Concetti Chiave
- La libertà umana è vista come una questione pubblica, richiedendo una volontà generale concretizzata in istituzioni.
- Il passaggio alla civiltà comporta rinunce individuali per il bene comune, con un carattere dittatoriale nei modelli utopici.
- Marcuse critica le democrazie che svuotano il senso della reale volontà popolare, bloccando la conoscenza del vero bene.
- Le utopie sono viste come realistiche se si creano le condizioni per sbloccare la coscienza degli individui.
- Marcuse riconosce il legame tra dittatura e utopia e la difficoltà di tradurre in realtà il regno dell'Eros.
Indice
La libertà e la volontà generale
La libertà umana non è una questione privata ma pubblica. Quindi è necessario chiamare in causa una volontà generale, che si concretizzerà in istituzioni. Il passaggio alla civiltà implica per forza delle rinunce (interesse immediato, in vista dell’interesse generale).
Marcuse e la dittatura educativa
C’è un carattere dittatoriale come nervo scoperto dei modelli utopici. Marcuse al riguardo cita Platone e Rousseau, dove la risposta alla domanda su chi può applicare le norme oggettive che consentano il trapasso alla nuova situazione è sempre risposta onestamente volta alla dittatura nell’educazione che introietti i nuovi valori, esercitata da coloro si ritiene abbiano raggiunto la conoscenza del bene reale. Cioè le elite. Ma chi sono?
Conoscenza e dominio
Anche il discorso di Marcuse è effettivamente antidemocratico (soprattutto nella prefazione politica, quando parla di democrazie svuotate di senso, un vestito di cui si ammanta il dominio), per lo meno nei confronti delle istituzioni che non consentono l’espressione della reale volontà del popolo.
Il problema della coscienza bloccata
Ora la conoscenza, per passare al vero bene non è più privilegio di una elite particolare. Sono però le condizioni a bloccare questa conoscenza, poste proprio dal dominio. È possibili mettere gli uomini nella condizione di cogliere quale sia il vero bene e i veri bisogni, quale sia la coscienza autentica. Le utopie sono realistiche, se si pongono le condizioni necessarie. Ma il problema rimane, perché se la coscienza è bloccata e deviata, se gli individui hanno la possibilità di conoscere il bene reale e non lo fanno soltanto perché la loro coscienza è bloccata, si tratta allora di sbloccarla, ma comunque rimane il problema del come. Mostrando il bene reale? Se si vive in un società per loro reale, non lo potranno cogliere.
La natura repressiva della società
Forse anche Marcuse è consapevole di questa debolezza del suo discorso: sta facendo una lucida analisi della realtà dicendo che la civiltà del dominio è onnicomprensiva e onnipervasiva, una sorta di piovra che avvolge tutto, catturando ogni individuo. Ci si può rendere conto della natura repressiva della società solo all’interno di essa, nella sua irrazionalità. Ma gli individui che ne sono all’interno non riescono a uscire. Questa consapevolezza emergerà solo ne Uomo a una dimensione. Si evidenza intanto che a Marcuse è ben chiaro il problema del legame tra dittatura e utopia. Uno degli ostacoli al regno dell’Eros è quindi il confronto da una parte con il regno della necessità che va umanizzato, dall’altro la difficoltà di tradurre in atto il regno dell’Eros. Contando anche la questione della razionalità.
Domande da interrogazione
- Qual è il ruolo della volontà generale nella libertà umana secondo il testo?
- Come viene descritto il carattere dittatoriale nei modelli utopici?
- Qual è la critica di Marcuse alle democrazie moderne?
- Qual è il problema principale che Marcuse identifica nel passaggio al vero bene?
La libertà umana è vista come una questione pubblica che richiede una volontà generale, concretizzata in istituzioni, per bilanciare l'interesse immediato con l'interesse generale.
Il carattere dittatoriale nei modelli utopici è evidenziato come un nervo scoperto, dove l'educazione dittatoriale è esercitata da un'élite che si presume abbia raggiunto la conoscenza del bene reale.
Marcuse critica le democrazie moderne come svuotate di senso, un vestito che maschera il dominio, e sostiene che le istituzioni non permettono l'espressione della reale volontà del popolo.
Il problema principale è che la coscienza degli individui è bloccata e deviata, impedendo loro di riconoscere il vero bene, e la sfida è sbloccare questa coscienza all'interno di una società repressiva.