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Concetti Chiave

  • Sant'Agostino unisce teologia e filosofia, cercando Dio e l'anima attraverso la fede e la ragione, che si potenziano a vicenda.
  • La verità, immutabile e perfetta, è illuminata da Dio e risiede nell'uomo, che deve ritornare in sé per comprenderla.
  • L'uomo, creato a immagine di Dio, possiede memoria, intelligenza e amore, che rispecchiano la Trinità.
  • Il peccato è visto come una defezione dal giusto, mentre il male è considerato una mancanza di bene.
  • Nel suo lavoro "La città di Dio", Agostino esplora i regni terreni e divini, sottolineando la scelta umana tra spiritualità e materialità.

Indice

  1. La ricerca di Dio e dell'anima
  2. Fede e ragione secondo Agostino
  3. La verità e l'illuminazione divina
  4. L'uomo e la somiglianza divina
  5. Il peccato e la creazione divina
  6. Il problema del male
  7. La città di Dio e i due regni

La ricerca di Dio e dell'anima

Agostino è il primo filosofo che fa della teologia il problema dell’uomo. Il Santo infatti ha come scopo principale quello di conoscere Dio e l’anima, che richiedono comunque una sola indagine.

Fede e ragione secondo Agostino

Egli per riuscire a rispondere a questa ricerca si distacca dal fideismo, che crede che la fede escluda la ragione, e dal razionalismo, secondo cui la ragione esclude la fede. Egli anzi ritiene che la fede potenzi la ragione e viceversa, esplicando il suo pensiero nella duplice frase: credere ut intelligas, intellige ut credas. Agostino sostiene contro lo scetticismo che non si può dubitare di tutto, in quanto già il fatto che stiamo dubitando indica che esistiamo e l'esistenza è una verità imprendiscibile su cui non si può dubitare.

La verità e l'illuminazione divina

Tuttavia l’uomo pur vivendo nella verità, che è immutabile e perfetta, percepisce la verità di questo mondo come per natura mutevole ed imperfetto; quindi egli ritiene che per conoscere la mente umana debba essere illuminata da Dio, che ci dona i criteri immutabili del giudizio, che non possiamo trarre dai sensi. Per riuscire a comprendere la verità bisogna poi essere in se stessi, ritornare in se stessi, in quanto la verità non sta nelle cose, ma nell’uomo che le giudica. La verità è Dio: questo è il principio fondamentale della teologia agostiniana. Dio E' Verità, Amore ed Essere Vero. E’ ciò che dobbiamo cercare attraverso la sua Trinità ed attraverso la ricerca dentro noi, attraverso lo studio, il ritorno al nostro io interiore, alla nostra coscienza.

L'uomo e la somiglianza divina

La possibilità di amare, cercare e trovare Dio è insita nell’uomo in quanto è in piccolo ciò che Dio è in grande,è cioè stato creato ad immagine e somiglianza della divinità. Infatti l’uomo è, conosce ed ama,proprio come Dio è Essere, Intelligenza ed Amore. Insomma l’essere ha tre facoltà, che riproducono altrettanti aspetti di Dio: la memoria, l’intelligenza e l’amore, che rispecchiano rispettivamente Padre, Figlio e Spirito Santo.

Il peccato e la creazione divina

L’uomo dunque può arrivare a Dio, riuscendo a trasformarsi da uomo vecchio in uomo nuovo, dedito alla spiritualità. Egli può quindi vivere secondo Dio o meno, e proprio quando rinuncia a seguire Dio pecca. Il peccato quindi non è altro che defezione, mancanza all’adempimento del giusto. In quanto Essere Dio ha creato tutto ed attraverso la Parola,che è il figlio che ha in sé le idee, ossia le forme delle cose. Dio regola e ordina tutto attraverso le ragioni seminali. Dio, col creare il mondo, ha creato anche il tempo, che viene misurato dall’anima e che è presente del tempo che fu e presente del futuro che sarà. Non si può di certo misurare il passato, che non c’è più, o il futuro, che ancora deve esserci, ma di certo abbiamo nell’anima la memoria del passato, l’attesa del futuro e l’attenzione per il presente.

Il problema del male

Uno dei più gravi problemi che si pose questo autore fu quello dell’esistenza o meno del male. Egli giunse alla conclusione, che essendo il bene l’essere, il male non poteva sussistere metafisicamente, e quindi non poteva essere altro che mancanza di bene, deficienza di bene. Vedeva poi due tipi di mele, quello fisico o naturale, che non esiste, poiché fa parte di una totalità che di per se è bene ed è conseguenza giusta del peccato originale, e il male morale che è dovuto al peccato, che preferisce a dio un qualcosa di inferiore.

La città di Dio e i due regni

Agostino scrisse poi una grande opera, La città di Dio, volta a rafforzare il Cristianesimo. Egli infatti proclamava l’esistenza di due regni, quello della carne e quello dello spirito, quello terreno e quello divino. Non esistono divisioni nette tra i due mondi, in quanto sono uniti insieme, poiché solo all’uomo spetta la decisione di appartenere ad una o ad un’altra città.

Domande da interrogazione

  1. Qual è l'obiettivo principale di Sant'Agostino nella sua filosofia?
  2. L'obiettivo principale di Sant'Agostino è conoscere Dio e l'anima, un'indagine che richiede l'integrazione di fede e ragione.

  3. Come Sant'Agostino vede il rapporto tra fede e ragione?
  4. Sant'Agostino ritiene che la fede potenzi la ragione e viceversa, esprimendo il suo pensiero con la frase "credere ut intelligas, intellige ut credas".

  5. Qual è la concezione di Sant'Agostino riguardo alla verità?
  6. Sant'Agostino crede che la verità sia immutabile e perfetta, e che risieda in Dio. L'uomo deve cercare la verità dentro di sé, poiché la verità non sta nelle cose ma nell'uomo che le giudica.

  7. Come Sant'Agostino spiega l'esistenza del male?
  8. Sant'Agostino conclude che il male non esiste metafisicamente, ma è una mancanza di bene. Distingue tra male fisico, parte di una totalità buona, e male morale, dovuto al peccato.

  9. Cosa rappresenta "La città di Dio" secondo Sant'Agostino?
  10. "La città di Dio" rappresenta due regni, quello della carne e dello spirito, terreno e divino, uniti insieme, con l'uomo che sceglie a quale appartenere.

Domande e risposte

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