Concetti Chiave
- Il pensiero di Nietzsche critica radicalmente la civiltà e la filosofia occidentale, proponendo una distruzione delle certezze del passato.
- Introduce il concetto di «oltreuomo», delineando una nuova umanità emancipata dalle verità tradizionali.
- Nelle prime opere, Nietzsche predilige il saggio e il trattato, mentre successivamente adotta l'aforisma per esprimere illuminazioni istantanee.
- Il suo pensiero è asistematico, affrontando molti argomenti senza un ordine lineare, ma è comunque programmatico e definito.
- È considerato un maestro del sospetto per la sua capacità di mettere in dubbio le verità consolidate, insieme a Schopenhauer, Marx e Freud.
Le caratteristiche del pensiero di Nietzsche
Il pensiero di Nietzsche risulta caratterizzato da una critica radicale alla civiltà e alla
filosofia dell’Occidente, che si traduce in una distruzione programmatica delle certezze del passato. Quest’opera di demolizione delinea un nuovo tipo di umanità, incentrata sull’immagine dell’«oltreuomo». Dal punto di vista stilistico, nelle sue prime opere Nietzsche predilige il saggio e il trattato; in seguito il filosofo opta per l’aforisma, inteso come illuminazione istantanea.
Il
pensiero di Nietzsche è programmaticamente asistematico. Con sistema in filosofia si intende un pensiero che si sviluppa in maniera ordinata, regolare e completa, che abbraccia tutti gli aspetti secondo uno schema ben preciso. Un esempio di pensiero sistematico è la filosofia hegeliana. Il pensiero di
Nietzsche è programmatico in quanto il filosofo ha una visione e un pensiero precisi e definiti; asistematico in quanto egli, nelle sue opere, non sviluppa in modo lineare un unico argomento, ma ne tratta molti.
Il pensiero di Nietzsche è volto a demolire tutte le false verità che fino ad allora erano considerate vere: per questa ragione egli è annoverato fra i maestri del sospetto del Novecento, insieme a pensatori quali Schopenhauer, Marx e Freud. Questi pensatori vengono definiti maestri del sospetto poiché per la prima volta instillano il dubbio che tutto ciò in cui l’uomo ha sempre creduto e tutte quelle presunte verità che ha ritenuto vere siano in realtà delle menzogne, dunque inesorabilmente false.