particolare, è universale nel suo significato perché rappresenta qualsiasi retta particolare.
Concetto di estensione e qualità
Concetto di estensione: un campo, come estensione di molti ettari, è un'idea che vale per tutti i campi, ma è un'idea particolare con validità generale.
“Non esiste” sono tutte qualità secondarie.
Locke e Berkeley a confronto
Locke aveva attribuito un'esistenza mentale e soggettiva solo alle qualità secondarie (colori, suoni, temperatura) afferamando che quelle primarie (solidità, estensione, impenetrabilità e figura) esistono nelle cose stesse e sono oggettive.
Berkeley dice che tale distinzione non esiste. La qualità primaria “rettangolare” di un taglio, che mi assicura che è rettangolare? Posso trovare uno strumento (preciso) che misuri precisamente? No, la misurazione esatta non è possibile: allora anche la qualità primarie dipendono dal soggetto (derivano dai sensi): ci sono in quanto percepite da qualcuno.
Idee obbligatorie imposteci da Dio per il nostro bene. Idee della realtà.
Riproduzione di idee obbligatorie: idee della fantasia.
Annulla lo scandalo della filosofia
Non c'è il problema della corrispondenza perché non esiste più la sostanza materiale, ma ci sono le idee.
Locke ammette l'esistenza della materia (sostanza) anche se non la può percepire con nessun organo di senso, invece Berkeley risolse il problema con le idee imposteci da Dio. (percepisce tutto il percepibile).
Esistenza e percezione
Esistere vuol dire essere percepito, se non dagli uomini da Dio e il percepiente è lo spirito.
L'eliminazione della sostanza materiale implica l'esistenza di quella spirituale. Dello spirito non si può avere conoscenza ma solo nozione.
Se abbiamo ridotto tutte le idee, queste dove le possiamo trovare: nel campo delle sostanze spirituali, dove gli spiriti esisterebbero anche se non fossero percepiti, ma allora come facciamo a conoscerli?
es. quando io dicon sec. XIV, non penso al tempo vuoto, ma agli avvenimenti di quel periodo. Quindi il contenente (spazio, tempo) è inesistente.
Berkeley dice che dobbiamo proporre il problema in modo esatto: ogni qual volta abbiamo l'idea di fiamma, poi segue quella di combustione. Dio, fin dall'inizio ha stabilito certe successsioni che vuole mantenere costanti (potrebbero essere cambiate, con il tempo, ma la bontà divina non lo permette) così Berkeley difende la tesi deterministica.
Determinismo e convenzionalismo
Il determinismo non c'è: è solo convenzionalismo. Esistono le frazioni spaziali, ma percepibile fino ad un certo punto, cioè esistono solo quelle percepibili: un micron si può percepire? No, allora non esiste.
La distanza, ossia lo spazio, è una combinazione e collaborazione dell'idea ottica e quella di fatto. Anche se fosse percepito da solo un senso, sarebbe sempre la percezione di un senso e non un'identità. L'idea di distanza non può essere stata che da due sensi, il tatto e la vista, non da uno solo.
Dio e la percezione
Dobbiamo per forza ammettere che Dio esiste:perché poiché ridurre le cose materiali all'essere percepite, il mondo verrebbe ridotto a percezione parziale e discontinua che neanche gli spiriti materiali percepiscono.
Spirito e sostanza spirituale
Ateo: che nega l'evidenza, chi non ragiona. La sostanza spirituale non si riduce solo alle idee che gli spiriti hanno. Esisterebbe anche se non compisse attività.
Le idee alle quali si riduce tutto il mondo materiale gli spiriti ce l'hanno.
Spirito inattivo: sostanza spirituale
Ammettiamo che il nostro spirito immerso nel sonno, fosse inattivo non svolgesse attività, esiste o no? Si, una sostanza che agisce, ma anche se non agisce esisterebbe lo stesso. Se non c'è uno spirito le idee passive non possono esistere.
Spirito infinito di Dio da cui discendono gli spiriti finiti.
Secondo Berkeley sia l'infinitamente grande sia quello piccolo, non possono essere percepiti.
es. le frazioni spaziali esistono, ma percepibili fino ad un certo punto. Il micron di un micron, sono solo parole.
Problema gnoseologico e realtà
Problema gnoseologico
Cosa può essere considerato “reale” visto che non possiamo paragonare le nostre percezioni ad un mondo “estero”? Cioè come distinguere la realtà dell'immaginazione?
Reale: secondo Berkeley è ciò che viene da noi percepito con uniformità, costanza e regolarità; mentre i prodotti della fantasia sono vaghi e mutevoli. Il criterio di realtà non è posto nelle cose, ma mantenuto in noi:non è infatti l'esperienza di per sé a farci dire che cosa sia reale o no, ma è un criterio ideale, o meglio coscienzialità: l'uniformità è la costanza con cui percepiamo. La montagna non è altro che l'idea di montagna purchè sia chiara, nitida e distinta, adeguata.
Secondo Berkeley gli oggetti continuano a sussistere nella mente di Dio ance quando nessuno li percepisce: Dio è infatti la causa universale di ogni percepibile e di ogni percipiente finito.
Non bisogna affermare a priori che la fiamma brucia, ma semmai dire che ogni qualvolta abbiamo l'idea di fiamma, poi segue quella di combustione.
Domande da interrogazione
- Qual è la critica di Berkeley alle idee generali o astratte?
- Come Berkeley contesta la distinzione tra qualità primarie e secondarie?
- Qual è la posizione di Berkeley sulla sostanza materiale e spirituale?
- Come Berkeley affronta il problema dell'infinitesimalismo?
- Qual è il criterio di realtà secondo Berkeley?
Berkeley critica le idee generali o astratte affermando che non esistono come entità separate, ma rappresentano solo l'insieme delle entità singolari cui si riferiscono. Ogni idea astratta è particolare nel suo significato universale.
Berkeley contesta la distinzione di Locke tra qualità primarie e secondarie, sostenendo che anche le qualità primarie dipendono dal soggetto e dai sensi, poiché non esiste una misurazione esatta che le confermi oggettivamente.
Berkeley elimina la sostanza materiale, sostenendo che esistono solo le idee percepite dagli spiriti, e che la sostanza spirituale esiste anche se non è percepita. Dio è la causa universale di ogni percezione.
Berkeley critica l'infinitesimalismo affermando che né l'infinitamente grande né l'infinitamente piccolo possono essere percepiti, e quindi non esistono realmente, essendo solo parole.
Secondo Berkeley, il criterio di realtà è l'uniformità, costanza e regolarità con cui percepiamo le cose. La realtà non è determinata dalle cose stesse, ma dalla coscienza e dalla percezione costante che abbiamo di esse.