Concetti Chiave
- Karl Raimund Popper, uno dei più grandi filosofi della scienza del XX secolo, è noto per la sua critica al marxismo e al neopositivismo, e per il suo sviluppo del principio di falsificazione.
- Popper abbandonò presto il marxismo dopo un incidente nel 1919 che lo spinse a riflettere sulla natura dogmatica di ideologie politiche come il comunismo e il marxismo.
- Il filosofo austriaco è famoso per il suo lavoro "Logica della scoperta scientifica", dove espone il principio di falsificazione come criterio di demarcazione delle teorie scientifiche.
- Nel corso della sua carriera, Popper ha lavorato e insegnato in vari paesi, contribuendo significativamente alla filosofia della scienza e alla difesa della democrazia contro idee totalitarie.
- Popper ha sostenuto che le teorie scientifiche devono essere falsificabili, rifiutando il principio di verificazione del Circolo di Vienna, e promuovendo un approccio critico e aperto alla conoscenza scientifica.
Indice
- Infanzia e formazione di Popper
- Esperienze politiche e disillusione
- Contributi accademici e prime pubblicazioni
- Fuga dall'Austria e nuovi scritti
- Carriera internazionale e riconoscimenti
- Critica al neopositivismo e falsificazionismo
- Demarcazione tra scienza e pseudoscienza
- Metodo scientifico e assiomatizzazione
Infanzia e formazione di Popper
Karl Raimund Popper fu uno dei più grandi Epistemologi e Filosofi della scienza del secolo scorso.
Nacque il 28 luglio 1902 a Himmelhof, paesino vicino a Vienna, nel distretto Ober St Veit da una famiglia ebraica. Il filosofo era figlio di un popolare legale viennese molto apprezzato e persona culturalmente molto preparata, dal quale impara ad amare lo studio e la lettura. Invece, dalla madre, Jenny Schiff, pianista di talento, eredita la passione per la musica, che fra l'altro ricoprirà un ruolo certamente rilevante per l'evoluzione del suo pensiero filosofico. Nel periodo compreso tra il 1908 e il 1914 seguì una scuola privata e in seguito passò al Franz Josef Gymnasium. Qui, il giovane Karl maturò diverse esperienze intellettuali (fisica, matematica, musica, politica), lavorando per un certo periodo in una clinica per l'infanzia. All'età di sedici anni, considerando inadeguata l'educazione impartitagli fino a quel momento, decise di lasciare la scuola; come la definì egli stesso "ore e ore di tortura disperata". Si presentò in ogni modo all'esame di Maturità da privatista per acquisire il diploma.Esperienze politiche e disillusione
Dopo poco tempo decise di approfondire i suoi studi e di ampliare la sua preparazione immatricolandosi all'Università , dichiarando di voler studiare per il gusto di farlo e non per una possibile carriera. Frattanto, già dalle scuole secondarie era membro dell'associazione degli allievi socialisti. Egli stesso dichiarò: "per due o tre mesi mi considerai comunista, ma ne fui presto disincantato. L'incidente che mi mise contro il comunismo, e che presto mi portò lontano dal marxismo, fu uno degli avvenimenti più importanti della mia vita". L'incidente? di cui parla avviene il 15 giugno 1919 a Vienna. Nel corso di una manifestazione di giovani comunisti e socialisti vi furono lotte con la polizia che causarono venti morti e settanta feriti. Tali accadimenti spinsero così il giovane Karl a riflettere profondamente sulla filosofia marxista. Questo tipo di ideologia gli apparve come un credo pericoloso?, dogmatico?, pieno di lacune?, scappatoie? e incoerenze?, come egli stesso dichiarò. L'ideologia è attraente ma la realtà pratica della dottrina marxista lo riconduce con i piedi per terra. Per qualche anno ancora resterà socialista fino a quando non decise di studiare in modo approfondito le