Concetti Chiave
- Il prete asceta usa la morale come strumento di dominio dei deboli sui forti, trasformando la propria debolezza in volontà di potenza.
- Nella "Genealogia della morale", Nietzsche esplora come gli ideali ascetici siano terapeutici per i "malriusciti" ma anche un mezzo di potere per i preti ascetici.
- L'ascetismo è visto come nichilismo, una ricerca di significato che si appoggia su una volontà di nulla piuttosto che non volere affatto.
- Nietzsche identifica l'ascesi non come un rifiuto personale della vita ma come una strategia per far rifiutare agli altri la natura e la vita stessa.
- L'ascetismo è un'arma psicologico-sociale, utilizzata per distaccare l'umanità dal mondo e mantenere il dominio di un gruppo ben definito.
Si introduce la figura del prete asceta e le sue tecniche manipolatorie. Una delle due varianti dell’uso della morale come dominio fosse il condizionamento del forte, o di chi appare come tale, da parte del debole. A questa seconda variante, meno immediata dalla morale come legittimazione del dominio dei vincitori, è dedicata la terza dissertazione di "Genealogia della morale", con essenzialmente la volontà di rispondere ad una domanda: che cosa significano gli ideali ascetici?
Indice
Ideali ascetici e potere
Essi sono essenzialmente terapeutici, rimedio contro il lento dolore e la noia dei “malriusciti”. Per i preti ascetici (figura paradigmatica, del clero di ogni religione ma non solo, anche in quelle ideologie tipiche dei totalitarismi che sono in realtà “religioni secolarizzate”) invece sono il miglior strumento di potenza e sua suprema legittimazione.
Nichilismo e volontà di potenza
Il prete asceta è un malriuscito che è riuscito a rendere il proprio essere tale una volontà di potenza: un membro del gregge dei deboli che ne diventa capo, con una negativa affermazione di volontà di potenza rovesciata. In questo ruolo si fanno fornitori di ideali ascetici, rendendosi potenti. Ciò avviene come espressione di nichilismo: la ricerca di un telos è talmente forte, che si preferisce appoggiarsi ad una volontà di nulla come gli ideali ascetici, piuttosto che non volere affatto. Ancora una volta, Nietzsche come anti-nichilista.
Strategie dei deboli
Nella lettura della terza dissertazione è necessario non fermarsi mai alla lettera. Nietzsche, parlando dell’asceta, vuole indicare due cose:
1. Una situazione umana più generale e ampia, ovvero la strategia dei deboli per estenuare i forti, per portarli al loro livello e impadronirsene
2. La problematica di quale sia davvero il senso dell’ascesi, e soprattutto come sia riuscita a rendere i forti una minoranza e i deboli trionfatori.
Componenti dell'ascesi
Per Nietzsche l’ascesi può essere definita in quattro diverse sue componenti:
a. Non è tanto il comportamento di chi rifiuta la natura, il corpo, la terra, la vita per se stesso. Non è un rifiuto personale
b. L’ascesi è soprattutto il comportamento e la strategia raffinata di chi cerca di far rifiutare tutto ciò anche agli altri.
c. Sul piano teorico, è essenzialmente idealismo (inteso come la capacità di spacciare e fornire ideali), cioè un complesso dispositivo messo in opera per distaccare l’umanità dal mondo, inibire ed estenuare l’uomo, sradicandolo raffinatamente e proiettandolo verso degli ideali
d. Non è una certa dottrina o pratica di vita, per quanto pericolosa per le sue ambizioni missionarie, ma piuttosto un’arma psicologico-sociale. Utilizzata spregiudicatamente da un gruppo umano ben definito per conquistare e mantenere un certo dominio.
Domande da interrogazione
- Qual è il significato degli ideali ascetici secondo Nietzsche?
- Come viene descritto il ruolo del prete asceta?
- Qual è la strategia dei deboli secondo la terza dissertazione di "Genealogia della morale"?
- Come Nietzsche definisce l'ascesi nelle sue componenti?
Gli ideali ascetici sono essenzialmente terapeutici, un rimedio contro il dolore e la noia dei "malriusciti", ma per i preti ascetici rappresentano uno strumento di potenza e legittimazione.
Il prete asceta è un "malriuscito" che trasforma la propria condizione in una volontà di potenza, diventando capo del gregge dei deboli attraverso una volontà di potenza rovesciata.
La strategia dei deboli è estenuare i forti, portarli al loro livello e impadronirsene, utilizzando l'ascesi come arma psicologico-sociale.
L'ascesi non è un rifiuto personale della vita, ma una strategia per far rifiutare la vita agli altri, un idealismo che distacca l'umanità dal mondo e un'arma per il dominio.