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Concetti Chiave

  • Massimo il Confessore integra differenti tradizioni patristiche in una visione coerente, con originalità, specialmente riguardo all'idea dell'Uomo.
  • Propone una visione unitaria dell'essere umano, composto indissociabilmente da corpo e anima, con il νοῦς come punto di incontro con la grazia di Dio.
  • Critica le teorie sulla preesistenza delle anime e dei corpi, sostenendo la simultanea esistenza di entrambi.
  • Nonostante la localizzazione dell'immagine divina nel νοῦς, non esclude il corpo dalla manifestazione divina nell'uomo.
  • Nella Mystagogie, paragona la struttura della Chiesa alla natura umana, con una gerarchizzazione progressiva di corpo, anima e νοῦς.

Indice

  1. Massimo il Confessore e la tradizione patristica
  2. La visione unitaria dell'uomo
  3. L'immagine divina nell'uomo

Massimo il Confessore e la tradizione patristica

Massimo il Confessore (580-662) è un filosofo che ha realizzato su molti temi una integrazione di differenti istanze della Tradizione patristica che lo precede, in una struttura coerente e sintetica, che comunque ha punte di originalità notevoli. Questo vale in particolare per la visione dell’Uomo.

La visione unitaria dell'uomo

Cominciamo per sottolineare che noi osserviamo in Massimo una visione unitaria dell'essere umano composto indissociabile mente di un corpo e di un animo, animo nel quale lo spirito intelletto (νοῦς) ha un ruolo privilegiato quello del luogo di incontro tra l'uomo e la grazia di Dio. Criticando sia quelli che ritenevano la preesistenza dei corpi e sia quelli che ritenevano la preesistenza delle anime, Massimo afferma chiaramente la venuta simultanea all'esistenza dell'anima e del corpo.

L'immagine divina nell'uomo

Eppure, contrariamente a quanto ci si potrebbe aspettare, egli collega l'immagine divina nell'uomo, non a tutta la sua natura, ma al νοῦς. In realtà, riguardando i testi dei padri si constata che localizzando l'immagine divina nell'animo umano e più precisamente nel Nous, il Confessore non esclude il corpo. Nella Mystagogie, a partire da una comparazione tra legge e tra i due elementi della struttura della Chiesa e le due dimensioni dell'uomo che sono il corpo e l'anima, egli afferma che la Chiesa è un'immagine una somiglianza dell'uomo come è fatto a Immagine di Dio. Per lui c’è una gerarchizzazione progressiva delle componenti della natura umana (corpo, anima e spirito (νοῦς), come si osserva nella architettura della chiesa dove c’è una progressione dalla nave passando per il santuario per arrivare all’altare. Proprio come l'altare appartiene al santuario così il νοῦς è parte dell'anima. Così come l'altare è al centro del santuario luogo di "contatto" dove Dio ci viene incontro,così il νοῦς è il luogo dell'anima, dove Dio viene per rendersi presente e irradiare la natura umana anche nella sua dimensione corporea.

Domande da interrogazione

  1. Qual è la visione di Massimo il Confessore sull'essere umano?
  2. Massimo il Confessore vede l'essere umano come un'unità indissociabile di corpo e animo, con lo spirito intelletto (νοῦς) come luogo d'incontro tra l'uomo e la grazia di Dio.

  3. Come Massimo il Confessore interpreta l'immagine divina nell'uomo?
  4. Massimo collega l'immagine divina non a tutta la natura umana, ma specificamente al νοῦς, pur non escludendo il corpo, riflettendo una gerarchizzazione delle componenti umane.

  5. Qual è la relazione tra la struttura della Chiesa e la natura umana secondo Massimo?
  6. Massimo paragona la struttura della Chiesa alla natura umana, con una progressione gerarchica che riflette il corpo, l'anima e lo spirito (νοῦς), simile alla progressione dalla nave al santuario fino all'altare.

Domande e risposte

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