teorie del liberalismo. Popper si accorse del dogmatismo in cui la filosofia di Marx cadde. Come egli stesso affermò nelle pagine della sua autobiografia "ero diventato anti-marxista?. Mi ero reso conto del carattere dogmatico del credo e della sua inammissibile arroganza intellettuale. Gli anni subito successivi al primo conflitto mondiale rappresentano per Popper un periodo duro ma interessante. Il paese è povero e le prospettive per il futuro sono poche e di certo non promettenti. Ciò nonostante egli continuò ad essere attivo e sempre disponibile all'apprendimento. All'Università vi restò sino al 1928. Seguì i corsi di matematica con Hahn e Menger e quelli di fisica con Ehrenhaft, Haas, Lecher e Tirring. In seguito incominciò lo studio della Filosofia con H. Gomperz e Schlick e psicologia con Bà¼hler con il quale prese la laurea, sempre nello stesso periodo, con una tesi dal titolo "Il problema del metodo nella psicologia del pensiero", che rimase sconosciuta. Nel frattempo, all'età di venticinque anni si era già abilitato come assistente sociale all'Istituto Pedagogico di Vienna dove, tra l'altro, conobbe Josephine Anna Henninger, sua futura moglie, da lui considerata quale "uno dei più severi giudici del mio lavoro".
Contributi accademici e prime pubblicazioni
Conseguita la laurea in Filosofia, cominciò a lavorare come docente di matematica e fisica presso le scuole medie. Questi sono gli anni in cui vengono al mondo le prime teorie popperiane incoraggiate dal Wiener Kries, il Circolo di Vienna?, un eclettico gruppo di filosofi che formula e suggerisce la concezione scientifica del mondo conosciuta come "positivismo logico", che si riuniva tutti i giovedì sera in un caffè della capitale austriaca, formatosi attorno al 1923 per opera di M. Schlick, un docente di filosofia delle scienze induttive. Tale Circolo diventò la casa del Neo-Positivismo d'inizio secolo, movimento in polemica con la Metafisica perché sosterrebbe di provare l'esistenza di un'entità al di là dell'esperienza. Per tale ragione il filosofo viennese, le cui teorie erano una chiara alternativa a quel movimento, non si sentì mai veramente un membro del circolo a tutto gli effetti. Eppure sebbene questa crescente diversità di opinioni, fu proprio uno dei componenti del Circolo, Herbert Feigl, che spinse Popper alla pubblicazione del suo primo scritto, che nacque nel 1933 con il titolo, Logica della scoperta scientifica?. Questo scritto, che possiamo considerare un "classico" dell'epistemologia odierna, include tutte le tesi fondamentali di Popper: dal falsificazionismo alla metodologia delle congetture e delle confutazioni. In congedo dall'insegnamento, Popper tenne, nel biennio 1935-1936, parecchie e seguitissime conferenze in Università e College inglesi che gli conferirono notorietà internazionale.
Fuga dall'Austria e nuovi scritti
Costretto dall'opprimente nazismo alla partenza precipitosa dall'Austria, il pensatore viennese si trasferì in Nuova Zelanda dove gli fu offerta la cattedra al Canterbury University College di Christchurch. Nel 1938, difatti, sotto la profonda impressione originata in lui dall'occupazione nazista dell'Austria, decise di redigere i seguenti scritti: La miseria dello storicismo? , eLa società aperta e i suoi nemici?, considerati due capisaldi della sua dottrina filosofica. In questi due scritti il problema della libertà il tema centrale: "questi libri furono intesi come una difesa della libertà contro le idee totalitarie e autoritarie ed anche come un ammonimento contro i pericoli delle superstizioni storicistiche. Entrambi i libri, e in modo particolare La società aperta, possono essere considerati come libri di filosofia della politica".
