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Concetti Chiave

  • La tesi di Nietzsche sulla "morte di Dio" si discosta dall'ateismo tradizionale, non ponendo in discussione l'esistenza di Dio ma criticando un processo storico culminante nel nichilismo.
  • Nietzsche afferma che la logica non è un organo della verità, ma una necessità biologica, un errore necessario per la sopravvivenza.
  • La complessità del pensiero di Nietzsche si manifesta nel suo rapporto con il cristianesimo, distinguendo tra l'opera di Cristo e l'influenza successiva di San Paolo.
  • Nietzsche apprezza le forme originarie del cristianesimo, considerate più autentiche rispetto alle sue evoluzioni che mascherano il nichilismo.
  • La "morte di Dio" rappresenta un evento sconvolgente, segnando il crollo delle credenze millenarie su cui si è basata la civiltà europea.

La morte di Dio

In questa linea di pensiero si inserisce la celebre tesi nietzschiana secondo cui «Dio è morto», che si distingue nettamente dalle forme tradizionali di ateismo. Per Nietzsche infatti non si tratta di porre in astratto la questione se Dio esista o no, secondo princìpi universali della ragione, semplicemente perché tali princìpi non esistono e la logica è soltanto una necessità biologica, una sorta di errore necessario alla sopravvivenza, e non un organo della verità, quale appare alle scienze o nelle filosofie tradizionali.

Parlare della morte di Dio significa, al contrario, dare una valutazione critica di un processo storico che è venuto compiendosi e che si annuncia ormai con tratti impressionanti come avvento del nichilismo. Questo spiega anche perché Nietzsche assuma la posizione paradossale di chi vede non tanto quello che già è accaduto, quanto quello che necessariamente accadrà.

Tutto ciò rende estremamente complessa la posizione di Nietzsche di fronte al cristianesimo; anzitutto Nietzsche distingue costantemente l'opera e la predicazione di Cristo, in cui mai affiora traccia di risentimento o di odio per la vita, dal successivo indirizzo impresso al cristianesimo da san Paolo, considerato responsabile della contrapposizione tra fede e opere, tra anima e corpo, tra spirito e carne, tra vita celeste e vita terrena e quindi dell'interpretazione nichilistica (negatrice della vita terrena) del messaggio di Cristo, In secondo luogo da Nietzsche sono apprezzate molto di più le forme originarie di cristianesimo, più vigorose e radicali, che non le sue successive elaborazioni, troppo complesse e sostanzialmente inclini al compromesso, accusate di mascherare il suo carattere nichilistico e quindi di prolungare inutilmente la crisi della civiltà europea. La morte di Dio è infatti un avvenimento tremendo e sconvolgente perché segna il crollo di un’impalcatura di credenze e di certezze su cui gli uomini hanno basato la loro vita per due millenni e che non sono per nulla preparati a sostituire.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il significato della tesi nietzschiana «Dio è morto»?
  2. La tesi nietzschiana «Dio è morto» non riguarda l'esistenza di Dio in senso astratto, ma è una valutazione critica di un processo storico che porta al nichilismo, segnando il crollo delle credenze su cui si è basata la civiltà per millenni.

  3. Come si posiziona Nietzsche rispetto al cristianesimo?
  4. Nietzsche distingue tra l'opera di Cristo, priva di risentimento, e l'influenza di san Paolo, che ha portato a una visione nichilistica del cristianesimo. Apprezza le forme originarie del cristianesimo, più radicali, rispetto alle sue elaborazioni successive.

  5. Perché la morte di Dio è considerata un avvenimento sconvolgente?
  6. La morte di Dio è sconvolgente perché rappresenta il crollo delle credenze e certezze su cui gli uomini hanno basato la loro vita per due millenni, lasciandoli impreparati a trovare nuove basi.

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