Concetti Chiave
- La "pars destruens" di Bacone critica le false conoscenze e superstizioni, proponendo una rivoluzione culturale per superare i pregiudizi.
- Gli Idola Tribus rappresentano pregiudizi radicati nell'umanità, dove l'affidarsi ai sensi e la generalizzazione conducono all'errore.
- Gli Idola Specie sono pregiudizi individuali influenzati da educazione, ambiente e esperienze personali, ostacolando la conoscenza oggettiva.
- Gli Idola Fori derivano dall'uso impreciso delle parole, che crea malintesi e dispute verbali, richiedendo un confronto con la realtà concreta.
- Gli Idola Teatri consistono nei pregiudizi delle dottrine filosofiche, paragonabili a storie immaginarie teatrali che offuscano la visione della verità.
Indice
Critica delle false conoscenze
La “pars destruens” del pensiero baconiano (fase di critica delle false conoscenze e convinzioni) cerca di dare una risposta al quesito sul perché l'uomo sia incline all'errore e alla superstizione.
Dottrina degli idoli
Nel Novum Organum (=nuova logica) troviamo la celebre dottrina degli idoli, ovvero i pregiudizi che ostacolano il raggiungimento della verità e che sono così profondamente radicati nella natura umana da richiedere per la loro rimozione una profonda rivoluzione culturale e filosofica. Gli idoli sono di quattro tipi.
Definiti così perché radicati nella specie umana, quindi appartenenti a tutti gli uomini. L'uomo quando vede qualcosa pensa che essa sia effettivamente come la vede. Dunque si affida troppo ai sensi. Egli ha una tendenza a generalizzare che spesso lo conduce all’errore.
Pregiudizi individuali
Essi riguardano il singolo individuo e sono le idee, le convinzioni, le abitudini mentali che egli assimila perfetto dell'educazione, dell'ambiente, degli amici, delle letture, delle esperienze personali eccetera. Questi pregiudizi rappresentano un impedimento alla conoscenza oggettiva, sono come una “privata caverna” in cui ci è impedita la visione della verità.
Pregiudizi delle parole
Sono pregiudizi che derivano dalla tirannide delle parole, dalla scorretta attribuzione dei vocaboli alle parole. Sono chiamati così perché le parole sono il mezzo essenziale con cui gli uomini si associano e scambiano beni, proprio come succede al mercato. Derivano dal carattere del linguaggio, che è frutto di convenzione e spesso determina dispute verbali che si risolvono solo con il confronto con la realtà concreta a cui le parole si riferiscono.
Le parole generano due tipi di pregiudizi:
• quelli che indicano cose che non esistono
• quelli che indicano cose che esistono, ma in modo impreciso e generico.
Per Bacone le parole devono designare con precisione fenomeni determinati, e la retorica non deve esistere.
Pregiudizi filosofici
Sono pregiudizi indotti dalle dottrine delle diverse scuole filosofiche e sono assimilabili alle storie immaginarie rappresentate sulla scena di un teatro.
La conclusione di questa parte del pensiero di Bacone è che l'intelletto deve purificarsi da tutti questi errori e riacquistare una sorta di ingenuità e di purezza di visione che gli consenta di osservare di nuovo le cose come se le vedesse per la prima volta, con l'occhio limpido e non più offuscato da preconcetti.
Domande da interrogazione
- Qual è l'obiettivo della "pars destruens" nel pensiero di Francesco Bacone?
- Cosa sono gli Idola tribus secondo Bacone?
- In che modo gli Idola fori influenzano la conoscenza?
- Qual è la conclusione di Bacone riguardo agli idoli e alla conoscenza?
L'obiettivo della "pars destruens" è criticare le false conoscenze e convinzioni, spiegando perché l'uomo è incline all'errore e alla superstizione, attraverso la dottrina degli idoli.
Gli Idola tribus sono pregiudizi radicati nella specie umana, che portano l'uomo a fidarsi troppo dei sensi e a generalizzare, conducendolo spesso all'errore.
Gli Idola fori derivano dall'uso scorretto delle parole, che possono indicare cose inesistenti o in modo impreciso, influenzando negativamente la comunicazione e la comprensione della realtà.
Bacone conclude che l'intelletto deve purificarsi dagli errori causati dagli idoli per riacquistare una visione pura e ingenua, osservando le cose come se fosse la prima volta, senza preconcetti.