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Concetti Chiave

  • La filosofia greca presenta un'antropologia dualistica, valorizzando l'anima più del corpo, contrastando con la visione unitaria della Bibbia.
  • L'influenza della cultura greca sul cristianesimo nascente fu significativa, specialmente tra i Padri d'Alessandria, ma parlare di ellenizzazione è considerato esagerato.
  • Ricercatori come Martin Hengel e Marguerite Harl sottolineano che il contatto con la filosofia greca non alterò profondamente le nozioni teologiche del giudaismo.
  • La traduzione delle Scritture in greco avrebbe giudaizzato il linguaggio comune più di quanto abbia ellenizzato il giudaismo stesso.
  • La visione greca potrebbe aver contribuito a perfezionare l'interpretazione della visione biblica dell'uomo, secondo la teoria dei semi del Verbo di Giustino.

Visione dell’Uomo nella Filosofia Greca

Nella filosofia greca noi siamo agli antipodi della visione unitaria dell’uomo incontrata nella Bibbia. Ci si può interrogare sulle ripercussioni di questa antropologia fortemente dualistica che valorizza l’anima a detrimento del corpo sul giudaismo alessandrino. All’epoca dei Padri e del cristianesimo nascente, l’influenza della cultura greca era pregnante. Occorre prestare attenzione a questa influenza del cristianesimo sulla prima tradizione giudeo cristiana.

Si è parlato molto di ellenizzazione del giudaismo e poi di ellenizzazione del cristianesimo, e in particolare dei Padri d’Alessandria come Clemente (~150-~215) e Origene (~185-~251). Alcuni ricercatori, come Martin Hengel o Marguerite Harl, hanno mostratoche in realtà parlare in questi termini è esagerato. L’uso della lingua greca nella LXX o il contatto con la filosofia greca, non ha modificato in profondità la religione ebraica. M. Harl ha messo in luce che il lessico greco non ha trasportato meccanicamente le nozioni dell’ellenismo e che le nozioni teologiche proprie al giudaismo non erano affatto cambiate con tale contatto. D. Barthélémy, altro grande specialista della LXX, dichiara : « La traduction des Écritures en grec judaïsa la koinè encore plus qu’elle n’hellénisa le judaïsme. Elle chargea des mots jusque-là profanes et païens de résonances typiquement israélites ». Si può dire che c’è un’influenza ma parlare di ellenizzazione è eccessivo. Ciononostante resta che i Padri della Chiesa, in particolare in Oriente, non possono non essere in qualche modo segnati dalla visione greca, da secoli di cultura. La questione è sapere come e in che misura, la loro visione visione dell'uomo, quella dei greci, ha influenzato, quella Biblica fondata sulla Rivelazione. Poi, sull'orizzonte della teoria dei semi del Verbo di Giustino,universalmente accolta da tutti i Padri, è lecito chiedersi se la visione greca dell'uomo non ha permesso di perfezionare, di affinare, l’interpretazione della visione biblica dell'uomo.

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