Concetti Chiave
- De civitate Dei è un'opera di 22 libri scritta da Agostino per difendere i cristiani dalle accuse di aver causato la caduta di Roma.
- Agostino evidenzia le ingiustizie nella storia romana, come il fratricidio di Romolo e il ratto delle Sabine, attribuendo la rovina ai romani stessi.
- L'opera cita fonti classiche come Sallustio, Cicerone e Virgilio, ma Agostino non è contrario all'impero romano in sé.
- Agostino distingue tra due città bibliche: la città terrena, dominata dall'amore per sé stessi, e la città di Dio, guidata dall'amore per Dio.
- Le due città si mescolano nel mondo e solo al giudizio universale si potranno distinguere chiaramente, dando un senso alla storia.
Opera costituita da 22 libri, e scritta con l’intento apologetico di difendere i cristiani dalle accuse pagane di essere i responsabili della rovina dell’impero romano: il sacco di Roma fu interpretato come la fine del mondo classico.
Indice
Critica alla storia romana
Agostino invece individua nella storia di Roma pagana segni di ingiustizia: i grandi romani per la sete di potere hanno causati atti di sopruso (ad esempio il fratricidio di Romolo, il ratto delle Sabine).
Fonti e riferimenti letterari
Le fonti sono Sallustio, Cicerone, e Virgilio del quale, nel De civitate dei, cita il verso che proclama l’imperium sine fine di Roma (Eneide).
Tuttavia Agostino non è ostile nei confronti dell’istituto dell’impero romano
Dichiarazione d'intenti di Agostino
Nella prefazione dell’opera dichiara di voler compiere un’impresa grande e difficile: non vuole interpretare la storia, ponendo al Centro Roma, ma coinvolgendo universalmente ogni epoca e civiltà.
Le due città contrapposte
Nella storia riconosce due città, prendendo spunto dalle 2 città contrapposte dalla Bibbia (Gerusalemme, città di Dio, e Babilonia, città infernale):
- La città terrena, detta anche del diavolo, è formata da uomini che amano solo se stessi e tendono alla felicità terrena, quindi al benessere temporale, Caino ne è un esempio.
- La città di Dio, è composta da chi come Abele, ama Dio, vuole obbedire a lui, e pensa al mondo ultraterreno.
La città terrena e la città di Dio
Gli abitanti di entrambe le città vogliono la pace, e si contendono il dominio della terra: non è semplice distinguerli perché nello stato come nella chiesa si mescolano, si confondono, e potranno essere riconosciuti solo al momento del giudizio universale.
Solo allora la storia avrà un senso compiuto
Domande da interrogazione
- Qual è l'intento principale dell'opera di Agostino?
- Come Agostino interpreta la storia di Roma?
- Quali sono le due città contrapposte nella visione di Agostino?
L'opera di Agostino è scritta con l'intento apologetico di difendere i cristiani dalle accuse pagane di essere responsabili della rovina dell'impero romano.
Agostino critica la storia di Roma pagana, individuando segni di ingiustizia e atti di sopruso causati dalla sete di potere dei grandi romani.
Agostino riconosce due città contrapposte: la città terrena, formata da uomini che amano solo se stessi, e la città di Dio, composta da chi ama Dio e pensa al mondo ultraterreno.