Concetti Chiave
- Sartre respinge le critiche di marxisti e cattolici, difendendo l'esistenzialismo come una filosofia di responsabilità individuale e libertà.
- L'esistenza precede l'essenza: l'uomo crea la propria essenza attraverso le scelte, in assenza di una natura umana predefinita da Dio.
- L'uomo è libero e responsabile, ma anche solo, immerso nel soggettivismo senza alcun sostegno divino o norme esterne.
- L'angoscia deriva dalla responsabilità delle scelte e dall'impossibilità di prevederne le conseguenze, ma l'inazione non è un'opzione.
- Il rigore ottimista di Sartre sottolinea che l'uomo deve essere protagonista delle proprie azioni, senza ricorrere a scuse o illusioni.
Sartre inizia l'opera "L'esistenzialismo è un umanesimo" rispondendo alle critiche mosse alla sua filosofia, sopratutto dai marxisti (sostenevano che la sua filosofia portasse alla non aggregazione degli uomini e che avesse un pensiero troppo disperato che allontanava gli uomini dalla rivoluzione) e dai cattolici (che ritenevano che Sartre non cogliesse gli aspetti più gioiosi della vita e che eliminasse totalmente l'esistenza di Dio), spiegandola.
Indice
Esistenza precede l'essenza
Sartre parte da un concetto fondamentale, cioè che l'esistenza precede l'essenza che è l'opposto alla concezione tradizionale, infatti già da Cartesio si pensava che esistesse una natura umana universale concepita da Dio.
Sartre invece, dichiarandosi appartenente all'esistenzialismo ateo, esclude l'esistenza di Dio e di conseguenza anche la possibilità di una "natura umana pre-esistente": infatti l'uomo non "è" ma si "fa". L'uomo segue un "progetto" con cui traccia il suo avvenire e la sua essenza prendendosi le responsabilità per sé e per gli altri uomini. Gli altri uomini sono lo "specchio".Responsabilità e soggettivismo
L'uomo è dunque responsabile ed è totalmente libero, ma anche totalmente solo, infatti Sartre parla di "soggettivismo": dato che l'uomo non ha niente che lo superi (Cioè Dio) si trova da solo con se stesso e con il proprio affaccendarsi per determinare il proprio futuro, ecco perché soggettivismo, perché tutti sono impegnati a seguire il proprio progetto.
Angoscia e malafede
Dal forte senso di responsabilità da cui l'uomo non può fuggire, scaturisce un forte senso di angoscia perché l'uomo Ë obbligato a fare delle scelte, di cui non può precedere le conseguenze. (Esempio della scelta di Abramo di Kierkegaard)
Gli uomini che si vogliono sottrarre all'angoscia sono quelli che vivono nel'illusione e che ingannano se stessi e questa non è altro che malafede.
Agire senza speranza
Nonostante il senso di angoscia e l'inspiegabilità dell'esistenza non è concepibile la paralisi e l'inattivismo, anzi Sartre credere che a causa della non esistenza di Dio l'uomo non possa fermarsi, debba continuamente reinventarsi senza poter ricorrere a nessuna normativa esterno e a nessun sostegno consolatorio. Per Sartre si deve agire , ma nella consapevolezza che mai niente potrà assicurare gli esiti delle nostre azioni. Per l'uomo, che non ha nessuna sicurezza, l'unica cosa che può essere sicura è proprio l'agire, e l'unica cosa che gli rimane )l'uomo spinto continuamente all'azione). Sartre vede la speranza come elemento di cui l'uomo non deve servirsi per agire ed allo stesso modo l'uomo non deve attribuire i propri insuccessi ad un fattore esterno poiché egli è l'unico fautore delle proprie azione e del proprio essere. E' inutile rifugiarsi nel mondo illusorio di quello che avrebbe potuto verificasi e non si è verificato, poiché la vita dell'uomo è soltanto quella che egli ha saputo vivere.
Rigore ottimista: ritenere sempre l'uomo protagonista delle proprie azioni e scelte, e mai autorizzato a rifugiarsi dietro comodi, ma illusori alibi.
Domande da interrogazione
- Qual è il concetto fondamentale dell'esistenzialismo secondo Sartre?
- Come Sartre descrive la libertà e la responsabilità dell'uomo?
- Qual è il ruolo dell'angoscia nell'esistenzialismo di Sartre?
- Come Sartre vede l'azione e la speranza nell'esistenza umana?
Sartre afferma che "l'esistenza precede l'essenza", contrariamente alla concezione tradizionale che prevede una natura umana universale concepita da Dio.
L'uomo è totalmente libero e responsabile delle proprie azioni e del proprio futuro, ma anche solo, poiché non esiste un'entità superiore come Dio a guidarlo.
L'angoscia deriva dalla responsabilità delle scelte che l'uomo deve fare, senza poter prevedere le conseguenze, e rappresenta una condizione inevitabile dell'esistenza.
Sartre sostiene che l'uomo deve agire senza affidarsi alla speranza o attribuire i propri insuccessi a fattori esterni, poiché è l'unico responsabile delle proprie azioni e del proprio essere.