Carriera internazionale e riconoscimenti
Nel 1946 Popper lascia la Nuova Zelanda per accettare un lettorato presso la London School of Economics and Political Science dove, nel 1949, diviene Direttore dell'appena nato Dipartimento di Filosofia. Nel 1950 andò per la prima volta negli Stati Uniti, che gli avevano rifiutato nel 1943 la pubblicazione di La miseria dello storicismo e de La società aperta e i suoi nemici?, dove tenne diverse lezioni e conversazioni. Nel 1949 accolse la proposta di Donald Williams, presidente del Dipartimento di Filosofia presso l'Università di Harvard, che lo invitò a tenere le autorevoli William James Lectures. In seguito, fu anche all'Università di Princeton dove ebbe l'opportunità di conoscere direttamente Albert Einstein. Verso la metà degli anni Cinquanta era diventato Visiting Professor di molte atenei d'Europa e in seguito divenne anche socio esterno? dell' Accademia dei lincei. Nel 1957, pubblicò l'importante saggio Miseria dello storicismo. Nel 1958 entra a far parte dell'Accademia Britannica. Negli anni sessanta e settanta Popper fece ritorno negli Stati Uniti come relatore. In questo periodo il nostro filosofo sviluppò ulteriormente il suo pensiero: lavorava sulle due teorie della relatività di Einstein, sulla meccanica statistica, sui problemi connessi alla responsabilità morale degli scienziati. Nell'ottobre del 1961 si tenne a Heidelberg il congresso sociologico tedesco che vede raccolti alcuni tra i più grandi membri della cultura filosofica del tempo. In tale circostanza, e nel successivo incontro di Tubinga, si fronteggiano le tesi del Razionalismo Critico, esposte da Popper e Albert e quelle della Scuola di Francoforte rappresentate da Adorno, Orkheimer e Habermas. Gli anni Sessanta è senz'altro il periodo più intenso per la diffusione dell'opera di Popper, che conseguì il titolo si baronetto nel 1965. Il passo seguente fu l'abbandono dell'Istituto e dell'insegnamento nel 1969. Popper ricevette numerosi riconoscimenti per la sua attività d'indagine. Infatti, egli fu come nominato membro della Royal Society o quella a membro onorario dell'International Academy for Philosophy of Science e della London School of Economics and Political Science. Nel 1974 viene diffuso uno scritto a carattere autobiografico dal titolo La ricerca non ha fine. Autobiografia intellettuale", insieme a J.C. Eccles pubblica l'opera L'io e il suo cervello?, incentrato sul rapporto mente-corpo, in cui prende corpo, fra l'altro, una critica serrata nei confronti del materialismo e del fisicalismo. Dopo la scomparsa della moglie,nel 1985, Karl decise di trasferirsi per sempre a Kenley, un piccolo centro nei pressi di Londra. Negli ultimi anni si interessa molto di questioni di politica internazionale. Nel 1992 fu proclamato cittadino onorario di Vienne e nello stesso periodo viene pubblicato lo scritto dal titolo?La lezione di questo secolo?. Si spense nel 1994, all'età di 92 anni e venne sepolto in un piccolo cimitero di Vienna. Nello stesso anno, a Monaco, fu pubblicato il volume postumo, Tutta la vita è risolvere problemi?. I suoi scritti sono stati divulgati e tradotti nelle principali lingue di tutto il mondo. Karl Popper è considerato un pensatore politico di statura rilevante, paladino della democrazia e del liberalismo e nemico di qualunque forma di dittatura.
