Concetti Chiave
- Sant'Agostino inizialmente era seguace del manicheismo, una dottrina che vedeva il bene e il male come forze in eterno conflitto.
- La conversione al cristianesimo avviene grazie all'influenza della madre Monica e del vescovo Ambrogio, portandolo a scrivere le "Confessioni".
- Agostino sostiene che ragione e fede possono coesistere, con la fede che illumina la ragione umana e guida alla verità.
- La sua teoria dell'illuminazione sostiene che la verità viene da Dio attraverso un processo interiore comunicato nell'anima.
- Agostino affronta il problema del male con tre definizioni: negazione della sua sostanzialità, come privazione del bene, e come necessario per l'affermazione del bene.
Indice
La vita di Sant'Agostino
Sant’Agostino nasce nel 354 d.C.
Inizialmente non era cristiano, anzi era un filibustiero, cioè si godeva la vita e viveva nel peccato.
In una prima parte della sua vita aderisce alla corrente del manicheismo, nella quale si credeva che nel mondo esistessero due forze principale in conflitto fra loro: il bene e il male.
Queste due forse era destinate ad essere sempre in contrapposizione e a non essere mai distrutte, e da qui vi è la nascita e la creazione del mondo.
Conversione e patristica
Grazie alla madre, Monica, e alla sua guida spirituale, il vescovo di Milano, Ambrogio, Agostino si converte e scrive anche un’autobiografia, intitolata Confessioni.
Diventa vescovo anche lui e aderisce ad un movimento chiamato patristica, in cui i padri della chiesa, che hanno contribuito ad organizzare il cristianesimo, definiscono i vangeli, la vera dottrina cristiana e le eresie.
Sorgono due problematiche: 1)interpretazione delle sacre scritture; 2)rapporto tra la nuova tradizione cristiana e la tradizione antica (Platone, Aristotele, ecc.).
Ragione e fede
Agostino era convinto che il conflitto tra ragione e fede non esistesse e che queste due potessero coesistere per sostenersi, considerando che la ragione umana è finita e che la fede si basa sulla rivelazione della verità; quindi la fede aiuta la ragione umana, mostrandole le certezze della verità.
Perciò escogita una teoria nella quale cerca di risolvere la questione della verità.
La verità e Dio
La verità sembra sempre sfuggirci, perché se proviamo a cercarla nel mondo non la troveremo mai, dato che il mondo è in continuo cambiamento e, analogicamente alla teoria platonica, non esiste.
Non si trova, però, nemmeno dentro l’uomo, perch’egli è un essere limitato ed incapace di conoscere tutto; per questo l’uomo trova delle verità certe, non sottoposte al mutamento, assolute.
Da dove vengono però? Direttamente da Dio.
La verità al’interno della nostra anima ci viene comunicata da Dio, mediante un processo di illuminazione. Dio ci parla all’interno della nostra coscienza e nell’anima.
In questo modo la verità è possibile, studiando il mondo dentro noi stessi.
Il concetto di tempo
Prima di creare il mondo, Dio che faceva?
Agostino non è d’accordo col fare questa domanda, perché Dio non si può sottoporre ad alcuna condizione temporale.
Dio crea il temo nello stesso momento in cui crea il mondo.
Agostino chiarisce l’idea di tempo, che è sempre stato incomprensibile.
Il tempo è un cambiamento tra passato, presente e futuro, e non oggettivo.
Il tempo non è, perché: 1) il futuro deve ancora venire, quindi non è; 2) il passato è stato, quindi non è; 3) il presente non è, perché nel momento in cui si compie è passato e se si cerca di anticiparlo è futuro.
Il tempo è dentro di noi, è un percorso che percorriamo formato da ricordi (passato) e da progetti (futuro).
Il problema del male
Il problema pressante per un cristiano è : “ Se Dio è buono, da dove viene il male?”
Nel corso del tempo sono state fatte tre diverse soluzioni.
1) dottrina del manicheismo (dal profeta Mani) con il problema della teodicea (giustizia divina) in cui esistono due forze, il bene e il male. Quando nel mondo accade qualcosa di brutto è perché il male ha prevalso sul bene.
2) Dottrina platonica, in cui la materia si contrappone all’idea. Il male esiste perché esiste la materia.
3) Agostino, il quale stipula tre diverse possibili definizioni del male:
a) Il male non può derivare da Dio, non ha sostanza e non può, quindi, avere resistenza autonoma. (negazione della sostanzialità del male)
b) Il male esiste come privazione del bene. (Lucifero è il male perché si priva di Dio).
c) Il male serve per permettere l’affermazione del bene. (male metafisico).
Domande da interrogazione
- Qual era la visione di Sant'Agostino riguardo al conflitto tra ragione e fede?
- Come Sant'Agostino spiega l'origine della verità?
- Qual è la concezione di Sant'Agostino sul tempo?
- Come Sant'Agostino affronta il problema del male?
- Qual è il ruolo di Dio nella creazione del mondo secondo Sant'Agostino?
Sant'Agostino credeva che il conflitto tra ragione e fede non esistesse e che potessero coesistere per sostenersi a vicenda, con la fede che aiuta la ragione umana mostrando le certezze della verità.
Sant'Agostino sostiene che la verità ci viene comunicata da Dio attraverso un processo di illuminazione, parlando alla nostra coscienza e anima, rendendo possibile lo studio del mondo dentro noi stessi.
Sant'Agostino chiarisce che il tempo non è oggettivo, ma un cambiamento tra passato, presente e futuro, e che esiste dentro di noi come un percorso formato da ricordi e progetti.
Sant'Agostino propone tre definizioni del male: non può derivare da Dio e non ha sostanza autonoma, esiste come privazione del bene, e serve per permettere l'affermazione del bene.
Sant'Agostino afferma che Dio crea il tempo contemporaneamente alla creazione del mondo, e non può essere sottoposto a condizioni temporali, rendendo la domanda su cosa facesse Dio prima della creazione inappropriata.