Concetti Chiave
- La filosofia medievale, o scolastica, inizia con la chiusura della scuola neoplatonica di Atene nel 529, segnando la fine della filosofia greco-romana.
- La scolastica si sviluppa nelle scuole per comprendere meglio la fede cristiana e utilizza la filosofia come strumento per interpretare la Bibbia.
- Le arti liberali, divise in trivio e quadrivio, erano considerate nobili e contrapposte alle arti meccaniche, viste come attività servili.
- Il termine "scholasticus" evolse da insegnante di arti liberali a magister di filosofia, con lezioni inizialmente nei conventi, poi negli studium generale.
- Nel XIII secolo, le traduzioni in latino di testi greci, arabi ed ebraici portarono nuovi impulsi culturali alla scolastica, influenzata da francescani e domenicani.
Indice
L'inizio del Medioevo e la filosofia scolastica
Il Medioevo è un periodo storico che va dal 476 al 1492. Nel 529 Giustiniano, imperatore romano d’Oriente, fa chiudere la scuola neoplatonica di Atene vietando ai non cristiani l’insegnamento della filosofia; tale data determina la fine della filosofia greco-romana.
A partire dalla stessa data prende avvio la filosofia medievale chiamata anche “scolastica” in quanto insegnata nelle scuole che servivano per comprendere meglio la fede cristiana.Le arti liberali e la scolastica
Il termine “scholasticus” all’inizio indicava l’insegnante delle arti liberali che istruendo l’uomo lo rendevano per l’appunto libero. Il numero di queste arti fu fissato da Marziano di Madauro nel V secolo nell’opera “Nozze di Mercurio e della filologia”. Secondo Marziano le arti liberali erano divise in un trivio che comprendeva grammatica, logica/dialettica e retorica e in un quadrivio comprendente geometria, aritmetica, musica e astronomia. Alle arti liberali si contrapponevano le arti meccaniche considerate indegne per un uomo istruito poiché legate al lavoro servile e definite basse e vili. In seguito scholasticus passò ad indicare l’insegnante di filosofia, il magister, che teneva le lezioni prima nella scuola del convento e poi nello “studium generale”.
La scolastica e la Bibbia
L’obiettivo della scolastica era portare l’uomo alla comprensione della libertà rivelata all’uomo attraverso la Bibbia. A differenza della filosofia greca la scolastica non ricerca la verità poiché essa è già presente all’interno della Bibbia, la filosofia diventa dunque un mezzo per comprendere la Bibbia, diviene “ancilla theologiae” ovvero serva della teologia poiché aiuta a comprendere quest’ultima.
Novità culturali nel XIII secolo
Nel XIII secolo si hanno novità culturali portate dalle traduzioni in latino dei testi greci e delle opere filosofiche arabe ed ebraiche. Gli intellettuali appartenevano agli ordini dei francescani o domenicani nati nella realtà urbana il cui centro è il convento(“convento” vuol dire “luogo d’incontro”); i benedettini vivevano invece nei monasteri(“monastero” vuol dire “luogo in cui si sta soli).
Domande da interrogazione
- Qual è il significato del termine "scolastica" nel contesto medievale?
- Come erano suddivise le arti liberali secondo Marziano di Madauro?
- Quali novità culturali si verificarono nel XIII secolo?
Nel contesto medievale, "scolastica" si riferisce alla filosofia insegnata nelle scuole per comprendere meglio la fede cristiana, e inizialmente indicava l'insegnante delle arti liberali.
Le arti liberali erano suddivise in un trivio, che comprendeva grammatica, logica/dialettica e retorica, e in un quadrivio, che comprendeva geometria, aritmetica, musica e astronomia.
Nel XIII secolo, ci furono novità culturali grazie alle traduzioni in latino dei testi greci e delle opere filosofiche arabe ed ebraiche, con intellettuali appartenenti agli ordini dei francescani o domenicani.