Concetti Chiave
- Giovanni Duns Scoto, nato nel 1265 in Scozia, è un influente teologo francescano noto per le sue idee innovative sulla filosofia e teologia, distinguendole come discipline con scopi diversi.
- Scoto sostiene la concezione univoca dell'essere, affermando che il significato di "essere" è lo stesso per Dio e per le creature, inclusi gli enti finiti e infiniti.
- Propone una prova dell'esistenza di Dio basata su una serie di cause fino a una prima causa incausata e incausabile, contribuendo alla dottrina degli universali.
- Introduce il concetto di "differenza individuale", che distingue tra natura communis universale e gli individui, attraverso conoscenze astrattive e intuitive.
- Sostiene che Dio ha un'onnipotenza che può sospendere o ristabilire l'ordine naturale attraverso potenza assoluta e potenza ordinata.
Indice
Giovanni Duns Scoto e la sua formazione
Giovanni Duns Scoto nasce Duns in Scozia nel 1265. Nel 1280 entra nell’ordine francescano e studia teologia prima a Oxford e poi a Parigi. Da qui viene allontanato per non aver appoggiato il re di Francia Filippo IV nello scontro con Papa Bonifacio
VIII. Quando poi ritorna a Parigi, ottiene la cattedra di teologia. Muore nel 1308.
Differenze tra filosofia e teologia
Nel prologo dell’Ordinatio, Giovanni Duns Scoto dice, a differenza di Tommaso D’Aquino, che filosofia e teologia hanno scopi diversi. La teologia determina il fine dell’uomo, che è la salvezza. Inoltre, afferma che fra teologia e scienza
non vi è nulla in comune.
L'essere e la metafisica secondo Scoto
Scoto afferma che l’essere si predichi di tutti i livelli del reale in modo univoco. Quindi, per lui, il significato di “essere” è sempre lo stesso, sia che si riferisca a Dio sia che si riferisca alle creature.
Inoltre l’essere può essere finito e infinito. Dunque tutti gli enti sono oggetto della metafisica, compreso l’ente Primo (Dio).
Per dimostrare l’esistenza di un Primo Principio, cioè di Dio, Scoto parte dalla considerazione degli enti, che possono essere causati. Ci saranno, quindi, una serie di cause responsabili della produzione degli enti. Ci sarà anche una prima causa, che non è né causata e né causabile. Se è incausata e incausabile, significa che è già in atto, quindi è esistente.
La dottrina degli universali
Scoto contribuisce all’evoluzione della dottrina degli universali. Secondo lui, le cose che conosciamo tramite l’esperienza sono cose singolari, mentre i concetti che ricaviamo dall’esperienza stessa hanno una natura universale. Si tratta di due modalità di esistenza che assume l’essenza. Questa essenza, o natura communis, si trova in tutti gli individui, e ad essa si aggiunge la “differenza individuale”. Scoto teorizza, infatti, l'esistenza di una differenza individuale, grazie alla quale ogni individuo si distingue dall’altro. Più precisamente, la differenza individuale permette il passaggio dalla specie, espressa in natura communis, all’individuo.
Conoscenza e notizia intuitiva
Scoto ritiene che gli esseri umani siano dotati di una conoscenza detta “notizia astrattiva”, Che coglie l’essenza nella sua universalità. C’è anche un’altra conoscenza, detta “notizia intuitiva”, che si ha quando l’oggetto viene colto nella sua esistenza attuale. La notizia intuitiva, però, non è in grado di cogliere l’aspetto individuale. Essa è debole nell’uomo durante la sua vita terrena, e verrà potenziata dopo la morte, quando riuscirà a raggiungere l’essenza di Dio.
Leggi naturali e onnipotenza divina
Il mondo che ci circonda è regolato da leggi naturali. Scoto afferma che Dio non è sottoposto alle leggi del creato, e può sospenderle, violarle, e cambiare radicalmente tale ordine. Quindi, l’onnipotenza divina si esercita in due modi: potenza assoluta, dove Dio sospende l’ordine del creato; potenza ordinata, dove Dio ristabilisce un nuovo ordine del creato.
Domande da interrogazione
- Qual è la differenza tra filosofia e teologia secondo Giovanni Duns Scoto?
- Come Giovanni Duns Scoto dimostra l'esistenza di Dio?
- Cosa intende Scoto per "differenza individuale"?
- Come si esercita l'onnipotenza divina secondo Scoto?
Giovanni Duns Scoto sostiene che filosofia e teologia hanno scopi diversi; la teologia determina il fine dell'uomo, che è la salvezza, mentre filosofia e scienza non condividono nulla in comune.
Scoto dimostra l'esistenza di Dio partendo dalla considerazione degli enti causati, arrivando a una prima causa incausata e incausabile, che è già in atto e quindi esistente.
La "differenza individuale" è il concetto che permette a ogni individuo di distinguersi dagli altri, passando dalla specie, espressa in natura communis, all'individuo.
L'onnipotenza divina si esercita in due modi: potenza assoluta, dove Dio sospende l'ordine del creato, e potenza ordinata, dove Dio ristabilisce un nuovo ordine del creato.