Concetti Chiave
- Nietzsche rompe con la filosofia antecedente, scrivendo per aforismi e criticando la cultura occidentale.
- La sua filosofia mira a demistificare la realtà, sostenendo che una realtà autentica esiste al di sotto di quella visibile.
- Contrastando correnti filosofiche come il positivismo, Nietzsche enfatizza l'impossibilità di conoscere la realtà solo tramite logica e ragionamento.
- La sua scrittura si evolve in quattro fasi: saggi, aforismi, versetti e infine un'esposizione autobiografica.
- Influenzato da Schopenhauer, Nietzsche vede le speranze di un futuro migliore come illusioni che mascherano la sofferenza presente.
Indice
Nietzsche e la critica alla filosofia
Nietzsche rompe con la filosofia antecedente (ad esempio, dal punto di vista stilistico, Nietzsche scrive per aforismi).
è stato un filosofo molto discusso poiché critica la cultura occidentale.
Le fasi della scrittura di Nietzsche
La scrittura di Nietzsche è stata caratterizzata da varie fasi.
Nietzsche è un filosofo del sospetto e della demistificazione: egli afferma che la realtà autentica esiste al di sotto della realtà visibile.
Nietzsche è in contrasto con le correnti filosofiche antecedenti, in particolare positivismo, empirismo, neopositivismo: egli infatti sostiene l’impossibilità di conoscere la realtà attraverso il ragionamento e la logica. Mette anche in crisi le certezze metafisiche e morali.
Durante la prima fase scrive in particolare saggi e trattati; durante la seconda fase utilizza in particolar modo gli aforismi; durante la terza fase scrive in versetti; infine, durante la quarta fase si espone dal punto di vista autobiografico.
Influenze e conclusioni di Nietzsche
Nietzsche si rifà a Schopenhauer per quanto concerne la visione pessimistica, irrazionale dell’esistenza umana. Secondo Nietzsche (e anche secondo Schopenhauer), le speranze di un futuro migliore sono un’illusione e gli uomini le utilizzano come se fossero un alibi per non soffrire nel presente e rimandare la sofferenza e la disperazione al futuro.
Nietzsche giunge alla conclusione secondo la quale l’uomo non è mai diventato ciò che in realtà è ed è sempre stato costretto da fattori esterni.