Concetti Chiave
- Abelardo, nato nel 1079 vicino a Nantes, è stato un influente maestro medievale, contribuendo alla fama della scuola di Parigi, che divenne la base della Sorbona.
- Condannato nel Concilio di Soissons nel 1120, le sue teorie sulla SS. Trinità furono criticate, e la sua relazione con Eloisa portò a persecuzioni.
- Abelardo ha sostenuto il diritto della ragione, affermando che la fede deve essere basata su ciò che possiamo comprendere, secondo l'espressione "Intellego ut credam".
- Il suo metodo "sic et non" esamina le opinioni contrastanti dei Padri della Chiesa per risolvere divergenze attraverso la ragione, influenzando la Scolastica.
- Abelardo valorizzava i filosofi pagani, credendo in un accordo fondamentale tra il loro insegnamento e il Cristianesimo, e sostenendo che avessero compreso la Trinità.
Indice
La vita e l'insegnamento di Abelardo
Abelardo è una delle più grandi figure del Medioevo. Nato nel 1079 vicino a Nantes, all’inizio insegnò dialettica in varie parti della Francia e dal 113 in poi fu docente di teologia a Parigi. Come maestro egli ottenne molto successo e fu grazie a lui che la scuola di Parigi diventò famose ed ebbe il primo impulso che starà alla base della Sorbona.
Purtroppo la sua avventura con Eloisa gli procurarono persecuzioni e condanne. La sua teoria a proposito della SS.Trinità fu condannata nel Concilio di Soissons nel 1120. Morì a 63 anni, nel 1142 e fu sepolto nell’oratorio detto il Paracleto, vicino a Nogent-sur-Seine dove aveva insegnato per tanti anni. Accanto a lui, riposa anche Eloisa.Le opere e la storia d'amore con Eloisa
Le sue principali opere sono: Sì e no, Trattato sull’Unità , Trinità divina, Introduzione alla teologia, Teologia cristiana, Etica o Conosci te stesso. Molto importanti sono anche le sue Lettere e quelle di Eloisa, ormai rinchiusa in un convento, con la quale egli ebbe una storia d’amore, la più famosa del Medioevo. Una di queste lettere porta il titolo “!Storia delle mie disgrazie” e costituisce una sorta di autobiografia.
Il diritto della ragione secondo Abelardo
Abelardo è un sostenitore accanito del diritto della ragione. Infatti, egli afferma che possiamo soltanto credere a ciò che possiamo capire, secondo la sua celebre espressione “Intellego ut credam” ed è convinto che, in ogni caso, occorre discutere se dobbiamo avere fede o no. All’autorità dobbiamo credere fintanto che non è stata scoperta la dimostrazione di ciò che essa insegna. La fede diventa inutile quando la ragione ha modo di scoprire la verità da sé. Se non si deve discutere nemmeno su ciò che si deve o non si deve credere, rimarrebbe soltanto la possibilità di prestare fede sia a coloro che dicono il vero che a coloro che sostengono il falso.
Il metodo del "sic et non"
Il suo metodo è definito anche il metodo del “sic et non” e viene presentato nella sua opera Sì e no. In tale scritto, egli raccoglie tutte le opinioni dei Padri della Chiesa e le ordina in modo tale che esse possano costituire una risposta positiva o negativa allo stesso problema. Con questo, Abelardo vuole mostrare la necessità di ricorrere alla ragione per risolvere il contrasto derivato da una divergenza di opinioni. In seguito, questo metodo fu proprio da tutti i pensatori della Scolastica. Esso consiste nello stabilire la quaestio; vengono enunciati gli argomenti addotti a favore e contro la sua risposta positiva e negativa; quindi viene scelta una delle due soluzioni ed infine si confuta la soluzione opposta.
L'accordo tra filosofia pagana e Cristianesimo
Poiché Abelardo dà molto valore alla ricerca, nel suo pensiero egli attribuisce un grande valore ai filosofi pagani. A questo proposito, egli è convinto che fra il loro insegnamento e l’insegnamento del Cristianesimo esista un accordo fondamentale. In particolare, egli sostiene che i filosofi pagani abbiano conosciuto la Trinità. Infatti Platone riconobbe che l’Intelligenza è nata da Dio, che l’Anima del mondo procede da Dio e costituisce la vita e la salvezza del mondo. Dio, l’Intelligenza e l’Anima del mondo costituiscono la SS. Trinità cristiana
Domande da interrogazione
- Chi era Abelardo e quale fu il suo contributo all'educazione medievale?
- Quali furono le conseguenze della relazione di Abelardo con Eloisa?
- Qual è il principio fondamentale del pensiero di Abelardo riguardo alla fede e alla ragione?
- In cosa consiste il metodo del "sic et non" di Abelardo?
- Come vedeva Abelardo il rapporto tra il pensiero dei filosofi pagani e il Cristianesimo?
Abelardo fu una delle figure più importanti del Medioevo, noto per il suo insegnamento di dialettica e teologia in Francia. Contribuì significativamente alla fama della scuola di Parigi, che divenne la base della Sorbona.
La relazione con Eloisa portò ad Abelardo persecuzioni e condanne, influenzando negativamente la sua carriera e vita personale.
Abelardo sosteneva che si può credere solo a ciò che si può comprendere, riassunto nella sua espressione "Intellego ut credam", e che la fede è inutile quando la ragione può scoprire la verità da sola.
Il metodo del "sic et non" consiste nel raccogliere opinioni contrastanti dei Padri della Chiesa su un problema, per poi risolvere il contrasto attraverso la ragione, stabilendo una quaestio e scegliendo una soluzione tra le due proposte.
Abelardo credeva che ci fosse un accordo fondamentale tra l'insegnamento dei filosofi pagani e il Cristianesimo, sostenendo che i filosofi come Platone avessero riconosciuto concetti simili alla Trinità cristiana.