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Concetti Chiave

  • Il XIV secolo non è un periodo di crisi della Scolastica, ma di innovazione dottrinale in filosofia e teologia.
  • La condanna del 1277 valorizza la contingenza e sviluppa nuovi approcci all'aristotelismo, ampliando le possibilità divine.
  • La scienza diventa ipotetico-congetturale, immaginando modelli esplicativi basati su ciò che è possibile oltre la realtà attuale.
  • Il concetto di verità evolve, diventando una questione di coerenza logica piuttosto che di rispecchiamento della realtà.
  • Il XIV secolo vede l'espansione delle Università in Europa, alimentando il progresso scientifico e accademico.

Indice

  1. Crisi della scolastica nel XIV secolo
  2. Innovazioni dottrinali e contingenza
  3. Potenza di Dio e scienza
  4. Evoluzione del concetto di verità
  5. Riflessione politica e università

Crisi della scolastica nel XIV secolo

Il XIV secolo è stato a lungo rappresentato come un periodo di crisi della Scolastica, in cui si sarebbe consumato il crollo dell’equilibrio raggiunto nel secolo precedente tra fede e ragione, o tra filosofia e teologia.

Innovazioni dottrinali e contingenza

In realtà, è più che legittimo dubitare che tale equilibrio sia mai stato raggiunto nel XIII secolo. Soprattutto, sia per la filosofia che per la teologia, il Trecento è tutt’altro che un periodo di crisi: vengono avanzate soluzioni dottrinali profondamente innovative, e anche molto diversificate tra loro. Bisogna inoltre ricordare che nessun secolo si lascia ricondurre a un solo elemento di fondo, quando piuttosto diverse tendenze che si trovano a coesistere l’una accanto all’altra.

Potenza di Dio e scienza

La condanna del 1277 fa sentire i suoi effetti, soprattutto emerge l’importanza (in positivo) accordata alla contingenza, così come lo sviluppo di differenti approcci all’aristotelismo. La contingenza in questo caso è la convinzione che il nostro mondo non esaurisca tutte le possibilità della potenza divina, e che pertanto la sfera delle possibilità sia più ampia di quella dell’attualità. Quindi nasce anche la distinzione tra:

a. Potenza ordinata di Dio: Egli amministra il mondo secondo il corso regolare da Lui stesso istituito al momento della creazione

b. Potenza assoluta di Dio: la potenza non dispiegata, ciò che Egli avrebbe potuto fare in senso appunto assoluto, senza contraddizione.

Evoluzione del concetto di verità

La scienza assume così un carattere sempre più ipotetico-congetturale: non si tratta soltanto di descrivere la realtà così com’è, ma di immaginare differenti modelli esplicativi, che tengano conto di ciò che è possibile. Comincia a mutare anche il concetto di verità, non coincide più con il rispecchiamento fedele della realtà, ma con la coerenza logica. La verità non è una proprietà delle cose, ma delle proposizioni e va indagata e ricercata, come tale, a livello logico e linguistico. Si dà allora importanza alla logica, all’analisi del linguaggio, e alla definizione stessa degli oggetti di conoscenza: conosciamo le cose o le loro rappresentazioni? Quindi l’analisi delle modalità con cui la nostra mente si rapporta al reale.

Riflessione politica e università

Grande rilevanza ha anche la riflessione politica, fatto dettato dalle circostanze storiche, e in particolare dalla radicalizzazione delle tesi teocratiche portata avanti da Bonifacio VII. Il Trecento è anche il secolo in cui si consolida e si espande in tutta Europa la rete delle Università, come vero fattore del decollo scientifico dell’Occidente.

Domande da interrogazione

  1. Qual è la percezione comune del XIV secolo riguardo alla Scolastica, e come viene rivalutata nel testo?
  2. Il XIV secolo è spesso visto come un periodo di crisi della Scolastica, con un presunto crollo dell'equilibrio tra fede e ragione. Tuttavia, il testo suggerisce che questo equilibrio potrebbe non essere mai stato raggiunto nel XIII secolo e che il Trecento è in realtà un periodo di innovazione dottrinale.

  3. Quali sono le due distinzioni della potenza divina menzionate nel testo?
  4. Il testo distingue tra la "potenza ordinata di Dio", che si riferisce all'amministrazione del mondo secondo un corso regolare, e la "potenza assoluta di Dio", che rappresenta ciò che Dio avrebbe potuto fare in senso assoluto, senza contraddizione.

  5. Come cambia il concetto di verità nel XIV secolo secondo il testo?
  6. Nel XIV secolo, il concetto di verità si trasforma: non è più visto come un rispecchiamento fedele della realtà, ma come coerenza logica. La verità diventa una proprietà delle proposizioni, da indagare a livello logico e linguistico.

Domande e risposte

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