henry0894
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Concetti Chiave

  • Plotino sviluppa una teoria dell'unità che trascende la nozione di "essere", proponendo un Dio come fonte originaria di unità e bene.
  • Il processo di emanazione proposto da Plotino vede il mondo derivare da Dio per sovrabbondanza, senza diminuzione dell'Uno, distinto dalla creazione volontaria.
  • Plotino descrive tre ipostasi: l'Uno, l'Intelletto come mondo degli archetipi, e l'Anima che regola i processi vitali e permette la trasformazione degli archetipi in realtà sensibile.
  • La dimensione temporale dell'Uno è la simultaneità, trasformata in sequenza temporale dall'Anima, generando il tempo.
  • Il ritorno all'Uno si ottiene attraverso un percorso di cinque passaggi culminante nell'estasi, uno stato di immedesimazione spirituale con Dio.

Indice

  1. Riflessioni sull'unità e molteplicità
  2. Critica al creazionismo cristiano
  3. Emanazione e ipostasi
  4. Materia e tempo secondo Plotino
  5. Percorso verso l'estasi
  6. Procedimento dialettico dell'Uno
  7. Influenza gnostica e principio triadico
  8. Apologetica e patristica
  9. Tertulliano e la fede
  10. Obiettivi della patristica
  11. Origene e il libero arbitrio

Riflessioni sull'unità e molteplicità

Plotino parte da una riflessione sulle nozioni di unità e molteplicità. A tutti i livelli dell’essere, la vita e lo sviluppo degli enti sono possibili solo se ne viene conservata l’unità. La realtà e la molteplicità sarebbero impensabili senza di questa. L’unità esiste in ogni ente: gli esseri minori hanno in sé meno unità, mentre gli esseri maggiori ne hanno di più. Eppure, anche risalendo al vertice di qualunque gerarchia non si troverà mai l’Uno, l’unità in sé stessa: infatti, anche la più astratta delle nozioni prevede sempre un contrario, perfino l’idea di essere. La conclusione del filosofo è che bisogna ammettere l’esistenza di un’Unità che sia da una parte fondamento di tutto ciò che esiste, ma, dall’altra, trascenda ogni essere, sia cioè al di là di tutto, perfino più primigenia della nozione di “essere”. Questa fonte originaria di unità è ciò che spesso viene chiamato Dio.

Critica al creazionismo cristiano

Plotino si distaccò fortemente dal pensiero creazionista cristiano per due motivi:

1) il creazionismo rende responsabile Dio del male;

2) attribuendo a Dio qualità prettamente umane come la volontà e l’amore, il

creazionismo cristiano denuncia una visione del divino non sufficientemente

trascendente.

Emanazione e ipostasi

Secondo Plotino il mondo non è stato creato da Dio: il mondo è derivato da Dio per emanazione, ossia attraverso un processo automatico ed inconsapevole per cui una realtà scaturisce da un’altra per sovrabbondanza. La produzione dell’universo a partire da Dio non può essere un piano dettato dalla ragione o dall’amore, sentimenti umani non predicabili a Dio. Il mondo non deriva dalla volontà di Dio, ma dalla sua sostanza, ossia come conseguenza della sovrabbondanza di essere; il processo di emanazione in ogni caso non provoca la diminuzione di Uno. Un’idea perfetta della divinità prevede la sua assoluta trascendenza: nulla si può dire di Dio se non che è Uno e Bene.

Dall’Uno, la prima sostanza o “ipostasi”, scaturiscono altre due ipostasi, l’Intelletto e l’Anima. In ogni processo emanativo vi è una perdita di perfezione: ogni ipostasi generata è inferiore all’ipostasi generante (esempio: il calore ha sempre temperatura inferiore al fuoco che lo genera). Nella seconda ipostasi, l’Intelletto, è contenuto tutto il pensiero:

1) tutti i pensieri già pensati dall’umanità nel corso della storia;

2) tutti i possibili pensieri che saranno pensati nel futuro.

Plotino considera l’Intelletto come il mondo degli archetipi, i modelli da cui derivano tutte le cose sensibili, come copie. La terza ipostasi, l’Anima, è ciò che dà movimento ed energia, ciò che regola tutti i processi vitali. L’Anima da una parte guarda verso l’alto e riesce a pensare le idee; dall’altra guarda verso il basso, rivolgendosi verso la sensibilità. Esiste anche un’Anima del mondo, su cui si regge la vitalità dell’universo.

Materia e tempo secondo Plotino

Secondo Plotino la materia non ha esistenza, è non-essere. Questa è la conseguenza del principio secondo cui la realtà procede da Dio. Infatti da Dio non può derivare che spiritualità e non certo materia. La materia è una sostanza puramente passiva; troppo lontana dall’Uno per essere soggetto di contemplazione, essa esiste solo come oggetto di contemplazione, causa di malvagità e debolezza per l’anima.

In secondo luogo l’Uno non può essere pensato nel tempo, perché ogni scansione temporale implicherebbe un “prima” e un “dopo”. L’unica dimensione temporale è la simultaneità, condizione in cui tutto è attualmente presente. Ma come gli archetipi sono trasformati dall’Anima in immagini, cioè forme molteplici di corpi specifici, così la simultaneità è trasformata in sequenza, dando origine al tempo.

