Stefaniab.
Ominide
2 min. di lettura
Vota 5 / 5

Concetti Chiave

  • De civitate Dei è un'opera di 22 libri scritta da Agostino per difendere i cristiani dalle accuse di aver causato la caduta di Roma.
  • Agostino evidenzia le ingiustizie nella storia romana, come il fratricidio di Romolo e il ratto delle Sabine, attribuendo la rovina ai romani stessi.
  • L'opera cita fonti classiche come Sallustio, Cicerone e Virgilio, ma Agostino non è contrario all'impero romano in sé.
  • Agostino distingue tra due città bibliche: la città terrena, dominata dall'amore per sé stessi, e la città di Dio, guidata dall'amore per Dio.
  • Le due città si mescolano nel mondo e solo al giudizio universale si potranno distinguere chiaramente, dando un senso alla storia.

Opera costituita da 22 libri, e scritta con l’intento apologetico di difendere i cristiani dalle accuse pagane di essere i responsabili della rovina dell’impero romano: il sacco di Roma fu interpretato come la fine del mondo classico.

Indice

  1. Critica alla storia romana
  2. Fonti e riferimenti letterari
  3. Dichiarazione d'intenti di Agostino
  4. Le due città contrapposte
  5. La città terrena e la città di Dio

Critica alla storia romana

Agostino invece individua nella storia di Roma pagana segni di ingiustizia: i grandi romani per la sete di potere hanno causati atti di sopruso (ad esempio il fratricidio di Romolo, il ratto delle Sabine).

Fonti e riferimenti letterari

Le fonti sono Sallustio, Cicerone, e Virgilio del quale, nel De civitate dei, cita il verso che proclama l’imperium sine fine di Roma (Eneide).

Tuttavia Agostino non è ostile nei confronti dell’istituto dell’impero romano

Dichiarazione d'intenti di Agostino

Nella prefazione dell’opera dichiara di voler compiere un’impresa grande e difficile: non vuole interpretare la storia, ponendo al Centro Roma, ma coinvolgendo universalmente ogni epoca e civiltà.

Le due città contrapposte

Nella storia riconosce due città, prendendo spunto dalle 2 città contrapposte dalla Bibbia (Gerusalemme, città di Dio, e Babilonia, città infernale):

- La città terrena, detta anche del diavolo, è formata da uomini che amano solo se stessi e tendono alla felicità terrena, quindi al benessere temporale, Caino ne è un esempio.

- La città di Dio, è composta da chi come Abele, ama Dio, vuole obbedire a lui, e pensa al mondo ultraterreno.

La città terrena e la città di Dio

Gli abitanti di entrambe le città vogliono la pace, e si contendono il dominio della terra: non è semplice distinguerli perché nello stato come nella chiesa si mescolano, si confondono, e potranno essere riconosciuti solo al momento del giudizio universale.

Solo allora la storia avrà un senso compiuto

Domande da interrogazione

  1. Qual è l'intento principale dell'opera di Agostino?
  2. L'opera di Agostino è scritta con l'intento apologetico di difendere i cristiani dalle accuse pagane di essere responsabili della rovina dell'impero romano.

  3. Come Agostino interpreta la storia di Roma?
  4. Agostino critica la storia di Roma pagana, individuando segni di ingiustizia e atti di sopruso causati dalla sete di potere dei grandi romani.

  5. Quali sono le due città contrapposte nella visione di Agostino?
  6. Agostino riconosce due città contrapposte: la città terrena, formata da uomini che amano solo se stessi, e la città di Dio, composta da chi ama Dio e pensa al mondo ultraterreno.

Domande e risposte

Hai bisogno di aiuto?
Chiedi alla community