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Concetti Chiave

  • Massimo Recalcati, psicanalista e scrittore italiano, esplora il concetto di desiderio come forza vitale che dilata gli orizzonti della vita.
  • Il desiderio umano è descritto come un'inquietudine incessante che mira sempre a qualcosa di nuovo, senza mai soddisfarsi completamente.
  • Recalcati sostiene che il desiderio porta a una costante ricerca del nuovo, ma non riesce mai a colmare la mancanza del soggetto.
  • La visione nichilistica del desiderio, secondo l'autore, è alla base del mondo contemporaneo, ma non porta alla vera felicità.
  • La vera felicità, secondo Recalcati, risiede nel desiderare ciò che già si possiede, piuttosto che inseguire incessantemente il nuovo.

L’autore del brano analizzato è lo psicanalista, saggista e scrittore italiano Massimo Recalcati, nato a Milano nel 1959.

Indice

  1. Il desiderio secondo Recalcati
  2. Inquietudine e desiderio
  3. La felicità nel desiderio

Il desiderio secondo Recalcati

Il brano analizzato (l’Apertura del desiderio) è tratto da La forza del desiderio, in cui Recalcati afferma che fino a quando c'è desiderio, c'è vita: il desiderio è in grado di allungare la vita, ne dilata gli orizzonti.

Sintesi del testo con focalizzazione sulle tesi principali:

Inquietudine e desiderio

Massimo Recalcati ritiene che il desiderio umano sia desiderio d’altro: il desiderio porta con sè inquietudine perché non si soddisfa mai di quello che ha, esige sempre altro da quello che possiede. Il desiderio è quindi una spinta verso il nuovo, verso ciò che non si possiede. Ma il nuovo lo si desidera fino a quando non lo si possiede, perché, a quel punto, il desiderio muta. Questa concezione genera un’inquietudine nichilistica: si insegue costantemente il nuovo, si ripone la salvezza nell’altro, ma in realtà il nuovo non è in grado di colmare la mancanza del soggetto perché rilancia sempre il desiderio.

La felicità nel desiderio

Il mondo in cui viviamo è costruito su questa visione nichilistica del desiderio e non c’è felicità in questi termini. La felicità coincide perciò nel desiderare quello che si ha.

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