Fabrizio Del Dongo
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Concetti Chiave

  • La città di Dio di Agostino risponde al timore dei Cristiani post-sacco di Roma, sostenendo la superiorità spirituale del Cristianesimo rispetto al paganesimo.
  • Agostino propone una dualità tra "città terrena" e "città di Dio", rappresentando il conflitto tra cupidigia e carità, senza un chiaro confine tra le due.
  • La storia umana è suddivisa da Agostino in periodi che riflettono il progresso spirituale, culminando nella vittoria della Grazia divina sui beni mondani.
  • Agostino critica le virtù romane come apparenti, sostenendo che la vera virtù è inseparabile dalla presenza di Cristo e che Roma è una nuova Babilonia.
  • Pur apprezzando Platone per il riconoscimento dell'unità di Dio, Agostino critica la filosofia pagana per non aver indicato la via verso la città di Dio, l'incarnazione del Verbo.

Una delle opere fondamentali di Agostino à La città di Dio, composta fra il 413 e il 426. Nel 410 il sacco di Roma da parte dei Goti, comandati da Alarico conferma che la forza e la sicurezza dell’ Impero romano erano legate alla religione pagana, mentre il Cristianesimo portava alla debolezza e alla progressiva scomparsa dell’esistente. Per far fronte a tale sentimento di paura dei Cristiani di essere sommersi dai fatti, Agostino scrive La città di Dio.

Indice

  1. La lotta tra due città
  2. Epoche storiche secondo Agostino
  3. Il declino di Roma e la Provvidenza
  4. Agostino e la filosofia pagana

La lotta tra due città

Egli afferma che nella vita, l’uomo è dominato da un’alternativa: vivere secondo i dettami della carne o vivere secondo i dettami dello spirito. E la stessa alternativa si ritrova lungo il corso della storia E’ come se esistesse una lotta fra due città: la città della carne e la città dello spirito, la città terrena e la città del demonio, la società dei cattivi e la città di Dio che corrisponde alla comunità dei giusti. Queste due città non si dividono mai in modo netto il loro campo di azione e nessun periodo storico è dominato esclusivamente dall’una o dall’altra. Questo avviene perché dipendono esclusivamente da ciò che ogni singolo uomo decide di essere. I cittadini della città terrena sono dominati dalla cupidigia, mentre quelli della città celeste praticano lo spirito di carità e rispettano serenamente i doveri imposti dalla società. Nessun segno esteriore distingue queste due città ed ogni individuo può capire a quale di esse appartiene soltanto se interroga se stesso anche perché l’intreccio fra le due città è inestricabile e di difficile comprensione.

Epoche storiche secondo Agostino

Sulla base del suo schema teologico, Agostino individua alcune epoche e periodi della storia:

1. da Adamo al diluvio universale

2. da Noè ad Abramo

3. da Abramo a Davide

4. da Davide alla cattività babilonese

5. dalla cattività babilonese alla nascita di Gesù Cristo

6. dalla nascita di Cristo alla fine del mondo

Secondo i gradi del progresso spirituale, Agostino divide la storia dell’umanità in tre periodi:

1. Il periodo in cui gli uomini vivono senza alcuna legge in cui non è presente la lotta contro i beni del mondo

2. Il periodo in cui gli uomini vivono sotto la legge, combattono contro i beni del mondo e da questa lotto escono vinti

3. Il periodo in cui gli uomini sono dominati dalla Grazia divina, combattono contro i beni del mondo e ne escono vittoriosi

Il declino di Roma e la Provvidenza

Romolo che richiama il fratricidio di Caino da cui è nata la città terrena. Egli considera Roma come la Babilonia dell’Occidente: alle sue origini troviamo il fratricidio di Romolo che rispecchia il fratricidio di Caino che sta alla base della città terrena. Le tanto decantate virtù romane in realtà sono soltanto apparenti perché non può esistere una virtù senza la presenza di Gesù Cristo. Di conseguenza, il concetto secondo cui il declino e le sventure che hanno interessato Roma nel Basso Impero non sono causate dall’abbandono del culto delle tradizionali divinità pagane, anche perché i mali fisici e morali a Roma sono sempre esistiti anche quando il Cristianesimo non esisteva ancora. La stessa costruzione dell’Impero non è stata voluta dai falsi dei pagani, bensì da un disegno della Provvidenza.

Agostino e la filosofia pagana

Nel libro VIII del De civitati Dei, Agostino prende in esame la filosofia pagana. Fra tutti i filosi pagani, egli nutre stima per Platone perché ha riconosciuto la spiritualità e l’unità di Dio, anche se, come tanti altri, ha ammesso il culto delle divinità pagane. Prova stima anche per Plotino anche se ne suoi confronti egli ha delle riserve perché non ha insegnato che il Verbo si è incarnato. Per Agostino, i filosofi antichi hanno senz’altro il merito di aver intravisto la città di Dio, ma purtroppo non hanno saputo indicare all’uomo la via per raggiungerla che è costituita dall’incarnazione del Verbo.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il contesto storico in cui Agostino scrive "La città di Dio"?
  2. Agostino scrive "La città di Dio" tra il 413 e il 426, in risposta al sacco di Roma del 410 da parte dei Goti, evento che aveva scosso la fiducia dei Cristiani nell'Impero romano e nella loro fede.

  3. Qual è la principale alternativa che Agostino presenta nella vita dell'uomo?
  4. Agostino afferma che l'uomo è dominato da un'alternativa: vivere secondo i dettami della carne o secondo i dettami dello spirito, rappresentando una lotta tra la città terrena e la città di Dio.

  5. Come Agostino suddivide la storia dell'umanità?
  6. Agostino divide la storia dell'umanità in tre periodi basati sul progresso spirituale: senza legge, sotto la legge, e dominati dalla Grazia divina.

  7. Qual è la visione di Agostino sulle virtù romane e il declino di Roma?
  8. Agostino considera le virtù romane apparenti senza Cristo e attribuisce il declino di Roma non all'abbandono delle divinità pagane, ma a un disegno della Provvidenza.

  9. Qual è l'opinione di Agostino sui filosofi pagani come Platone e Plotino?
  10. Agostino stima Platone per aver riconosciuto la spiritualità di Dio, ma critica i filosofi pagani per non aver indicato la via verso la città di Dio, che è l'incarnazione del Verbo.

Domande e risposte

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