Mongo95
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Concetti Chiave

  • La morale è vista come uno strumento psicologico per l'autodifesa o l'offesa, utilizzato per l'autoaffermazione.
  • Esistono due varianti fondamentali della morale: il trionfo del forte attraverso l'annichilimento del debole e il trionfo del debole indebolendo il forte.
  • Interpretare la morale richiede un'analisi ermeneutica per comprendere i meccanismi psicologici sottesi, anziché accettare i suoi enunciati superficiali.
  • La morale e la religione sono utilizzate per dominare il pensiero umano, penetrando fino ai recessi più profondi della mente individuale.
  • Per manipolare il pensiero umano, è necessario influenzare le sue funzioni e categorie teoriche, introiettando valori funzionali al potere.

La morale è uno strumento di dominio psicologico. La conclusione, ma insieme anche il punto di partenza, di Genealogia, è puntuale e precisa: cosa è in sostanza la morale? È essenzialmente un dispositivo psicologico di autodifesa o, all’opposto uno dispositivo di offesa. In entrambi i casi la funzionalità è rivolta alla propria autoaffermazione, con un dispositivo che si realizza sul piano psicologico. Un meccanismo con cui si è cercato con successo di facilitare il dominio dell’uomo sull’uomo, in due varianti fondamentali:
1. Dal punto di vista del forte, mediante l’annullamento, l’annichilimento del debole.

Affinchè possa realizzarsi il trionfo del forte.
2. Dal punto di vista del debole, mediante l’indebolimento, l’estenuazione progressiva e il condizionamento del forte. Così che si possa realizzare il trionfo del debole
Interpretare correttamente la morale, non è:
a. Prendere per buoni i suoi enunciati così come si presentano --> occorre invece lavoro ermeneutico per capirne i meccanismi sottesi
b. Liquidarla sommariamente --> analizzare puntualmente le funzioni psicologiche di cui si avvale
L’analisi nietzschiana parte da una precisa analisi antropologica: la morale è lo strumento di qualsiasi dominio, perché per dominare davvero qualcuno non basta la sopraffazione fisica, ma soprattutto pervenire ai recessi più profondi e liberi di ogni individuo. Per dominare davvero un uomo si deve penetrarlo fino alla sfuggevolezza del suo pensiero, che è una forza sempre pericolosa e potenzialmente eversiva. L’uomo non è un animale dominabile con la mera coercizione fisica, ma è pensante, e il pensiero è forza. Per dominare il pensiero bisogna manipolarne le funzioni, le categorie teoriche, introiettarne nel profondo determinati valori funzionali al potere che si vuole conseguire. È questo il compito primario della morale e dalla religione.

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