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Concetti Chiave

  • In passato, la malattia di Nietzsche è stata usata per screditare il suo pensiero, considerata come un elemento negativo legato a una mente malata.
  • Karl Jaspers nel 1968 evidenzia tre difficoltà nel comprendere Nietzsche: la frammentazione delle sue opere, l'influenza della sua malattia, e l'incapacità di identificare chiaramente la sua filosofia.
  • Nonostante la malattia, Nietzsche mantenne una produzione filosofica notevole, scegliendo l'aforisma come forma stilistica per esprimere le sue idee.
  • La malattia di Nietzsche, sebbene limitante, divenne un'opportunità per una profonda riflessione e una rottura con la tradizione filosofica.
  • Gli studiosi contemporanei giudicano Nietzsche concentrandosi sul contenuto della sua filosofia piuttosto che sulle sue condizioni esistenziali, considerandole storicamente irrilevanti.

Indice

  1. Critica alla malattia di Nietzsche
  2. Interpretazioni di Karl Jaspers
  3. Aforisma di Aurora
  4. Giudizio degli studiosi odierni

Critica alla malattia di Nietzsche

Nel passato la malattia di Nietzsche ha rappresentato un “argomento” di cui si è servita certa critica per screditare il suo pensiero. In alternativa, si trovava una stretta correlazione tra il carattere patetico-sintomatico della filosofia e l’effettivo stato patologico del filosofo; questo è possibile interpretando la sua filosofia non come una filosofia della crisi, ma come la più autentica espressione della crisi e questo il motivo per cui si proponeva di frantumare tutto ciò che le si faceva incontro, se stessa compresa. In entrambi i casi, tuttavia, la malattia venne considerata come qualcosa di esclusivamente negativo. Questo in base al pregiudizio positivistico secondo cui una filosofia dovuta a una mente malata sarebbe perciò stesso malata. In seguito la situazione è radicalmente mutata.

Interpretazioni di Karl Jaspers

Nel saggio “Il Significato di Nietzsche nella Storia della Filosofia”, pubblicato da Karl Jaspers nel 1968, egli sosteneva che vi fossero tre difficoltà alla comprensione di Nietzsche:

1. L’ammasso di frammenti (o di macerie) con cui si presentano molte opere del filosofo, percorse da nessi assai difficili da comprendere che collegano i frammenti; sebbene si possa inizialmente credere che fosse la natura cagionevole a impedirgli la calma e l’ostinata continuità di lavoro, necessarie per un’opera di ampio respiro, queste furono miracolosamente rispettate nello stile dell’operare nietzschiano, i cui frutti presentano la lunga serie di opere portate a termine e l’immenso materiale accumulato per altre. Rimane quindi da constatare che ben altre furono le cause che lo spinsero a scegliere l’aforisma come forma stilistica.

2. La malattia di cui soffriva Nietzsche, la sifilide di terzo tipo, oltre a procurargli una paralisi progressiva era per lui causa dell’allentamento dei freni inibitori; partendo da questo presupposto medico, Jaspers sostiene che il compito del lettore è l’eliminare quel senso dell’umorismo, stravaganza, estrema eccessività, unilateralità, cecità, illusione e di certo quella assurdità che non appartengono al ‘vero’ Nietzsche.

3. L’incapacità che si prova nel cercare di identificare unilateralmente la sua filosofia, «la mia ‘filosofia’, se ho il diritto di chiamare così ciò che mi tormenta fin nelle radici del mio essere, non è più comunicabile». Jaspers denota comunque quali sono le qualità di questa filosofia, che con convincente serietà, chiaroveggenza e onestà rappresenta a pieno titolo la contemporanea rottura con la tradizione; inoltre, egli riconosce nella malattia una condizione funzionale per la profonda riflessione compiuta da Nietzsche, cioè limite per la sua vita ma proficua per il suo pensiero.

Aforisma di Aurora

In un aforisma di Aurora, intitolato Della conoscenza di colui che soffre, il filosofo scrive: «La condizione di certi uomini malati che a lungo e terribilmente sono tormentati dai loro dolori, senza che per questo il loro intelletto resti offuscato, non è senza valore per la conoscenza, anche prescindendo del tutto dai benefici intellettuali che ogni profonda solitudine, ogni subitanea e consentita libertà da ogni dovere e consuetudine portano con sé. Colui che soffre fortemente vede dalla sua condizione, con una terribile freddezza, le cose al di fuori; egli si pone dinanzi a se a stesso privo di orpelli e di colore. Ammesso che sia vissuto fino a quel momento in una qualche pericolosa fantasticheria, questo supremo disincantarsi attraverso il dolore è il mezzo per strapparlo da essa: è forse l’unico mezzo…».

Giudizio degli studiosi odierni

Gli studiosi odierni, col fine di giudicare Nietzsche alla stregua di ogni altro pensatore, concentrano l’attenzione su quello che la sua filosofia effettivamente dice e non tanto sulle vicissitudini esistenziali che ne stanno alla base. Ciò spiega perché essi abbiano finito per liquidare l’intera questione dei rapporti tra filosofia e malattia come storiograficamente irrilevante (e, al limite, come uno “pseudoproblema”).

Domande da interrogazione

  1. Qual era l'argomento principale utilizzato dalla critica per screditare il pensiero di Nietzsche?
  2. La critica utilizzava la malattia di Nietzsche come argomento per screditare il suo pensiero, considerandola un elemento esclusivamente negativo.

  3. Come Karl Jaspers interpreta la filosofia di Nietzsche in relazione alla sua malattia?
  4. Jaspers sostiene che la malattia di Nietzsche, pur essendo un limite per la sua vita, ha contribuito in modo proficuo alla sua riflessione filosofica, rappresentando una rottura con la tradizione.

  5. Quali sono le tre difficoltà identificate da Jaspers nella comprensione di Nietzsche?
  6. Le difficoltà sono: l'ammasso di frammenti nelle opere di Nietzsche, l'influenza della sua malattia sulla sua scrittura, e l'incapacità di identificare unilateralmente la sua filosofia.

  7. Come viene vista oggi la relazione tra la filosofia di Nietzsche e la sua malattia?
  8. Gli studiosi odierni considerano la relazione tra la filosofia di Nietzsche e la sua malattia come storiograficamente irrilevante, concentrandosi su ciò che la sua filosofia effettivamente dice.

  9. Cosa scrive Nietzsche nell'aforisma di Aurora riguardo alla conoscenza di chi soffre?
  10. Nietzsche afferma che la condizione di sofferenza può portare a una conoscenza priva di orpelli e colore, permettendo un disincanto supremo attraverso il dolore, che può essere l'unico mezzo per liberarsi da pericolose fantasticherie.

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