Concetti Chiave
- Etienne de la Boétie, nato nel 1530 a Sarlat, è noto per il suo trattato "Discorso sulla servitù volontaria" scritto a 22 anni, che critica la monarchia e promuove la libertà.
- Il suo "Discorso" sostiene che i tiranni mantengono il potere attraverso il consenso dei sudditi, non con la forza, e propone la disobbedienza civile come mezzo per liberarsi.
- Boétie evidenzia la tendenza umana alla servitù, favorita dal tiranno, e avverte che l'abitudine può ridurre la coscienza e la cultura del popolo.
- Esplora la differenza tra lo spirito servile e la tendenza alla libertà, affermando che la libertà è un diritto naturale e gli uomini dovrebbero restare liberi.
- Sottolinea l'importanza dell'uguaglianza e dell'amicizia come legami tra uomini, considerando l'amicizia basata sul riconoscimento reciproco dei diritti.
Indice
Infanzia e carriera di Etienne
Etienne de la Boétie nacque nel 1530 a Sarlat. Rimasto orfano viene cresciuto dallo zio. Si laurea in giurisprudenza e subito dopo diventa consigliere del Parlamento di Bordeaux. Tre anni dopo l’accesso a questa pratica il suo migliore amico Michel de la Montaigne diventerà anch’egli consigliere. Etienne è cattolico e viene inviato come pacificatore in diversi incontri con i calvinisti poiché è a favore della pace e della tolleranza.
Il "Discorso sulla servitù volontaria"
Egli scrive un trattato di 50 pagine che si chiama “Discorso sulla servitù volontaria”, a soli 22 anni. Si tratta di una raccolta di scritti antimonarchici, pubblicati dopo la sua morte, noti come “Contr’uno” (contro il monarca). Lo scopo di quest’opera è quello di portare ad una libertà vera, concreta, e liberare gli uomini (schiavi) non solo dalle loro catene ma anche dalla loro mente. Il “Discorso” sostiene che i tiranni detengono il potere perché sono i sudditi a concederglielo e che per essere schiavi non sono necessarie le catene. Afferma inoltre che la libertà originaria sarebbe stata abbandonata dalla società, la quale avrebbe preferito la servitù del cortigiano alla libertà dell’uomo libero.
Concetti di servitù e libertà
Per liberarsi di un tiranno Inoltre la base di questa servitù volontaria è un concetto razionale: l’uomo ha la tendenza alla servitù (vizio) che viene poi coltivata dal tiranno. Può diventare tale o con la forza o per eredità o tramite il consenso. Etienne diceva che abituarsi a qualcosa è terribile perché si diventa assuefatto da una cosa finché non ci si ritrova in catene. Affermava, inoltre, che il popolo abbrutito è meno coscienzioso, infatti, tramite l’abitudine, si abbassa il livello di coscienza e si infiacchisce lo spirito degli uomini (diminuzione della cultura). Il consenso del popolo si ottiene tramite la divinizzazione del tiranno o tramite l’atomismo sociale, cioè cercando di evitare le aggregazioni. Infatti quando le persone parlano insieme si può sviluppare una criticità.
Uguaglianza e amicizia secondo Boétie
Un altro tema importante di Etienne è la differenza tra lo spirito servile (vizio) e la tendenza alla libertà; l’uomo ha questo vizio ma può essere redento. L’uomo infatti, inizialmente nasce libero poi però diventa schiavo (tramite l’educazione ecc.) ma la vera tendenza dell’uomo è la libertà; questa è un diritto naturale e gli uomini dovrebbero restare liberi. Il suo è un pensiero molto originale perché si sviluppa nel ‘500 che è un secolo di schiavitù. Boétie afferma inoltre che l’uguaglianza caratterizza tutti gli uomini e che l’amicizia è il legame che deve unire più uomini: un uomo ci è amico quando gli riconosciamo i nostri stessi diritti.
Domande da interrogazione
- Qual è il tema principale del "Discorso sulla servitù volontaria" di Etienne de la Boétie?
- Come Etienne de la Boétie suggerisce di liberarsi di un tiranno?
- Qual è la visione di Etienne de la Boétie sulla natura umana riguardo alla libertà e alla servitù?
- Qual è il ruolo dell'amicizia secondo Etienne de la Boétie?
Il tema principale è la critica alla monarchia e alla servitù volontaria, sostenendo che i tiranni detengono il potere perché i sudditi glielo concedono, e che la libertà originaria è stata abbandonata dalla società.
Etienne suggerisce la disobbedienza civile, come non obbedire agli ordini, scioperare, non collaborare e non seguire leggi ingiuste, poiché il potere del sovrano risiede nel consenso dei sudditi.
Etienne crede che l'uomo nasca libero ma diventi schiavo attraverso l'educazione e l'abitudine, tuttavia, la vera tendenza dell'uomo è verso la libertà, che è un diritto naturale.
L'amicizia è vista come un legame che deve unire gli uomini, basato sull'uguaglianza e sul riconoscimento reciproco dei diritti, caratterizzando tutti gli uomini.