Concetti Chiave
- Massimo non associa il corpo all'immagine di Dio allo stesso livello dell'anima, ma come mediatore per rivelare l'immagine divina attraverso il νοῦς.
- Il νοῦς è visto come l'immagine di Dio non per la sua essenza, ma per la sua capacità di far operare la grazia divina nell'uomo.
- La grazia divina agisce nel νοῦς, che governa il corpo tramite il controllo delle potenze dell'anima.
- Massimo percepisce l'immagine di Dio in modo relazionale e dinamico, riflettendo la mediazione della grazia tramite il νοῦς.
- I Cappadoci collegano l'immagine del corpo a quella divina nell'uomo attraverso l'anima, simile alla prospettiva di Massimo.
Immagine
Ora la domanda è per quale qualità il corpo è associato alla dimensione dell'immagine. È, come nella tradizione Ireneo-antiochena, allo stesso titolo dell’anima, nel quadro dell'intero composto umano ? In realtà, Massimo non associa il corpo all’immagine di Dio, sotto l'intero composto umano, allo stesso livello come l'anima. L’Associa perché permette all'anima di rivelare l'immagine di Dio nell'uomo, attraverso la funzione mediatrice di νοῦς.
Infatti, è attraverso quest'ultima che la grazia deificante può essere distribuita su tutta la natura umana compresa la sua dimensione corporea. Questa connessione tra immagine di Dio e la funzione di mediazione della Grazia attraverso il νοῦς manifesta così la comprensione relazionale e dinamica del concetto di immagine in Massimo. Il νοῦς è quindi descritto come l'immagine di Dio nell'uomo, non per quello che è, ma ciò in quanto permette alla grazia di Dio di operare attraverso di lui : la deificazione dell'uomo tutto intera (l’uomo come metaxù cf. ancora l’immagine Platonica di Eros nella lettura di Gabellieri : filosofia della mediazione). La grazia divina che agisce nel νοῦς, può collaborare con esso, e si rivela nella capacità di quest’ultimo di governare il corpo attraverso il dominio delle potenze dell'anima. Qui troviamo un'intuizione dell’esegesi di Filone : « Le rôle que joue le guide suprême dans tout l'univers, l'intellect humain (νοῦς) paraît le jouer dans l'homme » ; Ancora più forte che a Filone, è il riferimento ai Cappadoci. Questi ultimi, infatti, associano l’immagine del il corpo all’immagine di Dio nell'uomo attraverso la mediazione dell'anima. In effetti Massimo non associa il all’immagine di Dio a titolo della totalità del composto umano e dunque allo stesso livello dell’Anima. Egli l’associa perchè permette all’anima di rivelarsi Immagine di Dio nell’uomo attraverso la funzione mediatrice del νοῦς. In effetti, è attraverso questo ultimo che la Grazia deificante può espandersi sull’insieme della natura umana compresa la sua dimensione corporale. Questo legame tra l’immagine di Dio e la funzione della mediazione della Grazia propria al νοῦς manifesta bene la comprensione relazionale e dinamica della nozione di immagine per Massimo. Il νοῦς si trova a volte qualificato come Immagine di Dio nell’uomo, non in ciò che è ma in ciò che permette alla Grazie divina di operare attraverso Lui : la divinizzazione dell’Uomo tutto intero.Domande da interrogazione
- Qual è il ruolo del νοῦς nell'immagine di Dio secondo Massimo?
- Come si relaziona il corpo all'immagine di Dio secondo Massimo?
- In che modo la grazia deificante si distribuisce sulla natura umana?
Il νοῦς è descritto come l'immagine di Dio nell'uomo perché permette alla grazia divina di operare attraverso di esso, facilitando la deificazione dell'intero uomo.
Massimo non associa il corpo all'immagine di Dio allo stesso livello dell'anima, ma lo considera un mezzo attraverso cui l'anima può rivelare l'immagine di Dio, grazie alla funzione mediatrice del νοῦς.
La grazia deificante si distribuisce sulla natura umana attraverso il νοῦς, che funge da mediatore, permettendo alla grazia di espandersi su tutta la natura umana, inclusa la dimensione corporea.