Critica al neopositivismo e falsificazionismo
Acuto critico del neopositivismo del Circolo di Vienna e del suo "principio di verificazione", per il quale sono lungimiranti solo gli enunciati provati dall'esperienza, Popper prese le mosse dalla critica di Hume al procedimento induttivo. L'induzione non è, difatti, un processo che possa essere spiegato in modo razionale, anzi, l'induzione è secondo il filosofo viennese addirittura impossibile: «teorie universali non sono mai deducibili da asserzioni singolari, da descrizioni di fatti osservabili» ( tratto da Logica della scoperta scientifica). Ciò vuol dire che, per quanto grande sia la quantità delle osservazioni empiriche che noi possiamo compiere nello sforzo di provare una teoria, non riusciremo mai a giungere a una sua verifica conclusiva, in quanto, essendo composta da un'asserzione di portata universale, il suo contenuto trascende sempre il numero finito delle nostre osservazioni empiriche. Delegittimato in questo modo il principio di verificazione?, Popper propone il principio di falsificazione?, il quale asserisce che una sola analisi negativa ci mette in condizione di concludere per la infondatezza di un'enunciazione. Il filosofo viennese sostiene pertanto che non esiste alcun principio generale di verità e che il nostro sapere è un sapere fallibile. Tali affermazioni non devono però condurre a conclusioni scettiche o relativiste: il sapere congetturale che Popper indica è un sapere in continuo accostamento alla verità , e pertanto crescente. L'Epistemologia Falsificazionista mira essenzialmente ad individuare le specificità delle proposizioni della scienza rispetto a quelle non scientifiche, rendendosi ben conto che anche le proposizioni che non appartengono alla scienza possono avere, e hanno, un significato ed un valore specifico. Scrive Popper nella Logica della scoperta scientifica: «Chiamo problema della demarcazione il problema di trovare un criterio che ci metta in grado di distinguere tra le scienze empiriche da un lato, e matematica, logica e sistemi metafisici dall'altro». Tale criterio è la falsificabilità : un sistema di asserzioni deve essere considerato scientifico solo se risulta falsificabile dall'esperienza.Le proposizioni e le dottrine non criticabili e travisabili sono metafisiche (o non-scientifiche), ma questo non vuol dire che siano senza senso, come invece ritiene il neopositivismo.
Demarcazione tra scienza e pseudoscienza
A prendere il via dal proprio criterio di demarcazione, il pensatore viennese lascia fuori dal campo delle scienze il marxismo e la psicoanalisi, due correnti di pensiero che ricercano conferme, anziché falsificazioni. La scienza, secondo Popper, non consiste tanto nel cogliere la verità , quanto nell'atteggiamento critico che lo scienziato assume. Allo stesso modo Popper critica con lo storicismo, che pretende di essere al corrente dello sviluppo e dell'intrinseco obiettivo della storia. L'elemento centrale della filosofia popperiana è rappresentato dal problema della "demarcazione" fra dottrine scientifiche e dottrine pseudo-scientifiche. Difatti, il pensiero del pensatore viennese nasce in opposizione ai più radicati principi del neopositivismo, secondo cui una teoria scientifica risulta tale se è del tutto verificabile tramite l'esperienza. Per Popper, questa non è altro che un'utopia, poiché per "verificare" del tutto una teoria o una legge si dovrebbe aver presente tutti i casi; ma ciò è un avvenimento impossibile, poiché mentre gli effetti di una legge sono infiniti, finito, è il controllo operabile su di esse. Non vi sono pertanto analisi sicure e irrevocabili. In questo senso, Popper è uno scettico di tipo humeano e kantiano dal momento che non è persuaso che attraverso la scienza si possa mai arrivare alla verità assoluta.
