Concetti Chiave
- Il libero arbitrio è considerato un'illusione, una credenza fallace attribuita a una concezione errata del soggetto come causa autonoma degli eventi.
- Nietzsche critica e decostruisce l'idea del libero arbitrio, sostenendo che tutte le azioni sono istanze autoconservative e non decisioni autonome.
- La volontà di potenza è vista come la vera forza motrice dietro le azioni, mascherata dalla falsa sensazione di autonomia o forza individuale.
- La distinzione tra soggetto e azione è un fraintendimento linguistico; la forza e la debolezza si manifestano come espressioni del loro essere, non come scelte deliberate.
- La teoria del libero arbitrio è considerata antireligiosa da Nietzsche, poiché attribuisce all'uomo un ruolo divino di causa primaria, negando la dipendenza da forze superiori.
Indice
Il libero arbitrio e la responsabilità
La morale ha suo cardine nel libero arbitrio. È l’individuo ad essere responsabile del bene o del male per la sua possibilità di decidere, e per questo è poi imputabile. Il “freier Wille” è il principio base di ogni etica.
Nietzsche e la critica al libero arbitrio
La demolizione ricorre costantemente nell’opera nietzschiana, già nel 1870 afferma che la conoscenza tragica è la negazione teorica della libertà, anche se sul piano pratico la si ammette. Nel suo periodo illuministico ciò è categorico, anche se in realtà tutte le azioni, anche quelle presunte libere e giudicate buone o cattive, si possono semplicemente spiegare come istanza autoconservativa, mentre la sanzione sociale che la giudica è solo una preoccupazione delle classi dominanti. Il libero volere è una credenza erronea, suggerita dall’impressione che esistano sostanze incondizionate e eventi da considerare esclusivamente come frutto continuo del divenire: il soggetto.
La decostruzione del soggetto
La critica al libero arbitrio si connette con la decostruzione del soggetto. La credenza del libero arbitrio è fallace, viene attribuita all’illusoria concezione di una sostanza, un soggetto, che si ritiene causa autonoma degli eventi. In realtà è solo una manifestazione camuffata della volontà di potenza.
La volontà di potenza e la forza
Noi chiamiamo il libero arbitrio ciò che è semplicemente la sensazione di un “di più di forza”. La concezione del soggetto agente viene decostruita: non esiste la forza in potenza, la forza è nata. È la lingua che distingue “agente” e “messa in atto dell’agente”, fraintendendo ogni agire come condizionato da un soggetto, non esiste un oggetto deliberante che decide se esprimersi come forte o debole, ma la forza e la debolezza si estrinsecano come tali, come espressioni del loro essere.
Nietzsche e la tradizione occidentale
Praticamente Nietzsche decostruisce tutta la tradizione occidentale. In fin dei conti per il filosofo la teoria del libero arbitrio è nella sua intima essenza antireligiosa, perché l’uomo vuole essere la vera causa delle cose, attribuzione che lo renderebbe una specie di dio. L’uomo non è causa di nulla, nemmeno degli atti cosiddetti etici.
Domande da interrogazione
- Qual è il ruolo del libero arbitrio nella morale secondo il testo?
- Come viene criticato il concetto di libero arbitrio nell'opera di Nietzsche?
- In che modo Nietzsche decostruisce la tradizione occidentale riguardo al soggetto agente?
Il libero arbitrio è considerato il cardine della morale, rendendo l'individuo responsabile delle sue azioni, sia buone che cattive, poiché ha la possibilità di decidere.
Nietzsche critica il libero arbitrio come una credenza erronea, sostenendo che è solo un'illusione derivante dalla concezione di un soggetto autonomo, mentre in realtà è una manifestazione della volontà di potenza.
Nietzsche decostruisce la concezione del soggetto agente, affermando che non esiste un oggetto deliberante che decide di esprimersi come forte o debole, ma che forza e debolezza si manifestano come espressioni del loro essere.