Percorso verso l'estasi

L’uomo diviso fra spirito e corpo ha due possibili scelte: o cadere nella totale materialità o ripercorrere le sue origini, fino a tornare all’Uno. Questo è possibile in 5 passaggi:

1) il rispetto dei doveri sociali;

2) la contemplazione della bellezza e la fruizione dell’arte;

3) l’amore

4) l’amore per la sapienza e la pratica della filosofia;

5) il superamento di ogni dimensione razionale e il raggiungimento dell’estasi.

L’esasti è una condizione di assoluta perfezione spirituale: uno stato di immedesimazione dell’anima con Dio che può essere raggiunto soltanto da persone eccezionali. Affinchè l’individualità possa svanire nella conoscenza intuitiva del Tutto, è necessario che l’anima sia sospinta fuori dal corpo dall’amore per Dio.

Procedimento dialettico dell'Uno

Il procedimento dialettico dell’Uno:

1) la permanenza indica la perfetta immutabilità dell’Uno;

2) la processione è il momento in cui gli esseri vengono emanati dal principio pur senza

diminuirlo in alcun modo;

3) la conversione è il momento del ritorno, la fase in cui ogni essere tende a ritornare alla

fonte originaria.

Influenza gnostica e principio triadico

Influenzati dalle teorie di Plotino, gli gnostici pongono al centro della loro ricerca la conoscenza, che concepiscono come un’illuminazione, una specie di estasi conoscitiva riservata a pochi eletti.

Sviluppa il principio triadico elaborato da Plotino. Sostiene che ogni processo fisico o spirituale si attua in tre momenti:

1) il permanere della causa in se stessa;

2) il procedere dell’essere che da essa deriva;

3) il ritorno dell’essere alla causa originaria.

Apologetica e patristica

Apologetica e Patristica

La patristica ha come obiettivo la difesa della cristianità dagli attacchi dei pagani e degli eretici. In secondo luogo i Padri della Chiesa cercano di sostenere le fondamentali verità della fede.

Tertulliano e la fede

Tertulliano (“Credo quia absurdum”)

Tertulliano propugna un distacco netto dalla cultura pagana, delle cui pratiche religiose sottolinea la natura superstiziosa, incompatibile con il modello etico proposto da Gesù. Tertulliano afferma che bisogna credere per fede tutto ciò che alla luce della ragione appare assurdo e illogico. Non c’è bisogno della filosofia, che predispone alla superbia intellettuale, ma della semplicità degli umili predicata da Gesù.

Obiettivi della patristica

Patristica

L’Apologetica ne è solo la prima fase e Patristica è il termine che descrive la riflessione generale cristiana prima della nascita della Scolastica. I maggiori esponenti sono Ambrogio, Girolamo, Agostino, Boezio e Origene. Gli obiettivi della Patristica sono:

1) elaborare una dottrina teologica dogmatica;

2) combattere le tendenze eretiche;

3) misurarsi con le filosofie pagane, per meglio distinguere il messaggio cristiano.

Origene e il libero arbitrio

Origene

Secondo Origene le anime di tutti gli esseri provengono da un mondo preesistente per volontà divina. Dotate di libero arbitrio tali creature decisero di allontanarsi da Dio, in misura maggiore per i Diavoli, minore per gli angeli, intermedia per gli uomini, la cui condanna consistette nell’incarcerazione in un corpo umano.

Domande da interrogazione

  1. Qual è la concezione di Plotino sull'unità e la molteplicità?
  2. Plotino ritiene che l'unità sia fondamentale a tutti i livelli dell'essere e che la realtà e la molteplicità siano impensabili senza di essa. L'unità esiste in ogni ente, ma l'Uno trascende ogni essere ed è la fonte originaria di unità, spesso identificata con Dio.

  3. Come si differenzia la visione di Plotino da quella del creazionismo cristiano?
  4. Plotino si distacca dal creazionismo cristiano perché non attribuisce a Dio la responsabilità del male e non gli attribuisce qualità umane come la volontà e l'amore. Per Plotino, il mondo deriva da Dio per emanazione, non per creazione volontaria.

  5. Quali sono le tre ipostasi secondo Plotino e come si relazionano tra loro?
  6. Le tre ipostasi sono l'Uno, l'Intelletto e l'Anima. L'Intelletto e l'Anima scaturiscono dall'Uno, con una perdita di perfezione ad ogni emanazione. L'Intelletto contiene tutti i pensieri e archetipi, mentre l'Anima dà movimento ed energia.

  7. Qual è il percorso che l'uomo deve seguire per tornare all'Uno secondo Plotino?
  8. L'uomo deve seguire un percorso in cinque passaggi: rispetto dei doveri sociali, contemplazione della bellezza, amore, amore per la sapienza e pratica della filosofia, e superamento della dimensione razionale per raggiungere l'estasi.

  9. Come si differenzia la visione di Proclo rispetto a quella di Plotino?
  10. Proclo sviluppa il principio triadico di Plotino, sostenendo che ogni processo si attua in tre momenti: permanenza della causa in se stessa, procedere dell'essere derivato, e ritorno dell'essere alla causa originaria.

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