Metodo scientifico e assiomatizzazione
Sul piano metodologico, la scienza non può procede soltanto cercando conferme alle ipotesi, ma principalmente imparando dagli sbagli fatti: la scienza, infatti, avanza grazie a confutazioni. La storia della scienza altro non è dunque se non una serie di correzioni di errori?. Ne La logica della indagine scientifica scrive : La nostra scienza non è conoscenza: non può mai pretendere di aver raggiunto la verità e neppure un sostituto della verità come la probabilità . (...) Non il possesso della conoscenza, della verità inconfutabile, fa l'uomo di scienza, ma la ricerca critica, persistente e inquieta della verità .? Pertanto, scientifico? non collima con vero?. Il sistema tolemaico e il sistema copernicano possono essere ritenuti scientifici ma non veri, dal momento che spiegano soltanto alcuni fenomeni. Il metodo di Popper si può riassumere dichiarando che nella scienza vi è sempre un raffronto serrato fra un sistema di asserzioni dedotto da un'ipotesi scientifica, vale a dire una teoria con validità universale, e una serie di asserzioni desunte empiricamente. Le affermazioni di tipo empirico possono falsificare quelle dedotte. Per spiegare il significato e la validità universale delle teorie, Il nostro filosofo sviluppa il suo pensiero in differenti paragrafi della Logica. In parte della sua opera Popper affronta aspetti molto affascinanti del rapporto tra 'universale' e 'singolare'. Se è vero che le teorie mutano continuamente e se ne introducono di nuove, è pur vero che fra esse si conserva un filo logico che le eleva a sistema di teorie compatibili o non-contraddittorie. La forma del sistema dovrebbe essere assiomatizzata. Infatti, a tal proposito Popper dice: «Si può dire che un sistema di teorie è assiomatizzato se è stato formulato un insieme di asserzioni, gli assiomi, che soddisfino le quattro seguenti condizioni fondamentali». Il sistema di assiomi non deve presentare incoerenze (vale a dire, non deve contenere né asserzioni auto-contraddittorie né asserzioni che si confutano a vicenda). Tale condizione è pari all'esigenza che dal sistema non devono essere deducibili asserzioni qualunque, scelte a piacimento. Inoltre, il sistema deve essere autonomo, vale a dire non deve includere assiomi ricavabili da altri assiomi. Queste due condizioni concernono il sistema come tale; per quanto riguarda, piuttosto, la relazione del sistema d'assiomi con il grosso della teoria, gli assiomi devono essere sufficienti per ipotizzare tutte le asserzioni che fanno parte della teoria da assiomatizzare, e, necessari, per lo stesso fine. Questo vuol dire che non devono accogliere assunzioni superflue Popper non intende di prendere in considerazione la necessità del carattere auto-evidente degli assiomi come nella geometria euclidea. Essi possono essere pensati o come convenzioni, o come ipotesi empiriche o scientifiche. Come convenzioni, essi «trascinano» con sé l'impiego e il significato dei termini e dei concetti primitivi. Si può affermare che, in certe circostanze, gli assiomi possono essere rappresentati come «definizioni implicite» delle idee che introducono.
Domande da interrogazione
- Chi era Karl Raimund Popper e quale fu il suo contributo principale alla filosofia della scienza?
- Quali eventi influenzarono il pensiero politico di Popper?
- Qual è il principio di demarcazione proposto da Popper?
- Come Popper vedeva il progresso scientifico?
- Quali furono alcune delle opere principali di Popper e i loro temi centrali?
Karl Raimund Popper fu un importante epistemologo e filosofo della scienza del XX secolo, noto per il suo principio di falsificazione, che propone che una teoria scientifica deve essere falsificabile per essere considerata scientifica.
Gli eventi del 15 giugno 1919 a Vienna, durante una manifestazione comunista e socialista, portarono Popper a riflettere criticamente sul marxismo, considerandolo dogmatico e incoerente, e lo spinsero verso il liberalismo.
Il principio di demarcazione di Popper distingue tra scienze empiriche e altre discipline come matematica e metafisica, basandosi sulla falsificabilità: una teoria è scientifica solo se può essere falsificata dall'esperienza.
Popper vedeva il progresso scientifico come un processo di correzione degli errori, dove la scienza avanza attraverso confutazioni piuttosto che conferme, e non raggiunge mai la verità assoluta.
Tra le opere principali di Popper ci sono "La miseria dello storicismo" e "La società aperta e i suoi nemici", che difendono la libertà contro idee totalitarie e autoritarie, e "Logica della scoperta scientifica", che introduce il falsificazionismo.