Concetti Chiave
- Il desiderio e il bisogno sono interconnessi, ma il desiderio ha una dimensione indefinita e complessa rispetto al bisogno chiaro e specifico.
- Desiderare è parte della vita, un motore interno che spinge l'individuo verso una continua ricerca di soddisfazione e felicità.
- Il desiderio è caratterizzato da un'intensità violenta quando si investe in qualcosa che delude, evidenziando la difficoltà di gestione.
- La vera natura del desiderio è una tensione tra la mancanza e la presenza, mirante al compimento e alla felicità, che si intreccia con la verità.
- La felicità non può essere pianificata, ma è il frutto del lavoro e della fatica, rendendo la vita degna di essere vissuta.
Indice
Il nesso tra desiderio e bisogno
Vi è un nesso fra desiderio e bisogno: ogni desiderio in qualche maniera implica un bisogno. Tuttavia l’esperienza del bisogno non copre totalmente l’esperienza del desiderare: difatti, tra il bisogno di qualcosa e la soddisfazione del bisogno, l’uomo sceglierebbe molto probabilmente la soddisfazione del bisogno; mentre non è scontato che fra il desiderio e il suo totale soddisfacimento scelga la soddisfazione del desiderio perché se si dovesse compiere il desiderio, l’uomo non desidererebbe più e quindi il movimento della vita si fermerebbe.
Differenza tra desideri e bisogni
Vi è una differenza sostanziale fra desideri e bisogni: l’uomo può capire facilmente ciò a cui si riferisce un bisogno; è invece molto più difficile capire ciò a cui si riferisce il desiderio perché l’oggetto del desiderio rilancia ogni volta il bisogno. L’oggetto del desiderio è perciò indefinito, tanto che Cartesio lo chiama desiderio infinito.
La natura del desiderio umano
Alla domanda “Cosa desidera l’uomo?” si può però rispondere dicendo che l’uomo desidera tutto nel senso che nulla ci basta mai: è come se ci fosse un magnete in noi che eccita continuamente il nostro bisogno di vivere. Quindi, il desiderare è il bisogno che è la vita. Vivere significa quindi fare i conti con questo bisogno.
La legge del desiderio
La cifra del desiderio non è mai morale. La legge del desiderio è qualcosa che il desiderio porta dentro di sé ed è la soddisfazione. Chi desidera sa cosa lo soddisfa veramente e cosa non lo soddisfa.
Spesso il desiderio ci scuote, è esperienza violenta. La violenza del desiderio nasce però non dal desiderio stesso, ma nasce quando il desiderio investe su qualcosa che lo delude, quando ciò che da cui ci aspettiamo soddisfazione non soddisfa.
L'inquietudine del desiderio
Nonostante il desiderio sia la cosa più propria, è sempre quella che meno si riesce a gestire e ad acquietare. Provoca un’inquietudine nel cuore e nell’intelligenza che ci spinge ma che non riusciamo mai a soddisfare. È quindi altro in noi: è qualcosa che ci sembra mancare, ma al tempo stesso siamo già in rapporto con tale desiderio perché altrimenti non potremmo desiderarlo.
Il compimento del desiderio
Indi per cui il nostro desiderare non è semplicemente il segno di una mancanza ma è la promessa o il richiamo di una presenza e l’uomo si rende conto che è chiamato ad esistere perché ha questa esigenza di compimento. Tale compimento può essere chiamato felicità. Quindi è come se la felicità dicesse quello a cui ultimamente ogni desiderio mira. Il compimento viene talvolta chiamato con un altro nome: verità. In realtà il desiderio della felicità porta in sé il desiderio della verità.
La felicità e il lavoro
L’uomo pensa che ciò che rende la vita veramente degna di essere vissuta è il lavoro, la fatica per poter realizzare la propria felicità; quindi, ogni uomo è chiamato a costruire la propria felicità che è inaspettata, nel senso che non si può programmare felicità.
Domande da interrogazione
- Qual è la relazione tra desiderio e bisogno secondo il testo?
- Perché il desiderio è considerato infinito e indefinito?
- Come si manifesta la violenza del desiderio?
- Qual è il legame tra desiderio, felicità e verità?
Il testo afferma che ogni desiderio implica un bisogno, ma l'esperienza del desiderio va oltre quella del bisogno. Il desiderio è indefinito e continuo, mentre il bisogno è più facilmente identificabile e soddisfacibile.
Il desiderio è considerato infinito e indefinito perché, secondo Cartesio, l'oggetto del desiderio rilancia continuamente il bisogno, e nulla sembra mai bastare all'uomo, creando un movimento perpetuo nella vita.
La violenza del desiderio si manifesta quando il desiderio investe su qualcosa che delude, cioè quando ciò da cui ci si aspetta soddisfazione non soddisfa, provocando un'inquietudine nel cuore e nell'intelligenza.
Il desiderio di felicità porta in sé il desiderio della verità. La felicità è vista come il compimento a cui ogni desiderio mira, e l'uomo è chiamato a costruire la propria felicità attraverso il lavoro e la fatica, poiché non si può programmare la felicità.