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Concetti Chiave

  • Friedrich Nietzsche critica la storia del XIX secolo, considerandola un fardello che paralizza l'anima con un culto eccessivo di documenti e cronologie sterili.
  • Propone una trasfigurazione della storia in tre forme: monumentale, che ispira con esempi di grandezza; antiquaria, che conserva radici culturali; e critica, che giudica e libera il presente.
  • La "morte di Dio" di Nietzsche non implica ateismo, ma la fine delle illusioni metafisiche e dei sistemi di credenze, portando al nichilismo e alla necessità di creare nuovi valori.
  • Il nichilismo è descritto in due forme: passivo, che conduce alla disperazione, e attivo, che spinge gli individui a dare un nuovo significato alla vita.
  • In "Così parlò Zarathustra", tre figure simboliche rappresentano la metamorfosi dello spirito: il cammello (sottomissione), il leone (ribellione) e il fanciullo (creazione di nuovi valori).

Indice

  1. Nietzsche e il XIX secolo
  2. La critica alla storia
  3. Le tre storie di Nietzsche
  4. La morte di Dio
  5. Il nichilismo e l'oltreuomo

Nietzsche e il XIX secolo

Nel cuore palpitante del XIX secolo — il secolo delle ciminiere e del positivismo, della borghesia trionfante e delle certezze scientifiche — Friedrich Nietzsche si erge come un sismografo impazzito, registrando le scosse profonde che nessuno vuole vedere. Mentre l’Europa brinda al progresso, lui denuncia l’inganno: sotto la superficie dorata del benessere, si cela una vertigine, un vuoto mascherato da verità.

La critica alla storia

La sua voce, ruvida e acuta, non si limita a sfidare le illusioni moderne.

Si rivolge anche alla storia, quella storia che lo storicismo ha trasformato in idolo polveroso. Per Nietzsche, essa non è più maestra di vita ma carcere dell’anima. È un archivio che pesa sulle spalle dell’uomo moderno, lo schiaccia con il culto dei documenti, dei fatti "oggettivi", delle cronologie sterili. Una malattia dell’anima, che paralizza ogni slancio vitale.

Le tre storie di Nietzsche

Ma Nietzsche non è un iconoclasta cieco: non abbatte la storia, ne vuole piuttosto una trasfigurazione. E così la scompone, la analizza, ne rivela tre volti.

C'è la storia monumentale, quella che guarda al passato come a una fonte di grandezza, che eleva eroi, esempi, slanci titanici. È memoria che ispira e incendia.

C'è la storia antiquaria, quella che conserva, custodisce, abbraccia le radici. Un amore per la propria terra, la propria cultura, il proprio sentire.

E poi c'è la storia critica, quella che ha il coraggio di giudicare, di mettere sotto accusa ciò che non merita sopravvivenza. È la storia che rompe le catene e libera il presente.

Solo quando queste tre forze convivono in equilibrio, la storia torna a essere nutrimento e non fardello. Nietzsche chiama allora l’individuo a un gesto radicale: disincagliarsi dal culto del passato, disfarsi del mito che ogni fatto abbia un destino e che tutto debba inchinarsi alle leggi dell’inevitabile. Il presente è campo aperto — e va strappato al dominio dei morti. In un’epoca che idolatra l’archivio, Nietzsche reclama l’urgenza del fuoco.

La morte di Dio

La morte di Dio non coincide con l’Ateismo, in quanto il filosofo non tenta di dimostrare l’esistenza o l’inesistenza di Dio. La morte di Dio significa affermare la fine di tutte le illusioni metafisiche e le forme di trascendenza così come sono state affermate nel corso della cultura occidentale. La morte di Dio segna la scomparsa di ogni punto di riferimento, di ogni sicurezza, di un millenario sistema di credenze. Il venir meno di tutte queste credenze produce un senso di vuoto, di spaesamento e del trionfo del nichilismo.

Il nichilismo e l'oltreuomo

Di conseguenza ci sono due atteggiamenti possibili: da un lato il nichilismo passivo che porta all’angoscia, alla disperazione e alla rinuncia alla vita; dall’altro il nichilismo attivo che porta le persone ad attivarsi e a dare un senso alla propria vita. Sono gli uomini stessi che dovranno diventare la fonte di tutte i valori. All’inizio di Così parlò Zarathustra sono presentate le tre figure che rappresentano la metamorfosi che deve affrontare lo spirito umano per conferire un senso alla vita e alla realtà dopo la constatazione della morte di Dio. La prima figura è quella del cammello che rappresenta la tolleranza e la sottomissione alle credenze e ai valori della tradizione; la seconda è quella del leone che raffigura la critica ad ogni sorta di morale e la ribellione ad ogni forma di dovere imposta dall’esterno; la terza figura è quella del fanciullo il quale gioca a creare valori sempre nuovi, vitali. Il bambino che gioca e domina il caos è l’emblema dell’oltreuomo.

Domande da interrogazione

  1. Qual è la critica di Nietzsche alla storia nel XIX secolo?
  2. Nietzsche critica la storia del XIX secolo come un idolo polveroso che schiaccia l'anima umana con il culto dei documenti e delle cronologie sterili, proponendo invece una trasfigurazione della storia in tre forme: monumentale, antiquaria e critica.

  3. Come Nietzsche descrive la "morte di Dio"?
  4. La "morte di Dio" per Nietzsche non è l'ateismo, ma la fine delle illusioni metafisiche e delle forme di trascendenza, portando a un vuoto e al trionfo del nichilismo, con due possibili atteggiamenti: nichilismo passivo o attivo.

  5. Quali sono le tre figure presentate in "Così parlò Zarathustra" e cosa rappresentano?
  6. Le tre figure sono il cammello, che rappresenta la tolleranza e la sottomissione; il leone, che simboleggia la critica e la ribellione; e il fanciullo, che incarna la creazione di nuovi valori e l'emblema dell'oltreuomo.

  7. Cosa intende Nietzsche con la storia monumentale, antiquaria e critica?
  8. La storia monumentale ispira con esempi di grandezza, la storia antiquaria conserva le radici culturali, e la storia critica giudica e libera il presente dalle catene del passato.

  9. Qual è l'urgenza che Nietzsche reclama in un'epoca che idolatra l'archivio?
  10. Nietzsche reclama l'urgenza del fuoco, ovvero la necessità di liberarsi dal culto del passato e di strappare il presente al dominio dei morti, per vivere in un campo aperto e attivo.

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